Chapter 14 - Shocking Discoveries

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«..e Draco» lo richiamai prima che uscisse da quella porta «Dammi qualcosa da fare se non vuoi che mi uccida» gli dissi e lui ridacchiò.

«Non capisco cosa tu voglia fare» scosse la testa non capendo.

«Non lo so, dammi una cazzo di televisione, un telefono, un libro da leggere..anche un album da colorare mi va bene, l'importante è che mi occupi la testa» iniziai ad elencare esasperato.

«Un album da colorare?» chiese alzando un sopracciglio «Devi averne davvero bisogno per chiedermi un album da colorare»

Io sospirai e distolsi lo sguardo.

«Ne ho bisogno davvero» soffiai «Non voglio passare le giornate a piangermi addosso»

«Penso invece che sarà proprio quello che farai» mi guardò e io mi strinsi nella felpa sospirando ancora.

«Volevo solo spegnere i pensieri per un po'» dissi con la speranza che quello potesse servire per fargli cambiare idea ma a volte mi dimenticavo che stavo parlando di Draco Malfoy e che lui idea non la cambiava mai.

«È questo lo scopo. Pensare. Fa bene farlo» mi disse e io assunsi un'espressione divertita.

«Fa bene se i pensieri sono positivi ma se non lo sono è una merda» sputai «Senti Draco, devo stare fermo per non so quanto tempo e se questo prevede la mia clausura qua dentro senza niente che possa aiutarmi a non pensare, ho già cambiato idea» dissi «Tienimi nel tuo ufficio, almeno ho compagnia. Non vedo nessuno se non te, non mi annoio e il tempo mi passa più velocemente. Ti prego» lo supplicai.

«Scordatelo» mi schernì e io sbuffai pesantemente.

«Mi metto sul letto e non dico niente, ti rubo qualche libro e forse anche qualche sigaretta. Non ti dò nessun fastidio» continuai e lui roteò gli occhi al cielo, non sapeva resistermi.

«No» cantilenò.

«Dai, lo sai anche tu che se sto sotto il tuo controllo è meglio per tutti. Non posso scappare e nemmeno uccidermi» mi alzai dalla sedia andando verso di lui «Forse potrei anche cedere alle tue tentazioni, chissà..ma se mi tieni chiuso qui dentro non lo potrai mai scoprire» incrociai le braccia al petto e stavolta fu il suo turno di sbuffare.

«Recupera il necessario, il resto te lo faccio prendere da Ryan» cantilenò ancora e io sorrisi.

«Grazie!» esclamai felice e recuperai giusto un paio di cose. Non avevo granché lì e dal momento in cui non stavo andando chissà dove, mi bastava davvero il minimo indispensabile.

Lo seguii lungo il corridoio e si affrettò a farmi entrare nel suo ufficio per evitare che qualcuno tra Hermione o Ron mi vedesse.
Appena dentro ispirai a pieni polmone l'odore di menta e mele verdi che riempiva quella stanza, quasi mi era mancato.

Spostai lo sguardo sulla libreria che aveva alla parete e sotto il suo sguardo indagatore mi ci diressi iniziando a guardare tutti i libri che aveva sperando ce ne fosse uno che avrebbe potuto entusiasmarmi.

Lui mi raggiunse in pochi passi e si mise dietro di me, mi posizionò le mani sui fianchi e poggiò la testa sulla mia spalla. Io colsi al volo l'occasione e mi poggiai di più a lui senza distogliere lo sguardo dall'enorme libreria nera.

«Questo è bello» disse prendendo dalla libreria Cime Tempestose per mostrarmelo, io feci un mezzo sorriso e lo afferrai sfogliandolo un po'.

«L'ho già letto» lo informai «Mia mamma ne era ossessionata e ha fatto di tutto per far appassionare anche me»

«E ci è riuscita?» chiese con un piccolo sorriso divertito dipinto sul volto.

«Diciamo di sì» annuii posando il libro al suo rispettivo posto «Ma preferisco questo» presi Orgoglio e Pregiudizio mostrandoglielo.

«Non mi è piaciuto» mugolò «È troppo Medievale, non fa per me»

«Sì in effetti un po' lo è» ridacchiai posandolo «Ma è bello, mi ha fatto piacere leggerlo» e feci per allungarmi per afferrare un libro che stava un po' più in alto ma nel farlo la manica della felpa mi scivolò in basso mettendo in mostra le ferite che le manette mi avevano lasciato.

Draco, a quel punto, alzò la testa dalla mia spalla e mi afferrò il braccio per abbassarlo. Mi squadrò attentamente il polso scoperto e mi prese anche l'altro per vedere se fosse una cosa che avessero entrambi.

«Sono freschi» ragionò «Sono di stanotte?»

Tolsi i polsi dalla sua presa e annuii.

«Era per questo che piangevi?» domandò e io lo guardai, i miei occhi persero completamente colore e divennero scuri, cupi. Da quanto non li vedevo di quello smeraldo che li aveva sempre caratterizzati? Mi stavo spegnendo e lo stavo facendo pian piano, un pezzo per volta.

«Va tutto bene» fu l'unica cosa che riuscii a dire «Non è niente, non fa male»

«Non ci credo»

«Se facesse male te lo direi» cercai di tranquillizzarlo «Sono solo graffi, guariranno»

Lui sospirò e si avvicinò di più a me fino ad essere davanti ai miei occhi, eravamo a pochi centimetri di distanza.

«Che ti succede?» mi chiese «È come se non ti importasse più niente» sussurrò e io distolsi lo sguardo.

«È così, non m'importa» soffiai «Non m'importa più nulla della mia vita, di cosa mi capiterà. Finché sarò qui mi farò andare bene tutto»

«Senti Harry, lo so che vuoi tornare a casa ma non penso sia il momento adesso» mi disse e a me venne quasi da ridere.

«Che ne sai tu di quando è il momento? È la mia casa, la mia famiglia» sbottai «Non dovresti nemmeno provare a mettere bocca al riguardo»

«So più di quanto tu possa immaginare» serrò la mascella.

«Ah già, dimenticavo la tua grande passione di ficcare il naso in cose che non ti riguardano» lo accusai «Dovresti iniziare a farti da parte, tu-..»

«Tua madre mi ha chiesto di accoglierti qui» tirò fuori e io mi bloccai improvvisamente.

«Cazzate»

«Cazzate?» quasi rise «Cazzo Harry, saresti l'ultima persona che un bordello prenderebbe. Guarda che faccia che hai, sei la persona più innocente che il pianeta terra possa aver mai creato e le prime volte eri terribile al letto. Qualcuno era anche venuto a lamentarsi ma io l'avevo promesso a tua madre e non potevo cacciarti, ho solo aspettato e sperato che la situazione migliorasse»

«Sono stato io a venire qui, mia madre non c'entra» gli feci notare.

«Sapeva saresti venuto in uno di questi posti, l'aveva capito e ha chiamato tutti i bordelli e club della zona per assicurarti un posto» raccontò e io rabbrividii.

«Mia madre non mi venderebbe» la voce stava iniziando a tremare, non volevo crederci.

«L'ha fatto» mi disse «E se adesso hai una vita di merda non è colpa mia, non lo è mai stata» sputò e una lacrima rigò la mia guancia ormai pallida «E l'ho informata anche di quello che stavi passando ma a quanto pare non ha fatto niente per aiutarti. Probabilmente i soldi che gli mandi ogni mese le fanno comodo e non vuole che tu smetta» mi rese partecipe dei suoi pensieri e io chiusi gli occhi per un attimo.

Mia madre, la donna che avevo sempre idolatrato e rispettato, quella per cui ho pianto la notte prima, aveva fatto sì che la mia vita andasse a rotoli condannandomi ad una vita che non mi era mai appartenuta. Aveva parlato con Draco chiedendogli di assumermi, aveva saputo di come stessero andando le cose qui dentro e non aveva fatto nulla per correre in mio aiuto. I mille pensieri che le dedicavo, la mancanza dei suoi abbracci e i "ti voglio bene" sussurrati diventarono improvvisamente fumo che scomparì pian piano da davanti i miei occhi proprio come in un film.

Lentamente riaprii le palpebre mettendo a fuoco ciò che mi circondava, gli occhi erano appannati dalle lacrime e il viso era arrossato. Fra quelle lacrime riuscii a formulare solo una misera domanda di cui conoscevo già la risposta ma sperai che riformulandola, quest'ultima sarebbe potuta cambiare.

«Quindi..lo sa?» soffiai.

«Lo sa da prima che iniziassi»

E io mi sentii morire.

Sex Brothel - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora