Capitolo 11

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Dopo poche ore aprì nuovamente gli occhi e sentì come non mai il sangue pulsare nelle proprie vene e una sovrumana calma in tutto il corpo. Probabilmente notò più cambiamenti del dovuto, in preda all'eccitazione di quel benessere.

Notò il calice insanguinato e d'istinto portò la mano alla testa ma la ferita era scomparsa. Credette d'esser allucinato ma quel calice intriso del suo sangue gli toglieva ogni dubbio e la conclusione che comparve nella mente lo atterriva.

Fu un'immane fatica sopportare quel senso di dubbio. Corse verso la scrivania per porre fine a quella sofferenza. Frugò tra le mille carte in cerca di un piccolo oggetto ed in quella disperata confusione ne estrasse infine un pugnale.

Lo prese, non sentendosi a proprio agio con l'arma e guardò la propria mano; sarebbe stato il modo più naturale per verificare la veridicità della sua congettura, ma ancora non ne aveva il coraggio.

Era in piedi, davanti alla finestra, alzò la mano e vi avvicinò la lama. Con l'impeto che ancor vagava nel suo animo spento la affondò lentamente nel proprio polso e provò un dolore che sfuggiva da ogni possibile descrizione.

Percepiva il dolore affievolirsi e quando vide che nel punto del taglio non v'era alcuna ferita capì di non essersi sbagliato.

La vita, che prima voleva abbandonare, era diventata un peso. Se tutto fosse stato vero sarebbe stato costretto a convivere con la sua sofferenza immane, senza la possibilità di porvi rimedio. Allo stesso tempo credeva che quella fosse una seconda possibilità; dopo mille sofferenze gli era stata donata quella vita così pura e perfetta.

Guardò verso la scrivania e notò che il ritratto di Claire era nascosto. Si avvicinò e lo prese, per poter cercare le sue risposte. Capì infine che doveva solo rassegnarsi; aveva condotto ogni esperimento per poterla riportare in vita, senza riuscirci ogni volta. Guardò un'ultima volta il ritratto, prima di posarlo sulla scrivania, e pronunciò nel silenzio la sua promessa.

Mise tutte le carte dei suoi studi in un sacco, prima preparato, e si diresse verso il portone d'ingresso.

Uscì e si incamminò verso le sponde di un fiume vicino, nel quale avrebbe visto annegare mesi di studi vani e, con essi, ogni suo turbamento.

FaustusWhere stories live. Discover now