24// Does he see him?

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<<È normale secondo te?>> domandò Luna, scoppiando a ridere per l'imbarazzo che provava anche con me.
Era arrossita come una ciliegia.

<<Penso di sì, l'amore è strano>> aveva detto che non riusciva a stare lontana da Nott. Era innamorata e anche lui. Aveva occhi solo per lei, ne era quasi dipendente.

<<Provi lo stesso con Mattheo?>> mi guardò, mangiando una caramella gommosa.

<<Purtroppo si. Avevo promesso a me stessa di non affezionarmi a nessuno e invece ci sono cascata nella trappola dell'amore>> le rubai una caramella dalla confeziona, appoggiando la testa sulle sue gambe.
Eravamo nel bosco, dopo colazione avevamo deciso di andarci per stare un po' insieme, dato che iniziavamo le lezioni più tardi.

<<Quindi lo ami?>> scattai sull'attenti, sentendo quelle parole.

<<Non so cosa voglia dire amare qualcuno>> scrollai le spalle, mordendomi il labbro agitata.
Amavo Mattheo?
Anche se fosse, secondo te lui potrebbe amarti?

<<Sei veramente una stupida amica mia>> scosse la testa, mangiando un'altra caramella al lampone.

<<Come scusa?>> attesi una risposta.
Avevo troppe domande in testa, l'amore non era mai stato il mio forte. Avrei rovinato tutto come al solito.

<<Scommetto che stai pensando se lui ti ami o no vero?>> sbuffò quando non dissi nulla.
Come faceva a capirmi subito?

<<Perché dovrebbe in ogni caso?>> non ti ama. Non lo farà mai.
Ficcatelo in testa Madison.
Non vali niente per lui.

<<L'hai salvato da se stesso. Sei riuscita a farlo diventare una persona migliore>> spiegò la mia migliore amica, facendomi una piccola treccia sui capelli per noia.

<<Lo era già>> sussurrai, perdendomi a guardare il cielo di prima mattina.

<<Ho perso la mia Madison>> ridacchiò, facendomi alzare di fretta e furia per raccogliere le sue cose.

<<Cavolo, devo andare. Mi devo vedere con Theodore e devo prendere il materiale per la prossima lezione. Vieni? Ci mettiamo una davanti all'altra con i ragazzi vicino>> propose, raccogliendo la cartella, dando un bacio sul muso al suo Thestral di nome Mary.
Era piccola quanto Atlantic, erano fratello e sorella.

<<Va bene, ciao Lunetta>> la chiamai con questo nome solo per darle fastidio. Risi per la sua faccia imbronciata mentre andava via.

<<Ciao piccolo>> salutai quello che ormai definivo il mio animale da compagnia.
Lo presi tra le braccia, mettendolo sopra il mio ventre, facendogli le coccole.
Un pezzo di me era legato a quella piccola creatura. Venivo ogni giorno, anche solo per fargli una carezza. Gli davo da mangiare e giocavo quei cinque minuti buoni con il mio Thestral.
Insieme a Luna, ad Atlantic e Mary, avevamo messo dei piccoli nastrini, uno blu sul mio e l'altro viola sul suo, per far vedere che erano i nostri animali. C'erano i loro nomi e le nostre iniziali.

<<Quanto sei carino>> gli feci i grattini sulla pancia, ottenendo una specie di bacio sul viso.

<<Mi tradisci così Lestrange?>> la voce da finto offeso di Mattheo mi arrivò dritta alle orecchie.
Era proprio un idiota.

<<Mi dispiace Riddle, ma il mio cuore appartiene ad Atlantic>> gli feci posto vicino a me, continuando a giocare con il mio animale blu.

<<Ha pure un nome? Non è il tuo gruppo preferito quello?>> si accomodò a fianco a me, dandomi un bacio sulle labbra.

The true pain // Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora