Dicembre 1875
In una sera d'inverno due amici sedevano in un'osteria, discutendo allegri.
"E' una meraviglia stare qui, non trovi?" chiese uno.
"Si è confortevole, non lo nascondo, però...non è come quella di una volta, non so...ho come la percezione che sia tutto più...come dire...freddo, dalla morte del signor Durand."
"Oh sì, come darti torto, amico mio...quel pover'uomo ha vissuto i suoi anni e ho soli bei ricordi con lui...pace all'anima sua." e alzò il calice.
"Pace all'anima sua." disse l'altro, battendo il calice dell'amico col proprio.
Dopo qualche secondo di silenzio, i due proseguirono con la loro conversazione.
"Qui muoiono tutti oramai, il tempo scorre e nessuno lo può fermare caro mio, nessuno..." concluse con un filo d'amarezza e bevve un sorso per renderla meno greve.
"Probabilmente ti sbagli, guarda Faustus Tanato." rispose l'altro, quasi indispettito.
"Stà attento, non pronunciare quel nome ad alta voce, idiota! Quello è un dannato, nessuno vuole ricordarlo. Dicono che abbia stretto un patto con la Morte o col Diavolo, non so bene come funzioni, perché è rimasto giovane nonostante gli anni."
"Hai ragione, quel dannato dottore mi fa paura, sai? Con quel suo sguardo di ghiaccio ho il timore che possa uccidermi solo guardandomi." e bevve, per allontanare il remoto pensiero.
"Non temere queste sciocchezze, è lui quello che ha paura, ascolta le mie parole. Quell'uomo è un emarginato, tutti conoscono la sua natura ormai. Dicono sia anche impazzito, ci mancava questa." ed emise una risata quasi nervosa.
"Non mi stupisce, era già un può fuori di testa quello."
"Sì, era strano, ma ora ha preso come una sorta di abitudine, macabra a dire il vero. Si aggira ogni notte per il cimitero ed entra ogni volta nello stesso mausoleo, chi andrà mai a trovare...forse qualcuno che ha ucciso e se ne pente...sì sì, ne sono sicuro, quel vigliacco è anche un assassino. Che miserabile... e non si accorge nemmeno che, nonostante tutto, anche lui sta morendo o almeno, il suo animo...ed è lo stesso suppongo." concluse con tono dubbioso, rendendosi conto che i temi di quella conversazione erano troppo elevati per lui.
"Può essere, magari ha un po' di rimorso e va lì per pagare la sua colpa. Ora basta dai, godiamoci la serata."
I due brindarono nuovamente e dopo qualche altra battuta erano già sbronzi.
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Faustus
HorrorFrancia, 1821. Il dottor Tanato trova il modo per recidere per sempre il filo che lega l'uomo, sin dal principio, alla sua più grande paura, la Morte.