Atterriamo a New York di primo pomeriggio, sono riuscito a contattare Liam e con la scusa che devo portare via le cose di mamma dall'appartamento ci darà uno strappo fino al ghetto.
"Mi raccomando, stammi vicina e non parlare con chiunque." Rammento a Mad che annuisce.
"Guarda chi si rivede. Nemmeno una lettera stronzo." Saluto Liam che ha la sua immancabile sigaretta in bocca. "Lei è Madison la mia ragazza quindi giù le zampe e gli occhi altrimenti te li cavo." Minaccio subito e Liam alza le mani in segno di innocenza. "Piacere Madison, io sono Liam e mi dovrai dire cosa hai fatto per mettergli il guinzaglio. Non sai quanta invidia farai alle ragazze del quartiere, quasi tutte hanno cercato di accaparrarselo." La informa e così saliamo sulla sua vecchia macchina.
Non è cambiato molto il quartiere, sia io che Mad ci siamo messi dei panni semplici, niente di sfarzoso così avremo meno problemi.
Liam ci lascia davanti al palazzo dove stavo con mia madre, Madison si guarda attorno studiando attentamente il quartiere.
"In serata ci siete per qualche birra?" Domanda Liam e io gli dico che se mi vede allora ci siamo sennò non ci deve considerare.
Saliamo in ascensore, spero lo abbiano riparato in questi mesi e che non si fermi proprio ora.
Per fortuna arriviamo incolumi al piano che ci interessa, è davvero pesante tornare qui, non mi sento più la stessa persona.
Apro la porta e i ricordi si susseguono, Mad mi tiene la mano, lascio entrare prima lei e io poi mi richiudo la porta alle spalle.
"È rimasto tutto come quel giorno. Non hanno spostato nulla." Le dico mentre osservo l'appartamento.
"Tu dormivi lì?" Domanda vedendo il materasso buttato a terra e la quasi assoluta assenza di mobilia, fatta eccezione per un armadio non troppo grande in cui tenevo i panni.
"Si, questa era la mia camera. Mentre quella di là era di mia madre. Il bagno invece è lì." Le dico, lei cammina fino la camera di mia madre.
Il letto vuoto mi stringe il cuore, ma ormai sono consapevole che lei non ci sia più.
Apro i cassetti mentre Mad controlla l'armadio, si siede nel letto con un polveroso album di fotografie. Lo apre e curiosa sulle mie foto da piccolo. "Eri proprio un bel bambino." Afferma e io ammicco.
"Era davvero una bella donna tua mamma, ed era così giovane." Continua a sfogliare. "Già, tutti gli hanno chiuso le porte in faccia, sopratutto i suoi genitori, quando hanno visto una sedicenne incinta." Le rammento e lei annuisce
"Non vuoi che mi vedano i tuoi amici?" Domanda dopo aver riposto l'album delle foto dentro al borsone. "Non è che non voglio che ti vedano, ma le serate se sono ancora come prima, non sono il tuo genere. Considera che sono almeno il doppio più sudice delle serate che organizza Alicia." Le dico, ma lei è ostinata e se non vede non crede perciò mi toccherà andare alla serata.Detto fatto, abbiamo lasciato i borsoni nel albergo in cui alloggiano e sto portando Mad con me alla serata che diceva Liam.
Busso alla porta e la fessura da cui controllano vedo due occhi già piccolissimi, chiunque sia è già fatto. "Ehi vecchio stronzo, pensavo ci avessi abbandonato." Afferma il tipo di cui non ricordo il nome e nemmeno il viso.
Tengo Mad davanti a me dove posso vederla bene, so bene che sta osservando con orrore ciò che sta succedendo attorno a lei.
Sesso, alcol e droga ecco cosa ci circonda, come erano le mie serate prima di arrivare a Londra.
"Vieni, sediamoci qui." Dico alla mia ragazza che pur di non toccare il divano si mette subito sulle mie gambe, oserei dire che mi sta attaccata come una cozza stasera e fa bene, non posso garantire che nessuno allunghi le mani, ma se è con me se la vedranno brutta.
"Che hai fatto all'occhio?" Domanda Liam raggiungendoci con delle birre. Mad non la vuole così io ne prendo una e bevo un sorso. "Non so, il dottore dice che è sempre stato così e che la pigmentazione è solo diventata più evidente. Forse il cambio di ambiente." Mento e Liam da ignorante non fa altre domande. "Mi fai fare un giro Asher?" Domanda Giusy una che di sicuro mi sono scopato più volte, è brava con la bocca, ma non è mai stata il mio tipo. "No, sono a posto." Taglio corto, quando vede Mad, la osserva in cagnesco e io filmino Giusy prima che possa anche solo pensare a come immischiare Mad nei suoi giochetti.
"Hai più sentito Jack?" Domando a Liam che mi guarda assorto. "So che bazzica molto nella via delle prostitute, ma un mese dopo che sei partito è come sparito, non viene più a far serata." Mi informa e così lo ringrazio.
"Dai non ci credo che questa sciacquetta ti soddisfa come facevo io. Ti rinfresco la memoria Reed?" Giusy è insistente, lo è sempre stata. Mad salta in piedi e si mette di fronte alla troietta. "Smamma, ti ha già detto che è sposto e se non ti fosse chiaro te lo dico anche io che lui è a posto perché lui è il mio ragazzo." Afferma come una tigre, ogni tanto affiora il caratterino di Mad. "Ragazza? Reed non sta mai con nessuna." Sbuffa Giusy. "È vero. Lei è la mia ragazza e come ti ha ricordato io sono più che a posto. Va a succhiare il cazzo a qualcun altro." Liquido quella troietta facendo rimettere Mad sopra le mie gambe.
"Cazzo ora ho capito come ti ha messo il riga la ragazza." Afferma Liam divertito.
Gli do una spallata e lui ghigna. 'È io che ero preoccupato di farti male con gli artigli, va a finire che ne hai più tu di me.' Le dico e lei sorride contro il mio petto.
Dopo un'oretta mi sono stufato di sentire le persone lamentarsi e vederle drogarsi. "Ci vediamo Liam." Gli dico e lui ci saluta, tengo sempre Mad davanti a me per essere sicuro.
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Sono io quello giusto
ChickLitAsher è il tipico ragazzo che dalla vita agiata ha dovuto imparare a cavarmela da solo, la malattia di sua madre lo ha costretto ad imparare l'arte di arrangiarsi. È un ragazzo speciale, la notte il suo corpo si copre di un folto pelo nero come la n...