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"Purtroppo Asher è più abituato ad essere cacciato che voluto. Anche con noi già si stava preparando ad andarsene perché è arrivato il piccolo Benjamin. Lui purtroppo ha imparato molto presto come le persone ti facciano soffrire facilmente e quando avverte che potrebbe soffrire lui scappa. Lo fa anche con le ragazze a quanto ho visto, purtroppo ha questo brutto sistema di difesa che però ha funzionato fino ad ora secondo lui." Spiego a Peter che è molto in apprensione per il nipote come me dopotutto.
"Davvero Aaron si è scopato una dopo aver illuso tua sorella mentre Asher era piccolo?" Domanda e io annuisco. "Si, lo ha fatto. Ha usato anche Asher in diverse occasioni per rimorchiare con la storia del padre single, ma poi lasciava Asher dove capitava a giocare mentre Aaron poi otteneva ciò che voleva con la messa in scena." Spiego e Peter sembra più amareggiato di prima. "Aaron non mi aveva raccontato questi dettagli, mi aveva detto che il ragazzo era solo arrabbiato perché era cresciuto da solo, senza un padre. Ma invece tu mi confermi che mio figlio ha fatto ben peggio." Rimugina ad alta voce. "Secondo te c'è qualche speranza che Asher perdoni Aaron?" Mi domanda e io sospiro. "Purtroppo lo sapremo col tempo. Aaron sembra sinceramente motivato ad avere un rapporto con Asher, ma ci vorrà tempo." Spiego e il signore annuisce.
Sentiamo sbattere la porta e qualcuno che rantola e rotola fino le scale. È Asher che è rientrato con un dopo sbronza non da poco e penso abbia anche fatto a botte dato il labbro spaccato e l'assenza del suo piercing.
"Ciao Asher." Lo saluta Peter, lui lo guarda con occhi assenti. "Che ci fai qui?" Domanda confermando i miei dubbi sul alcol. "Sono venuto a parlare con te e a chiederti scusa, ma non ti stavo cacciando, volevo solo capire." Cerca di spiegare come può. "Capire cosa?" Asher è visibilmente irritato, spero non dica nulla di cui pentirsi. "Volevo capire se mai considererai Aaron come tuo padre." Ammette, sta andando troppo veloce Peter. "Consider. Arlo mio padre? Non penso proprio, Aaron è lo stronzo donatore di sperma da cui sono uscito tutto qui. Non sarà mai mio padre." Vedo morire le speranze di Lord Evans. "Allora perché eri venuto da me?" Cerca uno spiraglio, ma io mi siedo già rassegnato a quello che dirà Asher. "Ero venuto per avere una specie di rapporto con te, ma fa nulla. Avevi ragione, non posso se provo tutto quel rancore verso il figlio che tu ami." Dopo quelle parole sento chiudersi la porta della camera di Asher e Peter è immobile dentro casa mia, mi guarda in imbarazzo. "Scusa Tobias, non volevo disturbare la quiete di casa tua." Zoppicando si avvia alla porta per poi uscire.

Chiamo Aaron dato che questa è un'urgenza. "Pronto?" Mi risponde dopo poco. "È successo un casino Aaron. Asher era andato da Peter, ma poi hanno parlato e le cose sono degenerate velocemente." Spiego. "Come degenerate? Hanno fatto a botte?" Domanda e io mi passo la mano sulla faccia. "No, Asher è stato sincero con Peter sul perché prova rancore per te e tuo padre gli ha chiesto perché fosse lì allora e puoi immaginare come l'abbia presa Asher. Insomma tuo padre è andato via imbarazzato da casa mia e mi dispiace per quel pover uomo." Spiego, sento Aaron sospirare. "Va bene." Afferma e io non capisco. "Va bene cosa?" Domando per sicurezza. "Se Asher non vuole avere a che fare con me e la mia famiglia non lo obbligherò." Afferma. "Lo stai abbandonando di nuovo?" Domando sconcertato. "Tobias se lui non mi vuole non posso farci nulla." Se ne lava davvero le mani così? "No invece, se fai così gli confermi che ha ragione lui. Che ha fatto bene a tenersi alla larga per evitare di avere un qualche rapporto con te. Perché sembra che non te ne freghi molto così." Gli faccio notare. "È che cosa suggerisci? Di continuare con questo sipario in cui lui fa lo stronzo e io sono accondiscendente? No, sta volta facciamo a modo mio, quando gli sarà passata si farà sentire lui." Aaron butta giù la chiamata e io mi sento ancora peggio perché probabilmente Asher ha sentito tutto.

Salgo in camera di Asher, lo aspetto seduto sul letto perché lui è sotto la doccia.
Esce con solo l'asciugamano addosso e mi guarda impassibile. "Penso tu abbia già sentito tutto, non devo ripetere." Affermo e lui annuisce, si stringe nelle spalle. "Non mi aspettavo nulla di diverso." Afferma. "Dopotutto io sarò sempre il tuo nipote bastardo." È vero lo chiamava così da piccolo quando Mina e Asher vivevano con noi. Il mio nipote bastardo, però io gli voglio molto bene.
"Che cosa ne dici se sta sera andiamo a mangiarci una pizza da Peter? Solo noi maschietti." Propongo e non ottengo chissà quale reazione. "Insomma Lord Evans non ti ha mai trattato male, semplicemente non sapeva che suo figlio fosse stato così stronzo. Aaron gli ha raccontato una versione più leggera." Spiego e lui anche se con un po' di riluttanza accetta di andare a mangiare da suo nonno.
"Hai fatto a botte?" Gli chiedo curioso. "Si, uno stronzo aveva messo le mani addosso alla barista e lei aveva paura così gliele ho date." Mi spiega tranquillo, bhe se non altro gliele ha date con ragione. "Dai andiamo a prendere un nuovo piercing." Mi guarda stranito, ma poi si cambia e mi segue.
Usciamo con la macchina, non è di molte parole e deve aver preso da Aaron perché invece mia sorella non stava mai zitta.
Lo porto in un negozio che sono sicuro abbia i piercing, ne prende uno ad anella molto semplice come quello che aveva prima, effettivamente gli sta meglio rispetto ad altri.
Dopo vado diretto verso il cimitero, dove ho fatto fare una piccola lapide con la foto di mia sorella. "Non è sepolta qui." Puntualizza e ne sono consapevole. "Lo so, ma ti ho portato qui perché tu possa ragionare. Tua madre non avrebbe mai voluto che tu portassi così tanto rancore verso Aaron. Lui è stato stronzo, ma essere in collera con lui non cancellerà quello che ha fatto a Mina." Gli dico guardando la foto e ricordando com'era solare mia sorella.

Sono io quello giustoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora