Firenze – Giugno 1840
La tela, ancora spoglia, era illuminata interamente dai raggi del sole che irrompevano nella stanza nella quale un artista ritraeva una fanciulla, avvolta da una candida veste.
Egli accarezzava i pochi contorni raffigurati e imprimeva, con pochi tratti sicuri, ogni dettaglio della sua musa.
Dopo qualche attimo fu interrotto l'imbarazzante silenzio dall'artista, che era visibilmente soddisfatto.
"Per oggi credo di aver finito, ti ringrazio. Possiamo vederci domani, alla stessa ora." le propose e la ragazza lo guardò, sorridendo compiaciuta.
"Ci vediamo domani allora." e si spogliò dei vestiti di scena per indossare i propri.
Prima di andar via si avvicinò all'artista, che assorto guardava la tela senza nemmeno rendersi conto della sua presenza.
"Rendimi immortale Faustus." disse con tono drammatico ed egli rise nervosamente, dopo aver temuto per un momento un'improbabile prospettiva.
Quando ella andò via Faustus fu solo nell'immensa stanza colma d'affreschi e statue imperfette; godeva dei piaceri che l'arte gli offriva e quasi si pentì di non aver speso, in passato, il proprio tempo in quel modo.
Notò all'improvviso, posata su uno sgabello lontano pochi passi, una veste scura, simile a quella di un monaco.
Trasalì alla sua vista, come colto dal terrore dei propri ricordi e andò via subito dopo, continuando ad allontanare il pensiero di quella presenza che stravolse la sua vita, costringendolo a peregrinare per anni in cerca di risposte ma ottenendo solo la voglia di fuggire dal suo passato.
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Faustus
HorrorFrancia, 1821. Il dottor Tanato trova il modo per recidere per sempre il filo che lega l'uomo, sin dal principio, alla sua più grande paura, la Morte.