19 Dicembre 1830
Faustus notò dalla finestra il calar della sera. Mosse le gambe intorpidite e guardò il letto su cui, qualche giorno prima, era posata Adélaïde.
Il proprio mestiere gli imponeva di recidere ogni legame con i pazienti, ma non riusciva ad allontanare dalla propria mente le sue parole ed i suoi dolci sguardi. Nonostante paresse così fragile alla vista, era forse l'unica in grado di ascoltarlo, seppur per poco e quasi desiderò poterla vedere ancora. Sin dal primo momento le si mostrò gentile, mosso da un'ignota fiducia nei suoi confronti.
Forse la propria immaginazione iniziava a portarlo troppo lontano; non conosceva quella ragazza e magari il suo garbo era solo una difesa ed ella, in cuor suo, lo respingeva.
Non percorreva dalla sua presunta morte le vie della città ed era Benjamin a provvedere alle sue faccende ed era i suoi occhi e le sue orecchie.
Sapeva che tutti erano impauriti dalla sua storia, persino i suoi amici più cari e non poteva fidarsi di una ragazza della quale conosceva solo il nome.
Nessuno sapeva che era in realtà in vita e Adélaïde non avrebbe atteso a lungo prima di rivelare il suo incontro. Se non l'avesse salvata probabilmente avrebbe potuto continuare a vivere nel suo rassicurante buio ma sapeva che la sua sventura non aveva ucciso lo spirito che un tempo lo animava.
Se fosse tornato avrebbe turbato nuovamente l'animo della città ma capì che oramai non avrebbe più potuto evitarlo. Inoltre l'incontro con quella ragazza aveva svegliato una sorta di attaccamento nei confronti dei propri ricordi e della vita passata che essi custodivano.
Desiderava non poter essere visto e, guardando il proprio manto adagiato su un baule, capì che non avrebbe avuto bisogno d'alcuna magia.
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Faustus
HororFrancia, 1821. Il dottor Tanato trova il modo per recidere per sempre il filo che lega l'uomo, sin dal principio, alla sua più grande paura, la Morte.