Quella notte mi addormentai con il pensiero fisso a quello che Draco mi aveva detto. Non potevo crederci, la mia mente tornava spesso a mia madre, a quello che aveva fatto e ciò mi faceva svegliare improvvisamente nel sonno interrompendolo.
La mattina alle otto sentii il peso del corpo di Draco togliersi dal letto e io, ancora girato di spalle e coperto dalla coperta e dalla felpa, lo sentii. Non avevo dormito molto ed ero certo che delle occhiaie decorassero il contorno del miei occhi ma momentaneamente non mi importava; avrei solo voluto sparire.
Non mi mossi da quella posizione fino alle undici di mattina quando sentì la porta del suo ufficio cigolare, segno che era stata appena aperta. Solo a quel punto mi degnai di alzarmi per affacciarmi e vedere chi fosse; i miei occhi si illuminarono improvvisamente.
«Hermione!» la chiamai affrettandomi a raggiungerla, lei si girò di scatto e i suoi occhi divennero leggermente lucidi.
«Mio dio, Harry» soffiò e mi venne incontro buttandosi fra le mie braccia. Io l'accolsi fra di esse e la strinsi a me non importandomi di Draco che probabilmente stava pensando a quanto amassi disubbidire alle regole, soprattutto se imposte da lui «Ero così spaventata, non ti ho più visto» e una sua lacrima bagnò la mia felpa.
Le accarezzai la testa dolcemente cercando di tranquillizzarla, non potevo biasimarla. Non volevo nemmeno immaginare quanto si fosse preoccupata in quelle ore e quali scenari avevano occupato la sua mente. Probabilmente aveva pensato che fossi morto o che mi avessero rinchiuso in qualche scantinato senza acqua o cibo per evitare di vedere chiunque.
«È tutto ok, sto bene» sussurrai e mi staccai per asciugarle le lacrime dal viso.
«Mi avevi detto che saresti rimasto in camera» mi riprese il biondo con tono freddo e io sospirai.
«Le ho solo fatto vedere che sto bene e sono vivo» gli dissi «E poi sono venuto a prendere un libro e una sigaretta, su questo ti avevo avvertito»
Lui roteò gli occhi al cielo capendo che ancora una volta avevo ragione io e poteva dirmi niente. O forse non ne aveva il coraggio.
Fu in quel momento che la porta si spalancò improvvisamente facendo sbattere la maniglia al muro, io sobbalzai e lo fece anche Hermione che decisamente non ci aspettavamo tutto quel frastuono improvviso.
Ryan buttò con forza nell'ufficio una ragazza dai lunghi capelli rossi che per la forte spinta finì fra le mie braccia, io avevo gli occhi sgranati e una mano era finita inevitabilmente sul suo fianco.
Alzò lentamente il viso e notai gli occhi chiari colmi di lacrime e le guance lentigginose arrossate per quanto aveva pianto.«S-Scusami» balbettò allontanandosi piano e io scossi la testa, come per farle capire che andava tutto bene.
«Non fa niente» dissi poi dedicandole un mezzo sorriso.
Quel momento venne bruscamente interrotto da Draco che ci aveva raggiunti con una furia fuori dal normale.
«Vai via Granger, ho da fare ora» la liquidò «Adam, portala via» ordinò all'uomo che giorni prima mi aveva violentano, allora era quello il nome. Adam. Faceva così schifo, proprio come lui.
Hermione venne scortata via da quell'uomo e la rossa venne afferrata da Draco che la portò verso di lui.
«Siediti» le ordinò e lei obbedì sedendosi di fronte a lui «Che cazzo ci fai qui?» sbottò e io lo guardai esterrefatto, era proprio il modo che aveva usato anche con me la prima volta.
«I-Io non..non volevo, sono stati loro a-..»
«Non ho chiesto cosa ne pensi, ho chiesto perché sei qua» la interruppe bruscamente e io serrai la mascella. Era così odioso quando faceva così.
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Sex Brothel - Drarry
Fanfic⚠️AVVERTENZE: in questa storia sono presenti scene di sesso 𝒆𝒔𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒐, contiene 𝒗𝒊𝒐𝒍𝒆𝒏𝒛𝒂 (sessuale, fisica e psicologica) e non è assolutamente consigliato leggere a un pubblico sensibile. Puoi allontanare ciò che ti fa paura anche...