Quella notte la passai insonne, stretto fra le braccia di Draco che probabilmente anche lui non aveva dormito. Non mi degnai di alzare lo sguardo per verificarlo, in quel momento la mia testa era impegnata a pensare ad altro e il biondo lo sapeva bene tanto che non parlò mai, non mi fece nessuna domanda e non mi incoraggiò nemmeno a dormire.
Ero scosso, triste, arrabbiato e avrei voluto solo fuggire da lì per andare a riprendermi quello che mi avevano tolto meno di ventiquattr'ore prima.Quando il sole sorse e dei raggi iniziarono a filtrare nella stanza, sentì una mano insinuarsi fra i miei capelli e accarezzarmi la testa. Solo a quel punto alzai lo sguardo verso Draco che mi dedicò un mezzo sorriso triste.
«Hai fame?» mi chiese piano e io scossi la testa poggiandola sulla sua spalla ancora coperta dalla giacca nera, sospirò piano e si alzò dal letto lasciando che il mio viso si poggiasse sul cuscino «Alzati, torniamo al bordello» mi annunciò.
«Al bordello?» chiesi con un filo di voce «Vuoi davvero farmi ritornare lì dopo quello che è successo?»
«Non posso tenerti qui, Harry» si infilò le scarpe «Verranno delle persone nei prossimi giorni e non posso permetterti di stare qui mentre io cerco di risolvere questa situazione»
«Ma è mio figlio!» esclamai alzandomi di scatto per mettermi seduto.
«Lo so» si avvicinò a me «Ma per adesso non sei nelle condizioni per intervenire su queste cose, lascia fare a me» mi passò una mano sul viso e io per un momento mi chiesi quando avesse iniziato ad essere così dolce e comprensivo con me.
Io decisi di annuire non avendo le forze necessarie per controbattere e mi alzai per infilarmi anche io le scarpe. Draco si alzò e andò ad aprire la porta pronto ad uscire, lo raggiunsi e in un attimo fummo fuori dalla sua villa. Erano appena le sei di mattina e nessuno era sveglio.
Salimmo in macchina e appena il biondo partì, spostai lo sguardo fuori dal finestrino iniziando ad osservare le sfumature che il sole stava dando al cielo solo sorgendo. Draco, dopo pochi minuti, poggiò una mano sulla mia gamba e io - istintivamente - poggiai la mia mano sopra la sua come per cercare delle sicurezze che però nemmeno lui poteva darmi.
Scesi velocemente appena la macchina venne parcheggiata ed entrai notando con piacere che la serata era finita da un pezzo ormai. Salii le scale e Draco mi seguì fino alla mia stanza dove trovai Ginny impegnata in un sonno fin troppo profondo.
Mi girai verso di lui.
«Vai a risposarti Harry o rischi di cadere per terra» mi disse e io sospirai pesantemente.
«Promettimi che lo troverai e che me lo riporterai» sussurrai guardandolo negli occhi e lui, dolcemente, si avvicinò fino a far combaciare le nostre labbra.
«Te lo prometto» soffiò e io mi staccai lentamente fino ad entrare nella mia camera, gli dedicai un mezzo sorriso fiducioso prima di chiudere la porta e trasportarmi sul letto a fatica.
Mi tolsi le scarpe e mi sdraiai. Mi girai verso il muro dando le spalle a Ginny che ancora era immersa nel suo sonno.
I miei pensieri ricaddero inevitabilmente su James e su quello che era successo poche ore prima e le mie guance ormai asciutte vennero presto bagnate da altre lacrime che non riuscivo a far smettere di scendere. Era una tortura senza fine e non avevo idea di come riuscire a smettere di pensarci anche solo per un attimo, quel tanto che bastava per farmi addormentare ma era tutto completamente inutile.
Me l'avevano tolto e io ora non avevo più nulla, nulla da perdere, nulla per cui lottare. Avevo perso l'unica cosa bella che la vita mi aveva regalato e ora mi sentivo vuoto, perso, una parte di me sembrava essersi spenta completamente.
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Sex Brothel - Drarry
Fanfiction⚠️AVVERTENZE: in questa storia sono presenti scene di sesso 𝒆𝒔𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒐, contiene 𝒗𝒊𝒐𝒍𝒆𝒏𝒛𝒂 (sessuale, fisica e psicologica) e non è assolutamente consigliato leggere a un pubblico sensibile. Puoi allontanare ciò che ti fa paura anche...