22 Novembre 1821
Due uomini dai modi poco raffinati camminavano per il cimitero alle prime luci dell'alba, ancora assonnati, accompagnandosi con delle pale, a mo' di bastone.
"Oggi chi ci tocca?" chiese uno dei due spazientito.
"Un certo Fasto, un dottore mi pare." rispose l'altro goffamente.
"Faustus semmai...sei proprio un idiota sai?" sbottò l'amico, ancora più nervoso.
"Ma lasciami in pace, noi dobbiamo fare solo una cosa. Non è necessario conoscere tutta questa gente!" lo rimproverò quello più sciocco.
"Forse hai ragione...basta chiacchere ora. L'hanno lasciato in quella stanza" e si fermò per indicare una costruzione poco distante "andiamo a prenderlo."
"Al funerale non c'era quasi nessuno, hai notato? Tanta ricchezza e nemmeno un amico. Non vorrei proprio vivere così." proseguì.
"Ti sbagli invece, tra di loro c'era un suo amico, Gordo, il ragazzo con gli abiti costosi!" disse l'altro.
"Gordon...non lo chiamerei amico. Al termine della messa quello è andato via di corsa, come se avesse qualche impiccio per la testa, Dio solo sa cosa. Ho saputo che da quel giorno non si fa più vedere, nemmeno nelle sue amate osterie. Ha lasciato pure la casa incustodita. Tra qualche giorno sarà vuota, fidati di quello che ti sto dicendo..." e s'accorse che la stanza era ormai a pochi passi.
L'usanza del tempo richiedeva che la porta venisse incatenata la notte prima della sepoltura ed alla vista delle catene sparse davanti all'ingresso entrambi rabbrividirono.
Avanzarono lentamente, con la schiena leggermente ricurva e ciascuno con la pala stretta tra le due mani, pronto per colpire un eventuale ospite indesiderato. La porta era stata lasciata in parte aperta ma non abbastanza da poter scorgere l'interno dell'angusta struttura. Uno dei due si fece coraggio e con un calcio la aprì e, alla vista della bara senza il dormiente riposto al suo interno, i due fuggirono come posseduti per le silenti vie del cimitero.
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Faustus
HorreurFrancia, 1821. Il dottor Tanato trova il modo per recidere per sempre il filo che lega l'uomo, sin dal principio, alla sua più grande paura, la Morte.