35// I'm the monster

5K 151 46
                                    

POV DRACO

Svoltai il corridoio a destra, ignorando le occhiate disgustate dei Grifondoro.
Mi guardavano con rabbia e paura, come mi meritavo.
Avevo trattato Madison nell'unico modo che non avrei mai dovuto.
L'avevo chiamata "mostro", li mi ero reso conto di averla spezzata.
Non so perché lo feci, la mia bocca non riusciva a fermarsi. Io volevo smettere, non pensavo quelle cose e mai avrei voluto tradire la sua fiducia dicendo la sua storia agli altri.

Mi affrettai a camminare a testa bassa, cercando di nascondere il mio viso tumefatto.
Il taglio al sopracciglio bruciava leggermente, avevo uno zigomo gonfio e viola con un graffio sopra, mentre il labbro inferiore sanguinava ancora.
Era stato Mattheo.
Avevamo litigato e l'avevo praticamente incitato a colpirmi.

La stanza girava, la testa mi stava scoppiando.
Non capivo un cazzo.
<<Brutto pezzo di merda>> quello che riconobbi come il mio migliore amico, mi spinse a terra in mezzo alla Sala Comune, non degnandosi delle altre persone intorno a noi.
Non sentivo più la musica, i nostri amici erano quasi tutti andati via.
Madison era scappata via, seguita dai gemelli e le ragazze.
Mattheo, Blaise e Nott erano gli unici con cui avevo rapporti stretti a stare lì in mezzo.
<<Come cazzo hai potuto farle questo?>> si mise sopra di me, stringendomi la camicia con due pugni, guardandomi arrabbiato.
Avevo davvero ferito Madison?
No, era impossibile.
Non gliel'avrei mai fatto.
Tenevo troppo a lei.
Non risposi a Mattheo, tutto stava iniziando a collegarsi.
L'avevo chiamata in quel modo...
<<Non hai più le palle di parlare?>> gridò ferito. Sentiva il dolore di Madison.
L'amava come non aveva mai fatto con nessuno. Con lei era felice. Per davvero.
<<Vaffanculo>> sapevo che facendo così mi avrebbe colpito.
Dovevo sentire il dolore.
Volevo dimenticare.
Che cosa le avevo fatto?
<<Sta zitto>> strinse di più la presa, lottando contro se stesso per non farmi del male.
Era mio fratello.
Sapeva che colpirmi significava anche fare del male a se stesso.
<<Non hai la forza per farlo?>> feci un sorrisetto divertito, sentendo gli occhi lucidi.
<<Sei morto Malfoy>> iniziò da un semplice pugno, che si trasformò in una scarica di colpi su tutto il corpo.
Sentii la pelle strapparsi, il sangue colarmi dal viso e il respiro faticoso.
I polmoni lottavano per prendere aria, ma bruciavano.
Sputai del sangue quando mi colpì nuovamente alla mascella.
Non feci nulla per difendermi.
Non ne avevo il coraggio.
Avevo fatto con lei come mio padre faceva con me.
Ero io il mostro.
<<Fermati porca puttana>> urlò Blaise, spostando Mattheo quando stava per riservarmi un calcio nello stomaco.
Lui provò a divincolarsi, ma con l'aiuto di Nott e altri due serpeverde riuscirono a trattenerlo.
Zabini mi guardò con pena e un mix di rabbia, portando nella nostra camera Riddle.
Con non so quale forza mi alzai sui gomiti, facendo una smorfia di dolore quando mi misi tutto in piedi.
Lo meritavo.
Anche peggio di ciò.
Che mi ero preso?
Barcollando, spostai le persone nella Sala Comune, andando via, rifugiandomi nell'unico posto che mi accettava.

Avevo parlato con Hermione quella mattina. Erano due giorni che non la vedevo.
Dopo la festa non l'avevo più incontrata. Ero rimasto nella Stanza delle Necessità, chiuso lì dentro.
Avevo fatto un incantesimo per non far entrare le altre persone. Avevo bisogno di starmene da solo.
Ero perso nei pensieri della mia mente. La mia testa viaggiava nel tempo, ricordava i momenti passati con i miei amici.
Con la mia famiglia.
Mi faceva vedere anche quelli che sembravano scontati, come a ricordarmi com'erano andate le cose il dopo.
Vedevo gli abbracci, le risate, i momenti di conforto, quando Madison mi aveva parlato seduti al pianoforte, quando Mattheo mi aveva protetto davanti a suo padre per non farmi diventare un mangiamorte, quando Hermione mi aveva detto che era innamorata di me.
Più ci pensavo più credevo fosse una stronzata.
Non dubitavo di noi, ma che fosse una stronzata il fatto che qualcuno potesse amarmi.
Ero un oggetto distrutto, perché aggiustarmi quando se ne poteva comprare uno nuovo?

The true pain // Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora