17 Novembre 1821
Nella sua mente echeggiava solo una parola, fallimento. Con il capo adagiato sulla propria scrivania Faustus aveva gli occhi rivolti ad una piccola fiala dal vetro sudicio, contenente un liquido dal color del vino.
Piangeva mentre la guardava poiché era sicuro che la sua vana idea sarebbe rimasta tale negli anni a venire.
Non avrebbe mai potuto stingerla tra le sue braccia e sentì un dolore pari a quello del primo giorno, nel quale aveva almeno la tenue speranza della sua folle fantasia.
L'unica cosa di cui era certo era che se avesse bevuto quella sostanza sarebbe morto quasi all'istante, poiché non l'aveva concepita per i vivi.
Quel pensiero lo tormentava e non aveva alcun timore di cosa potesse esserci oltre la vita. Sapeva d'esser ingiusto, poiché ogni giorno ognuno lottava per rimanere sulla terra e godere dei suoi piaceri ma ciò non riuscì a mitigare il suo dolore.
Smise di rimuginare e, senza più alcuna titubanza, bevve la pozione in un sol sorso.
Attese il manifestarsi di qualche cambiamento nel proprio corpo o di qualche dolore improvviso ma percepì solo i sintomi della propria agitazione.
Prese nel frattempo le carte con tutti gli studi condotti e le sistemò sulla scrivania, con il disperato bisogno di percepire ordine nei suoi pensieri. Fu sollevato per un attimo e la mente potè acquietarsi.
Il sollievo fu subito un lontano ricordo quando sentì le gambe tremare. S'alzò di scatto verso la finestra e scorse, nel proprio giardino, i vaghi contorni di un uomo che indossava una veste scura e pareva un monaco. Guardò per qualche istante la figura che andava via, perdendosi nell'ombra.
Faustus invece gemeva e cadde, urtando la testa su un calice di vino abbandonato sul pavimento. Il capo era rivolto verso la Luna che si intravedeva dalla finestra e pareva ancor più lontana, come se l'avesse abbandonato.
Sentì un dolore lancinante in tutti gli arti, non riusciva più a camminare, il tremore si diffuse per tutto il corpo e, mentre strisciava sul pavimento, la vista gli si annebbiò di colpo.
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Faustus
HorrorFrancia, 1821. Il dottor Tanato trova il modo per recidere per sempre il filo che lega l'uomo, sin dal principio, alla sua più grande paura, la Morte.