Tornato a casa sentì i pensieri diventare sempre più fitti e non riuscì a lasciarli scorrere e vi si immerse del tutto.
Era stato in grado d'ucciderla per una vana speranza ed era come se qualcun altro avesse pronunciato quella vile scelta al suo posto.
Ad ogni modo avrebbe dovuto esser sollevato poiché aveva ancora con sé Adélaïde e il suo dono, ma ben sapeva qual era il demone che lo divorava fino a sfinirlo ed era la stessa presenza che lo avrebbe accudito in quegli infiniti anni a venire.
Fu colto dalla rabbia e si formava nella propria mente l'immagine di quell'uomo che fino a poco prima era sul balcone.
Iniziò a fissare la porta in legno, posta di fronte al ricordo di quella presenza che ancora percepiva e vi si scagliò con tutte le forze, distruggendola e facendo scempio di tutti i mobili dello studio.
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Faustus
HorrorFrancia, 1821. Il dottor Tanato trova il modo per recidere per sempre il filo che lega l'uomo, sin dal principio, alla sua più grande paura, la Morte.