Chapter 32 - Spy on You

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Io, Draco e James rientrammo in ufficio un'ora più tardi. Quest'ultimo aveva preso una confidenza tale con la rossa che all'inizio fece qualche storia, si stava divertendo e voleva passare un altro po' di tempo con lei ma quel posto non mi piaceva e non mi fidavo a lasciarlo in una stanza dove non ci fossi anche io.

Attraversammo il corridoio e feci entrare James seguito da Draco ma quest'ultimo non fece in tempo a varcare la soglia della porta che una voce femminile lo fece girare di scatto.

«Harry» mi chiamò e io mi girai, Hermione.

«Hermione» soffiai, era così tanto tempo che non la vedevo. Mi avvicinai e l'avvolsi in un abbraccio che lei ricambiò prontamente.

«Non ti ho più visto» sussurrò «Stai bene?»

Io annuii «Sì, e tu?»

«Sto bene» confermò.

«E Pansy? L'hai più vista?» continuai a chiedere staccandomi pian piano.

«È in stanza con me, diciamo che si è ripresa» rispose.

Feci per rispondere ma la voce gelida del biondo mi precedette.

«Harry, entra» mi ordinò e io sospirai dedicando uno sguardo alla riccia, avevo così tante cose da raccontarle.

«Ci vediamo in giro, Herm» la salutai e lei annuì facendomi un sorrisino; entrai e mi chiusi la porta alle spalle.

Mi abbassai leggermente e presi James in braccio per portarlo in stanza, aprii la porta e notai con piacere che le lenzuola erano state cambiate come anche le coperte. Feci un mezzo sorriso e lo misi a terra lasciandolo salire sul letto, si stese al centro e io ridacchiai. Lo raggiunsi gattonando e mi abbassai con il viso per tempestargli la guancia paffuta di baci, lui rise e un piccolo sorriso spuntò sul mio volto.

Mi stesi accanto a lui solo alcuni secondi dopo e lasciai che ci raggiungesse anche il biondo con il suo portatile fra le mani.

«Penso vi serva qualcosa per passare il tempo» mi disse e io mi allungai per prenderlo.

«Grazie» gli sorrisi e lo aprii accendendolo per cercare qualsiasi cosa che potesse catturare l'attenzione del bimbo steso accanto a me.

«Ehi» mi richiamò Draco e io alzai lo sguardo verso di lui «È bello vederti così tranquillo» e io incurvai le mie labbra in un mezzo sorriso.

«È bello esserlo» lo corressi «Senti, stasera potresti evitare di far entrare qualcuno qui dentro?» azzardai a chiedere.

«Lo sai che non posso, è sera e potrebbe succedere qualsiasi cosa» mi rispose «L'ufficio deve essere sempre disponibile per accogliere qualsiasi evenienza»

Sospirai piano e annuii posando lo sguardo sul computer avanti a me dove era partito un video di un cartone animato che ora James stava vedendo tranquillamente. Avrei voluto non andasse via.

*

La sera era arrivata e quasi a mezzanotte James crollò esausto sul letto. Gli rimboccai le coperte e lo lasciai nel bel mezzo della sua fase più profonda del sonno prima di aprire la porta e dirigermi verso l'ufficio dove speravo di trovare Draco ma così non fu.

La porta era aperta e sulla scrivania giacevano una miriade di fogli affiancati da un computer al lato che dava su una schermata grigia. Mi avvicinai e non mi stupii di vedere sullo schermo diversi quadrati che davano la perfetta visione di alcune stanze ma una, tra quelle, colpì la mia attenzione.

Corrugai la fronte e mi sedetti sulla sedia avvicinandomi maggiormente all'oggetto, era fissata al centro e anche se la schermata fosse cambiata per mostrare altre stanze quella sarebbe rimasta lì, fissa, immobile.
Due letti, l'armadio, una scrivania e un bagno. Era la mia. Quella che condividevo con Ginny. Aveva fatto installare delle telecamere nella mia stanza. E la cosa che mi colpii maggiormente fu un microfono mutato in basso a destra segno che, oltre a guardare, ascoltava anche. Microfoni e telecamere. Non ci credevo. Ogni volta che ero lì vedeva e sentiva tutto e quanto stupido ero stato io a pensare che non l'avrebbe mai fatta una cosa del genere.

Mi alzai e quando lo vidi entrare mi affrettai a superarlo uscendo dall'ufficio per raggiungere la camera, volevo vedere dove fossero e spaccarle davanti ai suoi occhi.

«Harry, aspetta! Ma dove vai?» mi chiese seguendomi solo dopo aver chiuso l'ufficio ma io non l'ascoltai, continuai dritto per la mia destinazione.

Arrivai e notai che Ginny non era dentro, segno che già si trovava in mezzo alla pista con qualche sconosciuto. Entrai iniziando a sfasciare i letti e ad alzare i materassi per cercare qualcosa, qualsiasi cosa che mi aiutasse ad impedirgli di vedere e sentire ancora.

«Ma che fai?! Ti sembra il caso di-..»

«Sta' zitto» lo interruppi «Non dire una parola Draco, è meglio» e lui, stranamente, si zittì davvero.

Dopo qualche altro istante trovai il primo microfono incastonato alla testiera del letto, andai verso di lui mostrandoglielo e quasi gli mancò il fiato alla vista.

«Quanti altri ce ne sono?» chiesi ma lui non rispose, non ebbe il coraggio di farlo.

Mi misi a spostare ogni singolo mobile, ad alzare ogni oggetto fino a trovare tutti i microfoni che aveva nascosto in angoli bui e poco visibili della stanza. Ne trovai quattro; uno per ogni angolo. Piano mi avvicinai e glie li buttai a terra sotto gli occhi.

Senza dire nulla mi spostai fino all'armadio e gli lanciai uno sguardo prima di spostarlo con una spinta decisa. Era lì. Nascosta.

«Sapevo sorvegliassi le stanze ma non quella dove mi hai chiuso ore intere!» andai verso di lui «Adesso capisco come facevi a sapere tutto, a che ora rientravo, a che ora uscivo, a che ora mi svegliavo. Quando ho avuto quell'attacco di panico ti sei fiondato qui come se già sapessi quello che stava succedendo e ora capisco come facevi e mi chiedo come ho fatto a non capirlo prima. Io ero qua, solo, e tu di là a guardarti la scena come se fosse un cazzo di film. E peggio quando ho scopato con Ginny! Mi fai così dannatamente schifo» lo accusai ormai vicino al suo volto, lo superai dandogli una spallata e feci per uscire ma la sua mano mi bloccò con forza, mi riportò in stanza e mi sbatté al muro.

«Pensavi davvero che ti avrei chiuso in una stanza senza controllarti? Dopo che sei scappato poi» mi disse «Quindi sì, sei stato stupido a non pensarci ma che vuoi farci? È una partita a carte, ricordi?»

«E tu stai barando!» esclamai «Che cosa pensavi di risolvere? Sentendomi piangere o lamentarmi che-..»

«Devi smetterla di alzare la voce in quel modo con me!» ringhiò «Chiudi quella cazzo di bocca» mi ordinò e io lo feci, mi zittii improvvisamente «Tu vieni qui, smonti un'intera stanza perché hai visto che ti spiavo e ti permetti di fare una scenata del genere? A me?!» sbottò «Goditi quest'ultima sera con tuo figlio Harry perché da domani non so se lo rivedrai più»

Io mi raggelai.

«Avevi detto che-..»

«Anche tu avevi detto tante cose, non ne hai rispettata una» mi interruppe di nuovo «E si da' il caso che finché ci sarò io qui dentro, potrò fare esattamente quello che voglio»

«Non so che cazzo di intenzioni tu abbia ma Draco, ti giuro, che se priverai di nuovo mio figlio della mia presenza nella sua vita me ne andrò e stavolta sul serio. Lo sai che il coraggio non mi manca»

«È questo il tuo problema, Harry» mi sussurrò «Le parole. Ti crederò solo quanto inizierai ad agire»

«Vuoi che agisca? Davvero vuoi che lo faccia?» gli chiesi e lui annuì.

«Vediamo fino a dove hai il coraggio di spingerti, mh? Sono proprio curioso» mi provocò e io serrai la mascella «Ti da' fastidio che abbia installato delle telecamere per vedere quello che facevi? Spaccale» mi spronò «Ma è difficile eh, sono resistenti»

Non gli permisi di andare avanti e allungai una mano verso i suoi pantaloni, tirai fuori dalla tasca posteriore una pistola e lo guardai compiaciuto.

«Hai intenzione di romperla con quella?» quasi rise «Non hai abbastanza mira per riuscirci»

Senza degnarlo di una risposta mi girai, caricai l'arma e la puntai sulla telecamera. Uno sparo. Centro. Il vetrino si frantumò e alcuni pezzi caddero a terra. Mi girai di nuovo e gliela porsi.

«Adesso ricomprala» sussurrai sfidandolo, nell'uscire passai con la suola delle scarpe sui microfoni rompendo anche quelli ed uscii per dirigermi nel suo ufficio.

Lo lasciai lì, la pistola fra le mani e gli occhi fissi sulla telecamera frantumata. Quella partita l'avevo decisamente vinta io.

Sex Brothel - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora