Era una notte in tempesta; gli alberi agitati, percossi da un vento gelido, rendevano insicuro il sentiero della giovane, in quel bosco posseduto dall'oscurità.
Procedeva a passi incerti, tremante, con il vento unica parvenza di vita che riuscì ad udire, accompagnata dal canto di un cielo anch'esso impaurito, lacerato da candidi strappi che rendevano il suo sangue gelido ogni volta.
Continuava a procedere ancora in quel preludio della dannazione e ricordava le parole del padre, pronunciate poche ore prima "Non osare figlia mia. Ci sarà un temporale a breve, è sicuro." e credeva stesse esagerando.
Era terrorizzata, le tremavano le labbra e già iniziava a pensare che a breve sarebbe arrivata e che avrebbe dovuto resistere ancora per poco. Affrettò il passo ma il bosco che la circondava capì le sue intenzioni, in qualche arcana maniera e volle trattenerla.
Ad un tratto, provocata da un rumore, la ragazza alzò lo sguardo in quel bosco a suo malgrado oramai familiare e notò troppo tardi che uno di quei rami, che quasi non riusciva a scorgere, si staccò da un albero e pochi attimi dopo la colpì in pieno volto.
Cadde a terra, percependo con l'orecchio, posato sul suolo umido, la pioggia che cadeva con maggiore intensità, accompagnata da un rumore che prima non udiva; dei passi lenti e sicuri e, prima di cadere in un sonno profondo, la ragazza scorse una figura che si avvicinava al suo corpo morente e in lontananza i contorni di un'imponente dimora.
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Faustus
HorrorFrancia, 1821. Il dottor Tanato trova il modo per recidere per sempre il filo che lega l'uomo, sin dal principio, alla sua più grande paura, la Morte.