Le relazioni tossiche. La dipendenza che si prova per l'altra persona in una relazione vissuta come unica, irripetibile e indispensabile alla sopravvivenza.
Non c'è uno scambio sano come anche la reciprocità, si tende ad annullare completamente noi stessi e l'altro e a vivere in uno stato di sottomissione totale.Quando entri in una di queste relazioni, scivoli da un girone dell'inferno a un altro, sempre più in basso, sempre più nel buio e nell'umiliazione. Inizia a non farti più paura la notte e inizi ad aggrapparti all'unica cosa che la vita ti da', l'unica che pensi possa aiutarti a superare tutte le paure, tutti gli ostacoli.
No, non si parla di filo rosso, quello associato al destino. Le relazioni tossiche sono più corde che fili. Entrano nella tua vita e ti legano impedendoti di uscirne perché ne sei dipendente, il tuo corpo ne sente il bisogno e non sai come liberartene.
L'amore - se così si può definire - si trasforma in una trappola, in un reiterato controllo dell'altro, in un irrefrenabile bisogno di conferme e rinforzi. Ed è questo il problema.
Ti senti chiuso, in gabbia, fai fatica a respirare e hai la sensazione che le pareti della stanza che ti circondano ti stiano schiacciando pian piano. Ma la verità è che nessuna stanza sta cercando di soffocarti, è quella relazione che ti crea un nodo in gola, un peso sul petto e un'irrefrenabile voglia di fuggire lontano.
Era questa la situazione in cui mi trovavo. E la persona che mi affiancava in questo era proprio Draco.
Lo odiavo, lo odiavo nel peggior modo in cui si potesse odiare una persona ma non riuscivo a farne a meno. Il pensiero di fare sesso con lui mi riempiva e nella mia mente si creavano dei scenari in grado di farmi eccitare nel giro di pochi secondi.
Il modo in cui mi prendeva, in cui mi poggiava le mani sui fianchi, in cui mi baciava mi creava un senso di appagamento assoluto in grado di farmi dimenticare tutto l'odio che provavo per lui.«E quindi hai un figlio?» mi chiese Ginny dopo che Draco se ne fu andato.
«Già» feci un mezzo sorriso una volta che mi fui messo seduto sul letto.
«Come si chiama?» si girò su un fianco per guardarmi meglio.
«James» le risposi poggiandomi con la schiena alla testiera del letto.
«È un bel nome» sorrise «È con la madre?» mi chiese poi e io scossi la testa.
«È con la nonna» la corressi «La madre è morta un po' di tempo fa»
«Mi dispiace, non avrei dovuto-..»
La interruppi «Non fa niente, non potevi saperlo» mi girai per guardarla «Era malata»
«E da quanto non lo vedi?»
«Tre anni» soffiai, dagli occhi mi scesero delle lacrime «Ne aveva due quando l'ho lasciato»
La ragazza sospirò piano e si alzò dal letto per venire nel mio. Si fece spazio e poggiò la testa sulla mia spalla.
«Fai sesso con Draco?» svagò poi e io annuii «È per questo che il primo giorno che sono arrivata tu eri nel suo ufficio?»
«Diciamo che ero lì per altri motivi ma sì, abbiamo fatto anche quello» le risposi «Non pensare mi sia venduto al mio capo, è lui che è venuto a cercare me» mi affrettai a specificare e lei ridacchiò.
«Non l'avevo pensato» alzò lo sguardo per guardarmi «Immaginavo fosse partito da lui, ho visto come te l'ha chiesto» mi disse.
«È un po' pretenzioso» ridacchiai anche io e lei scosse la testa divertita.
«Si è visto»
*
La mia schiena combaciò con la parete a me retrostante e le labbra del biondo si buttarono sulle mie nel giro di pochi secondi. La sua mano si era poggiata sul mio fianco scoperto e la mia sulla sua guancia accaldata.
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Sex Brothel - Drarry
Fanfic⚠️AVVERTENZE: in questa storia sono presenti scene di sesso 𝒆𝒔𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒐, contiene 𝒗𝒊𝒐𝒍𝒆𝒏𝒛𝒂 (sessuale, fisica e psicologica) e non è assolutamente consigliato leggere a un pubblico sensibile. Puoi allontanare ciò che ti fa paura anche...