15 Agosto 1878
Nessuno più vide il dottore e molti sostenevano che Faustus Tanato in qualche modo fosse morto ed altri credevano invece che fosse diventato la Morte in persona, ingannandola ancor una volta.
L'unico che non pareva minimante turbato dall'intera vicenda era Benjamin; egli viveva solo in quelle vertiginose stanze come se fossero la sua reggia e divenne così avaro che smise persino di recarsi in villaggio per comprare il cibo, preferendo coltivare per proprio conto ciò di cui aveva bisogno.
Una mattina Benjamin era nella sala da pranzo per consumare il suo pranzo. Era particolarmente allegro poiché era una radiosa giornata estiva e a breve delle amiche, così lui le amava definire, gli avrebbero fatto visita.
Dopo che ebbe finito di mangiare, salì per il piano superiore, per vestirsi a modo, disponendo dei più lussuosi abiti del vecchio padrone.
Ad un tratto però, si fermò nella vasta rampa di scale, attirato da un luccichio che proveniva dal lampadario. Non riusciva a vedere cosa fosse e arrivò in cima, per poter guardare da vicino e, aggrottando lo sguardo, notò con difficoltà che era...oro!
Era al settimo cielo e avrebbe preferito passare l'intera giornata col suo tesoro al posto delle amiche, che in qualsiasi momento avrebbe potuto incontrare.
Doveva averlo ad ogni costo e con qualche rozza stima intuì che non fosse così lontano.
Si mise in piedi sul parapetto del balcone e si preparò per saltare sul lampadario. Era sicuro che ci sarebbe riuscito e per tornare nella posizione iniziale sarebbe bastato far oscillare un poco il lampadario e tutto si sarebbe risolto in un epilogo così saporito!
Avrebbe contato fino a tre secondi, prima di lanciarsi, e si concentrò come mai in vita. Passò un secondo e una goccia di sudore già gli percorreva la fronte, ne passò un altro e già si vedeva col tesoro in mano e, all'ultimo, scivolò sul parapetto e cadde nell'atrio, morendo sul colpo.
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Faustus
HorrorFrancia, 1821. Il dottor Tanato trova il modo per recidere per sempre il filo che lega l'uomo, sin dal principio, alla sua più grande paura, la Morte.