38// The voice

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<<Allora alla prossima. Buon proseguimento della giornata>> ci congedò la professoressa Mcgranitt. Avevamo appena finito la lezione di Trasfigurazione, era l'ultima della giornata fortunatamente. In realtà neanche avevo seguito per colpa di Nott e di Draco. Continuavano a parlare di Quidditch. I richiami della Mcgranitt gli avevano fatto solo intensificare il loro battibecco sulla squadra più forte.

Mi alzai dal mio posto in terza fila, sistemando le mie cose, afferrando il libro con il quaderno in mano.

<<Andiamo?>> Theo allungò una mano verso di me, aspettando che terminassi. Eravamo seduti vicini. L'afferrai, sorridendogli, incamminandomi fuori seguita da lui e gli altri.

<<Si>> lanciai un'occhiata a mio cugino che continuava a rompere le palle. Non stava un secondo zitto oggi.

<<Ma si può sapere perché sei così euforico?>> sbuffai, alzando gli occhi al cielo.

<<Ho preso il voto più alto in Aritmazia>> si vantò Draco, dando una spallata a Nott che era scoppiato a ridere.

<<Cazzate>> Mattheo lo guardò non convinto, ipotizzando mentalmente ciò che aveva combinato il biondo.

<<Hermione questa settimana è sola in camera e ha invitato Draco a stare con lei ogni giorno>> rivelò Blaise con un sorrisetto, avvolgendo il fianco di Pansy con il braccio.

<<Il piccoletto scopa>> continuò,  scompigliandogli i capelli.

<<Ma smettila coglione>> mio cugino lo guardò in cagnesco, ridendo in modo nervoso mentre si sistemava il ciuffo. Quell'idiota era cotto della Granger.

<<Mentre voi continuate a fare i bambini di tre anni io e Mattheo vi lasciamo. A mai più>> tirai Theo per mano verso la Sala Comune. Dovevo togliermi quella schifo di divisa al più presto. Non la sopportavo più e poi ero leggermente agitata. Volevo portare il mio ragazzo nella Stamberga Strillante.

Me ne aveva parlato Lupin tempo prima, ci ero stata davvero poche volte. Era un bel posto, soprattutto isolato e silenzioso. Non era messo nei migliori dei modi ma per noi era l'ideale.

<<Sai che questo è sequestro di persona?>> rise quando lo spinsi dentro la mia camera, dopo essere andato nella sua a prendere i vestiti nuovi.

<<Per così poco? Come sei tragico> gli lanciai un'occhiata, abbassandomi la gonna. Mi guardò sfacciatamente, soffermandosi sulle mie gambe nude e il mio intimo nero, passandosi la lingua sul labbro inferiore.

Mi infilai una tuta blu, con una felpa corta a scoprirmi la vita, sciogliendomi i capelli.

<<Poco è quanto ti copre quella>> indicò la felpa, corrucciando le sopracciglia. Era larga e se alzavo le braccia mi si vedeva leggermente il reggiseno.

<<Intanto non la cambio>> non avevo intenzione di fare una cosa del genere. Era il mio corpo, facevo ciò che volevo.

<<Questo già lo sapevo>> restò a petto nudo, infilandosi poi una semplice maglietta a maniche corte.

<<Solo perché conosci la tua ragazza>>  mi avvicinai a lui, avvolgendo le braccia attorno al suo collo.
Quanto mi era mancata questa tranquillità.
Durerà poco.
Anzi, sta già svanendo.

Quelle parole mi fecero uno strano effetto, il mio corpo fu invaso per un millesimo di secondo da una scia di brividi lungo la spina dorsale.
Era paura.
L'emozione che più odiavo era quella, per causa sua avevo vissuto gli anni della mia infanzia rinchiusa in una camera con le cuffie alle orecchie. Non avevo mai assaggiato cibi particolari, non avevo mai visitato altre città, non avevo mai visto un tramonto alle cinque del mattino, non avevo mai osservato il mare o il cielo notturno, non avevo mai comprato qualcosa di inutile solo per il gusto di spendere, non avevo mai fatto una caduta in mezzo alla strada e riso con la persona al mio fianco, non avevo mai sentito il profumo di nuovo.
Avevo sempre e solo convissuto con il rimpianto di non aver fatto mai nulla.
Grazie a Mattheo, Luna, Draco, i gemelli, le ragazze, Lupin, Sirius e Tonks ero riuscita a scoprire quel piccolo pezzo di mondo. Ero una persona diversa. Mi avevano aiutato ad uscire ed eliminare la paura. Per una volta nella vita mi ero sentita bene.

The true pain // mattheo riddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora