Capitolo 40

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Uscendo dalla chiesa notò, avvolto nella nebbia, il cimitero adiacente e vi si addentrò, mosso da una macabra curiosità.
Percorse quelle strade desolate e si sentì finalmente libero dall'eterno timore che accompagnava l'uomo sin dall'inizio dei suoi giorni.
Non ricordava più come ci si sentisse a vivere nella finitezza eppure, vagando per ogni posto, vide il sorriso su mille volti e non capiva quale fosse il senso di tanta allegrezza e perché lui non ne fosse pervaso, avendo davanti a sé l'eterna vita.
Il pensiero di una vita senza alcuna durata iniziò però a turbarlo, quasi percepisse un timore cosmico, il timore di non essere in grado di gestire l'eternità. Tornò infine in sé e pensò che dovesse solo abituarsi e ne avrebbe avuto il tempo necessario.
Dopo pochi passi si ritrovò davanti ad un monumento che destò il suo dolore; vide il mausoleo ormai dimenticato e, da alcune pietre usurpate, germogliava una timida vegetazione.
In quel silenzio sentì dei passi farsi sempre più vicini. Non ebbe paura e voltandosi vide finalmente il volto cercato per anni, percependo il desiderio fremente di trovare le proprie risposte.
La Morte era nel suo manto, nelle stesse sembianze del loro primo incontro.
"Aspettavo che tornassi nel luogo in cui hai scelto d'ingannarmi." disse la Morte.
"Non sono stato l'unico tra i due ad aver ingannato." Disse senza alcun timore.
"Dici il vero. Ti osservo da quando hai osato sfidarmi con la tua cura per riportare i vita i morti. Hai tentato di porre fine alle tue sofferenze con la medesima sostanza, ma io ho scelto invece di punirti e di renderti immortale poiché già sapevo che quel dono non ti avrebbe portato altro che sofferenze e credo di non essermi sbagliato. Io rappresento l'unico limite alla tua immortalità poiché, se solo volessi, potresti morire in questo preciso istante. Dopo esserti innamorato di Adélaïde, ho compreso però che nel profondo c'è del buono persino in te e ho deciso di darti un'altra possibilità, mettendoti alla prova con il patto. In ogni caso Adélaïde non sarebbe morta, come ben hai notato. Lei era solo un mezzo. Se avessi accettato il patto avresti avuto la tua occasione di vivere nell'amore, privo da quella condanna che portavi sulle spalle. Hai però rifiutato e hai accolto, grazie alla tua vana ragione, l'eterna condanna. "
Faustus sentì compassione persino nelle parole della Morte, poiché avrebbe voluto salvarlo e pensò che forse anch'ella era ormai più umana di colui che osò sfidarla.
"E' grazie al mio ingegno se vite potranno essere salvate e magari un giorno anche i morti si desteranno dal loro ingiusto riposo con la mia sapienza!" urlò e, sentendo i propri toni, il dottore ebbe quasi vergogna, ma della Morte non v'era ormai più traccia.

FaustusWhere stories live. Discover now