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Scendo in sala per la cena e mio zio è sorpreso di vedermi in casa. "Sei tornato." Afferma sereno, come se si fosse tolto un grosso peso di dosso.
"Si e Adele mi ha detto che vorreste che io rimanessi qui con voi." Affermo piano. "Certo, ci farebbe molto piacere. Ho promesso a Mina che mi sarei occupato di te dopotutto siamo una famiglia." Spiega e io lo guardo sorpreso. "Siamo sempre stati solo io e mamma, è strano sentire che si è una famiglia." Ammetto.
"Aaron..non so come dirlo in modo che non sia brutto." Afferma e io sospiro. "Adele mi ha già detto che è andato via, non mi interessa. Ho sempre fatto senza di lui." Rispiego per mio zio e lui annuisce e sembra essersi cavato un altro peso di dosso.
Il branzino con pan grattato e pomodorini è molto gustoso, anche se non sono un'amante del pesce.
"Ah dato che starai qui sarebbe meglio che tu sapessi le regole della casa." Introduce il discorso mio zio. "A parte quella che sai già di non girare per casa nudo o con solo i boxer, niente schiamazzi dopo le dieci di sera perché questo è un quartiere tranquillo. Poi per mangiare la dispensa è laggiù, si pranza alla mezza e si cena alle otto." Guarda Adele che non aggiunge nulla. "Per le ragazze invece c'è qualche regola?" Domando e vedo Adele deglutire. "Insomma ho diciannove anni non puoi pensare che io non scopi. Voglio solo sapere se posso portarle qui o invece le devo scopare imboscato da qualche parte." Spiego e vedo mio zio in difficoltà. "Insomma non sono così diverso da mio padre immagino. Solo che io metto ben in chiaro che avranno una sola notte nulla di più. Se sono brave magari due notti." Spiego e vedo che restano interdetti dalla mia schiettezza. "Mamma lo ha sempre saputo che portavo a letto una diversa ogni notte. A volte il giorno dopo scherzavamo sulle prestazioni della notte prima." Rido a quel ricordo, lei nel letto stesa senza forze per la chemio e io che le raccontavo come mi ero scopato la gallina più in voga della scuola.
"Bhe, preferiremmo non avere un via e vai di ragazze, ma se devi farlo chissà dove meglio che usi la tua stanza. Dirò alla governare di metterti dei preservativi nel cassetto vicino al letto." Afferma prendendo nota che ho una vita sessuale attiva.
"Domani faranno i funerali di Mina e poi la salma tornerà in America, sarà seppellita nella cappella di famiglia in Colorado." Mi avverte e io annuisco, domani darò l'ultimo saluto a mia madre.
Mi siedo in salotto senza nulla da fare, ma per fortuna mio zio oggi pomeriggio è a casa dal lavoro, sta sistemando gli ultimi dettagli per il funerale. "Come ci si sposta qui in centro a Londra? A parte col metrò intendo. E poi c'è una palestra qui vicino?" Domando e Tobias mi guarda curioso. "Hai la patente della macchina in America?" Chiede a sua volta, la estraggo dal portafoglio e la poso sulla sua scrivania. "Ok, allora mandiamo i documenti alla motorizzazione che ti farà la patente inglese. Hai anche la moto, se vuoi ne ho una in garage che non uso e potresti sistemartela come vuoi. Per le palestre di sotto al piano interrato ne abbiamo una in casa. Una volta avevo tempo anche per fare un po' di attività fisica." Commenta e io così mi dileguo in direzione della palestra.

Salgo che è ormai ora di cena, guardo nel cassetto e ci sono già i preservativi, efficiente la governante. Cerco la lavanderia dentro l'enorme casa e incontro una donna, sulla quarantina, molto ben piazzata e dalla carnagione scura. "Hai bisogno ragazzo?" Domanda con tono informale. "Stavo cercando la lavanderia." Ammetto grattandomi la nuca. "Nel bagno in camera hai una cesta, metti lì i panni da lavare." Mi spiega e poi allunga la mano per prendere quelli che ho io. "Ah ok, non sono abituato. Di solito facevo io il bucato in casa." Ammetto e la ringrazio nuovamente.
A cena sono quasi tutti silenziosi, non sono di molte parole e mi chiedo come mai, non posso già aver combinato qualcosa. "Sono arrivati i documenti che attestano che saremo i tuoi tutori finché non potrai andare con le tue gambe in questa società. Ovviamente manterrai il nostro cognome e sei libero come qualsiasi altro maggiorenne." Afferma e io annuisco per far capire che ho recepito le informazioni. "Per la patente ci vorrà qualche giorno e la tua scuola in America senza i documenti che attestino un legame legale,cioè tipo tutore, non mi rilascia i documenti sul tuo diploma. Così da poter informarmi sul college." Mio zio si sta davvero dando da fare, ma tra poco come tutti perderà interesse per il giocattolo nuovo. Poi arriverà il bambino o bambina e io tornerò ad essere di troppo, quindi non mi illudo troppo facilmente che da ora saremo la famiglia felice.
"Hai qualche preferenza su cui vuoi specializzarti?" Domanda curiosa Adele. "Non saprei, in America avevo una borsa di studio con il football americano, se non fosse andata bene avrei ripiegato sulla carriera da pompiere." Spiego e Tobias fa qualche smorfia. "Bhe come te la cavi con il baseball?" Domanda avendo forse ipotizzato una soluzione. "Dovrei cavarmela bene." Ammetto, i miei riflessi sono buoni.
"Allora domani potremmo andare a farci un giro da mio amico Robert. È l'allenatore della squadra del Union college, è uno dei migliori qui e penso tu possa avere molte possibilità di avere una buona carriera." Espone quasi con orgoglio, ma so che lui aveva studiato in America, solo dopo si è trasferito qua a Londra.
"Intanto pensiamo a domani mattina, da domani pomeriggio ripartiremo tutti assieme con una vita diversa. Una famiglia più numerosa." Afferma Adele e non posso che essere in accordo con lei.
"Probabilmente se tutto va bene potresti iniziare già dopo le feste di Natale." Spiega Tobias su di giri.
Finita la cena torno nella mia camera apro la finestra e osservo Londra nel suo caos notturno.

Sono io quello giustoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora