Saorge, Francia - 10 Dicembre 1830
Hector Bernard cenava con la propria figlia; entrambi erano illuminati dalla flebile luce delle candele riposte sui muri di quella che pareva essere una nobile, ma allo stesso tempo modesta abitazione.
Lei iniziò a parlare poco prima che il padre finisse di mangiare, quasi stesse attendendo da tempo il momento adeguato.
"Padre, ho bisogno di recarmi in città dopo cena e devo attraversare il bosco ma sta tranquillo, ci vorrà un attimo." disse la giovane, con titubanza.
"Non osare uscire a quest'ora della notte! Il dolore alla mia anca inoltre difficilmente si sbaglia e, come ogni volta, significa che ci sarà una tempesta a breve!" ed il fragore del cielo fu una conferma. "Cosa devi fare poi, a quest'ora?" continuò il vecchio.
"Devo prendere un libro, da un'amica, che abita nei pressi della piazza." disse con voce bassa, quasi vergognandosi.
"E perché non puoi prenderlo domattina, credi di non poter vivere senza quel dannato libro?" chiese furioso alla figlia.
"Lei domani non può ospitarmi...padre ho bisogno di avere quel libro al più presto...te ne prego!"
"Se non può ospitarti allora andrai tra qualche giorno! E poi...non c'è nessun altro che ha questo libro?" urlò
"Credi sia facile avere molti amici vivendo lontano dalla citta, isolati dal mondo?" chiese, alzando il tono della voce.
"Dimmi di che libro si tratta forza, ti dirò io se è così necessario." rispose, con evidente tono di sfida.
La ragazza fu impaurita ma il suo tono la costrinse a rispondere. "Sono le Confessioni di Sant'Agostino...per favore padre!" lo supplicò la ragazza.
"Sei forse impazzita? Son sicuro che quel prete ti ha messo in testa questa sciocchezza. Dovrebbe farsi gli affari suoi e dire solo la messa senza intromettersi nelle vite degli altri!"
"Per favore, non ne posso più. È già abbastanza difficile dover vivere lontani da tutti, siamo forse gli unici ad avere una casa vicino al bosco! Invidio Marcel perché viaggia per i tuoi affari ma ha almeno la possibilità di evadere da quest'inferno!"
La ragazza non sopportò più quel clima e si alzò con veemenza dal proprio posto. Prese il suo manto carminio, posato su un mobile poco vicino e andò via, prima che il padre potesse dire altro.
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Faustus
HorrorFrancia, 1821. Il dottor Tanato trova il modo per recidere per sempre il filo che lega l'uomo, sin dal principio, alla sua più grande paura, la Morte.