Chapter 28 - Get Dirty?

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Appena rientrai in stanza, la prima cosa che feci fu dirigermi verso il letto. Nel tragitto però non potei non notare un bigliettino posto sopra un computer che a sua volta era stato poggiato sulla scrivania che avevo in camera.
Aggrottai la fronte e mi avvicinai prendendolo.

"Goditi il film, so che ti piacerà"

Non potei non mordermi il labbro inferiore, non osavo nemmeno immaginare che film mi avesse dato da vedere.
Presi l'oggetto e mi diressi verso il letto, mi sdraiai e lo accesi, misi ingenuamente il volume al massimo e dedicai tutta la mia attenzione a quel film che era appena iniziato. Sarebbe stato divertente dal momento in cui la mente di Draco era fin troppo malata e contorta. Ma a me piaceva così, non mi ero mai lamentato del comportamento che assumeva ogni volta che era con me.

A volte era stronzo - forse anche troppo -, rispondeva male e non si interessava molto su chi avesse davanti data la sua capacità di dire le cose come stavano senza ripensamenti o peli sulla lingua.

Forse era proprio questo che mi piaceva di lui, la sua determinazione e sfacciataggine. Non sarebbe stato Draco senza quelle caratteristiche.

*

«Hai una forcina?» chiesi a Ginny una volta che il film era finito, e lei annuì tirandola fuori da un borsello dei trucchi, me la porse.

Senza darle spiegazioni mi diressi verso la porta e mi abbassai sulle ginocchia per aprirla, ci misi qualche secondo ma poi la serratura scattò facendomi fare un sorriso.

«E adesso che l'hai aperta dove credi di andare?» mi chiese incrociando le braccia al petto e io ridacchiai.

«Buonanotte Ginny» la liquidai e uscii chiudendomi la porta alle spalle.

Furtivamente raggiunsi l'ufficio del biondo e lo aprii allo stesso modo in cui avevo aperto la porta della mia stanza. Entrai chiudendomi la porta alle spalle e raggiunsi la sua camera dove lo trovai steso, senza maglia, a guardare qualcosa su dei fogli. Mi chiedevo se facesse altro oltre lavorare.

Non ci misi molto ad attirare la sua attenzione e quando lo feci si mise seduto e poggiò i fogli sull'altro lato del letto.

«Come hai-..» non lo feci finire, mi avvicinai fino a mettermi a cavalcioni sulle sue gambe coperte dal lenzuolo e lo baciai. Lui non si oppose e mi poggiò le mani sui fianchi per attirarmi di più al suo corpo «Hai visto il film?» sussurrò attaccato alle mie labbra e io in risposta annuì.

«Sei malato, Draco» soffiai «Ma quanto mi ecciti» aggiunsi in fretta e lui fece un piccolo sorriso malizioso.

Quel maledetto film era un film porno e io, mentre lo guardavo, non riuscivo a credere a quello che mi aveva dato da vedere e non riuscivo a capirne nemmeno il motivo. Come se quello non fosse stato troppo, dopo alcuni secondi dall'inizio di quell'assurdo film, avevo notato la presenza di un post-it giallo attaccato sul comodino. Lo presi e quello che lessi mi fece eccitare e sgranare gli occhi allo stesso momento.

"Io, te e una scrivania. Immagina."

Draco che avrebbe voluto sbattermi su una scrivania, magari la mia o magari quella del suo ufficio ma questo non era importante. Bastava una scrivania qualsiasi che lo motivasse a scoparmi nel migliore dei modi in cui potevo essere scopato.

Quasi mi stupii quando mi ritrovai a pensare quelle cose, era vero che il sesso con Draco mi provocava sempre delle sensazioni che nessun altro mi provocava mai ma l'assurda voglia che mi faceva salire ogni volta era enorme ed era raro che riuscivo a gestirla.

Sembravo un ninfomane, una persona che non riusciva a pensare a nient'altro quando si trovava con Draco e non sapevo se considerarlo un problema. Con lui tiravo fuori ogni volta la parte più sporca a perversa di me, nemmeno con i clienti ero così tanto spinto sessualmente ma lui..cazzo lui era la reincarnazione di tutte le mie fantasie sessuali.

Improvvisamente l'idea di lui che mi sbatteva su quella scrivania mi tornò in mente, ed era stato proprio questo a spronarmi a finire quel film prima possibile per raggiungerlo. Avevo bisogno di vederlo.

«Lo so» confermò ciò che gli avevo detto poco prima «Ho una bella notizia da darti però» sorrise.

Io mi staccai dal suo viso e lo guardai negli occhi per incitarlo a continuare. Volevo lo facesse, volevo sapere cosa avesse da dirmi e speravo solamente che fosse un qualcosa che riguardasse James, speravo così tanto stesse bene.

«Diciamo che potrebbero aver trovato la casa famiglia dove hanno portato tuo figlio» iniziò facendomi tirare un sospiro di sollievo «Con l'unico problema che non c'è una soluzione per prenderlo senza spargere sangue» continuò.

Fu lì che mi zittii per un attimo, il tempo necessario per capire cosa fosse necessario fare. Avrei dovuto permettere a degli uomini di uccidere delle persone innocenti per fare in modo di riavere mio figlio? Ero sicuro che esistessero altri modi per andarlo a riprendere ma in quel momento per lo Stato io non ero suo padre e Draco non si sarebbe spinto fin dall'altra parte dell'America per riprendere un figlio che non era il suo.
Me l'avevano strappato via dalle braccia e stavano facendo di tutto per farlo allontanare da me senza un reale motivo valido. E io mi sentivo così impotente davanti a quella situazione che non avrei potuto fare altro che sporcarmi anche io.

«Fai quello che devi fare, non mi interessa» gli risposi utilizzando un tono deciso e autoritario.

«Ti sporcherai anche tu così» mi disse ma io scossi leggermente la testa.

«Non mi importa» ripetei «Fallo e riportami mio figlio»

Lui semplicemente annuì e sospirò piano, si stese poggiando la schiena alla testiera del letto e io lo guardai.

«E quindi uno dei tuoi sogni erotici è davvero sbattermi su una scrivania?» svagai ridendo leggermente e anche lui lo fece. Rise. Che spettacolo meraviglioso era.

«A quanto pare» passò una mano sulla mia gamba coperta dalla tuta «Stai insinuando che non piacerebbe anche a te?»

«Non mi sembra di aver espresso il mio disappunto» mi avvicinai con il viso al suo «L'ho fatto?» chiesi utilizzando un tono impertinente cercando in lui una conferma che sapevo non sarebbe arrivata.

«Non so cosa tu stia aspettando a dirmelo» si avvicinò anche lui reggendomi il gioco.

«Non so cosa tu stia aspettando a scoprirlo» lo provocai sussurrando.

E lui mi baciò.

Sex Brothel - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora