Chapter 1 - Bruise

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La pioggia batteva insistente sui vetri di quel luogo a quell'ora ancora deserto e noi eravamo già pronti per iniziare la serata. Era sabato e quel giorno era una vera e propria maledizione, sopratutto se pioveva. I weekend erano decisamente i giorni peggiori.

In silenzio e affiancato da Pansy e Hermione - le mie due migliori amiche - scesi le scale con la speranza che quella serata sarebbe finita prima possibile. La mia voglia di scopare quel giorno era pari allo zero. Mi avvicinai al bancone del bar e mi appoggiai posando lo sguardo sul barman dai capelli rossi con cui ormai avevo stretto amicizia, era stato il primo ad accogliermi una volta messi i piedi lì dentro.

«Sei in forma, Harry» mi sorrise mentre scuoteva lo shaker pronto a darmi il cocktail che senza nemmeno averglielo chiesto già mi stava preparando.

«Non lo direi» ridacchiai «Mi sento a pezzi»

«Beh, ci credo» ironizzò e io scossi la testa divertito.

Appena mi porse il bicchiere, mi affrettai a bere il primo sorso. Era meglio iniziare la serata già ubriaco in modo tale da non ricordarmi poi più nulla domani, sarebbe stato meglio così.
Bevvi un altro paio di sorsi prima che uno dei scagnozzi di Draco si avvicinasse a me, sapevo già cosa dovesse chiedermi.

«Ti cerca il capo» mi dissero solamente e io, con un ghigno fiero dipinto sul volto, lanciai uno sguardo al ragazzo dai capelli rossi che mi guardò con un'espressione a dir poco sconvolta. Lasciai il bicchiere ancora per metà pieno sul bancone e mi allontanai dirigendomi verso le scale.

Quando fui lì davanti, aprì la porta delicatamente senza degnarmi nemmeno di bussare - sapevo che non gli avrebbe dato nessun fastidio se fatto da parte mia - e lo guardai.

«Hai fatto presto» mi fece notare.

«Io faccio sempre presto» gli risposi avvicinandomi a lui solo dopo aver chiuso la porta alle mie spalle.

«Ti ho visto che prendevi un cocktail» svagò «Il modo in cui lo stavi bevendo dalla cannuccia mi ha fatto eccitare in una maniera..» non terminò la frase lasciando spazio all'immaginazione.

«Pensavo a te mentre lo facevo» lo provocai mentre mi sedevo a cavalcioni sulle sue gambe «Peccato sia così fina, il tuo cazzo è decisamente più grosso» inclinai la testa da un lato.

«Cazzo» imprecò «Sei così dannatamente eccitante» sussurrò.

«Solo per te» continuai a reggergli il gioco, mi divertivo così tanto a provocarlo.

Le sue mani scivolarono fino alle mie natiche che strinse saldamente, mi morsi il labbro inferiore senza distaccare i nostri occhi e mi avvicinai con il viso; così tanto da sentire le sue labbra sfiorarsi con le mie.
Lo sentii vicino, così tanto che per un momento giurai di aver sentito le sue labbra premere contro le mie ma cambiò direzione in fretta illudendomi del fatto che non sarebbe mai potuto succedere. Le labbra furono sul mio collo e infilai una mano fra i suoi capelli platino, chiusi gli occhi per bearmi delle sensazioni che mi stava regalando.

«Ti ho visto strano questi giorni» mi disse improvvisamente «È successo qualcosa?» la sua mano si spostò fino alla mia coscia che massaggiò.

«No, è tutto ok» mentii, decisi che non era ancora il momento di dirgli cosa avessi intenzione di fare.

«Sicuro? Lo sai che a me puoi dire tutto» non era vero, se solo avessi osato dirgli che volevo andarmene mi avrebbe ucciso con le sue stesse mani.

«Va tutto bene» sussurrai rabbrividendo quando sentii la sua mano gelida posarsi sul mio fianco nudo.

«Mi stai mentendo?» si staccò da me per guardarmi.

«Qui dentro ti mentono tutti, tutti i giorni e pensi che sia io quello con qualcosa da nascondere?» chiesi retorico.

Sex Brothel - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora