Capitolo 33

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21 Gennaio 1831


Adélaïde sentiva sul viso i raggi del sole e si svegliò, stiracchiandosi con un sorriso.
Era in forze come non mai e a breve avrebbe visto l'amato e ciò bastava per rendere la sua giornata radiosa. Mossa dall'euforia si preparò in fretta ed uscì di casa.
Vide sul selciato delle gocce di sangue, ormai secco e ricordò le immagini di quella notte, passata agonizzante in un letto, con la paura di lasciare per sempre la bellezza della sua vita.
Sentiva il sudore nelle sue mani ed il suo respiro farsi sempre più veloce. Fu costretta a fermarsi un attimo, per riprendersi; lei non conosceva bene la natura umana come il suo amato, ma riuscì a calmarsi a suo modo e proseguì per la sua strada.


Fu di fronte alla dimora maestosa e vide che il cancello era socchiuso ed il portone era già aperto. Sentì un misto di eccitazione e timore e corse verso l'ingresso.
Entrò nella casa silenziosa ed ebbe dinanzi pagine e pagine strappate che coprivano come un manto il pavimento insieme alla libreria frantumata in infinite schegge di legno.
Perlustrò tutta la casa in cerca di Faustus, ma era come se non ci fosse più nessuno. Arrivò dinanzi ad una stanza, chiusa a chiave e gridò il suo nome e, dopo poco, persino quello di Benjamin, ma non ebbe alcuna risposta.
Quando scese nell'atrio, prima che potesse andar via, vide adagiato sul pavimento un pezzo di carta e capì ogni cosa.

FaustusWhere stories live. Discover now