44// Togheter

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Per la fine del capitolo {scritto con questa calligrafia}:
🎵: So My Darling (Acoustic) di Rachel Chinouriri
🎵: Brother di Kodaline

<<Hai ancora fame?>> Theo mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mentre io mi sedetti più comodamente sul lettino dell'infermeria.
Le ossa del mio corpo facevano meno male quando cambiavo posizione, il bruciore allo stomaco era più lieve, riuscivo a sopportarlo abbastanza bene. Non mi lamentavo, non dopo ciò che avevo passato.

<<No, tranquillo sto bene>> annuii, guardandolo convinta. Non era sicuro, avevo ripreso a mangiare con cautela, le medicine mi scombussolavano l'appetito ma se non avessi inghiottito qualcosa sarebbe stato peggio, infatti piano piano mi sforzavo e un boccone in più ogni volta riuscivo a mandarlo giù.
Non era stato facile riprendermi, ero stata incosciente per otto giorni, senza migliorare di un solo millimetro ma con l'aiuto della mia famiglia riuscivo a farcela.

La prima persona che avevo visto era stata proprio il ragazzo che mi stava tagliando altra frutta, davanti a me. Mattheo mi aveva fatta svegliata a dir la verità. Avevo sentito la sua voce ogni volta, ma il mio corpo era bloccato, la mia testa rifiutava il fatto di tornare a vivere. Mi basavo su quella, avevo imparato a farlo da quando ero una bambina, con le torture di mio padre. Quelle erano state ciò che mi avevano cambiato e segnato per l'eternità. Ma questa volta lottavo per qualcosa di più forte, per l'amore. Dovevo vivere. La mia famiglia mi aspettava, aveva bisogno di me. Anche se Voldermort non c'era più. A quanto pare, quando avevo chiuso gli occhi durante la battaglia, la ninfa aveva preso il comando di me. Il mio corpo si era sollevato in aria e una luce celeste era sbalzata fuori dal mio petto, era un fulmine. Aveva colpito così forte il Signore Oscuro che non era più riuscito ad alzarsi. Mattheo e Draco erano riusciti a liberarsi, sfruttando il momento al loro vantaggio e gli avevano dato il colpo di grazia insieme. Quei due erano una vera squadra.

<<Tempesta apri la bocca>> mi avvicinò una fetta d'arancia, tagliata e sbucciata, alle labbra, incitandomi a finirne almeno due pezzi.
Lo guardai, facendo una leggera smorfia, aprendo la bocca per permettergli di farmelo mangiare.
Sapevo quanto fosse rimasto qua per me, sentivo il suo tocco, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo, lui era con me. Il mio Mattheo. Dopo quello che era successo aveva la piena convinzione dei nostri sentimenti. Voldemort non faceva più parte della mia testa, potevo amare senza avere paura.
Non ero mai stata più felice.

<<Sembri il mio baby-sitter Theo>> ridacchiai, masticando, assaporando il sapore leggermente acido sulla lingua.

<<Dovresti esserne grata, mi hai sempre per te>> mi fece l'occhiolino, dandomi un buffetto sul naso col dito, macchiandomelo di succo d'arancia.
Spalancai le labbra.

<<Ti uccido lo sai vero?>> mi sporsi col bacino verso di lui, tirandogli la maglia, facendolo quasi cadere su di me, facendo però rovesciare il piatto con la frutta a terra. Ignorò esso e si appoggiò con entrambi i gomiti ai lati della mia testa, sorreggendosi.

<<Non puoi vivere senza di me>> alzò le sopracciglia, lanciando un'occhiata alle mie labbra schiuse.
Di proposito ci passai la lingua sopra, lasciandogli un veloce bacio a stampo.

<<Mh>> mugolò appagato a quel contatto.

<<Ancora>> avvicinò nuovamente le nostre labbra, baciandomi lui. Appoggiai le mani tra i suoi capelli, scompigliando i suoi riccioli.
Cazzo se mi era mancato.
Eravamo in pace, tranquilli e la cosa per quanto l'amassi, allo stesso tempo, mi spaventava da morire. Volevo così tanto avere una vita con lui felice e avrei lottato con tutta me stessa per ottenerla.

Abbassò una sua mano sul mio fianco coperta dalla felpa, stando attento a non toccare una ferita su di esso alla sua sinistra, stringendomelo appena, alzando il tessuto che indossavo verso l'alto.
La sua lingua si intrecciò con la mia, percorrendo un sentiero tutto nostro, ricercandosi quando si allontanavano. Presa dal momento, morsi il suo labbro inferiore, tirandolo piano verso di me.

The true pain // Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora