Mi zittii per un istante. Anche Draco aveva un figlio ed era stato in grado di nasconderlo così bene che quasi feci fatica a crederci.
Ci misi qualche secondo prima di riuscire a riprendermi dallo stato di trance in cui Draco mi aveva fatto cadere e quando lo feci non esitai a mandare avanti quella conversazione; avevo bisogno di vedere mio figlio e impedire che quell'adozione potesse compiersi.«Se hai un figlio abbassa questo cazzo di coltello e portami dal mio. Lo sai anche tu che mandarlo in adozione non servirà a nulla» lo guardai dritto negli occhi.
«Sono state firmate delle carte, non puoi fare niente per impedirlo ormai» mi disse e io mi avvicinai di più al suo viso, la lama del coltellino era ormai a pieno contatto con la pelle del mio collo.
«Questo lo dici tu» sputai «Portami da lui o ti giuro che premerò questo grilletto impedendoti di crescere tuo figlio» lo minacciai.
«Adesso sei tu che minacci me?» domandò stizzito.
«È così che funziona, no? L'hai detto tu, è una partita a carte» gli ricordai ciò che mi aveva detto e lui serrò la mascella.
«Cosa pensi di risolvere presentandoti lì? Non puoi strappare le carte»
«Tu portami da lui e vediamo se riesco a risolvere»
E lui, arreso, mi tolse il coltellino dal collo spingendomi a fare lo stesso con la pistola, la poggiai sulla scrivania dopo che fui riuscito a togliere la carica e lo guardai afferrare le chiavi della macchina.
«Ti avverto» sussurrò «Sono nel pieno di un colloquio con gli assistenti sociali»
«Allora muovi quel cazzo di culo e fammi arrivare prima che se ne vadano» sbottai, lui mi fulminò con lo sguardo e mi lanciò una sua felpa che mi invitò a mettermi prima di scendere le scale spronandomi a seguirlo.
Me la infilai e non ci pensai due volte a scendere le scale insieme a lui che per un attimo si fermò per dire qualcosa all'orecchio di Ryan; uscimmo dal bordello e salimmo in macchina.
«Già me ne sto pentendo» borbottò.
«Muoviti, è troppo tardi per pentirsene» lo incitai e lui, dopo aver rilasciato un sospiro, partì.
Ero sicuro che mi avrebbe portato in una casa dispersa nel bosco o a chilometri e chilometri dal bordello ma mi sbagliai. In dieci minuti arrivammo davanti a una casa enorme con un giardino altrettanto grande. Parcheggiò in uno spiazzo e appena spense le luci, un bambino di mezza statura dai capelli biondo platino corse verso Draco che si affrettò a scendere per accoglierlo prontamente nelle sue braccia.
«Papà!» esclamò e il biondo sorrise.
«Ciao piccolino» lo salutò scompigliandogli i capelli uguali ai suoi in maniera giocosa «Chi c'è dentro?» gli chiese.
«James e..dei signori» rispose e io mi illuminai, scesi dalla macchina chiudendo lo sportello con un tonfo e senza nemmeno degnare di uno sguardo Draco entrai dallo stesso punto in cui quel bambino era uscito.
Appena la soglia delle mie scarpe varcò l'entrata, un grande tavolo dove erano seduti due signori di spalle mi apparì davanti gli occhi. Fu in quel momento che oltre quelle figure riuscii a vedere mio figlio che si accorse della mia presenza prima di quanto mi aspettassi.
«Papà!» urlò facendo sobbalzare i due. Scese dalla sedia con un salto e mi raggiunse facendo il giro di tutto il tavolo, io mi abbassai sulle ginocchia e con un piccolo sorriso sul volto allargai le braccia per accoglierlo prima possibile.
E così fu, ci si buttò con talmente tanta forza che quasi caddi a terra.
«Ciao amore mio» soffiai mentre lo stringevo a me, delle lacrime di pura gioia avevano iniziato a rigarmi le guance incredulo di chi avevo tra le mie braccia dopo tanto tempo.
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Sex Brothel - Drarry
Fanfiction⚠️AVVERTENZE: in questa storia sono presenti scene di sesso 𝒆𝒔𝒑𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒐, contiene 𝒗𝒊𝒐𝒍𝒆𝒏𝒛𝒂 (sessuale, fisica e psicologica) e non è assolutamente consigliato leggere a un pubblico sensibile. Puoi allontanare ciò che ti fa paura anche...