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Sento una macchina avvicinarsi, anche Peter è in allerta. Sento la voce di Theo e di sua madre Penny, Carl resta in macchina di guardia a quanto ho capito. "Questa è la vecchia tenuta degli Evans, forse si è rintanato qui." Penny ha buon fiuto.
"Qui è sbarrata, vieni. Vediamo se sul retro c'è un passaggio." Avere il mio udito è un vantaggio. 'Conoscevo Penny, era alta nemmeno un metro l'ultima volta che l'ho vista. La sua mamma era una buona amica di tua nonna, di lei ci possiamo fidare Asher. Potrebbe perfino aiutarti con i tuoi incubi.' Spiega. 'Ma sono i miei incubi che hanno scatenato la sabbia.' Faccio presente. 'No, la sabbia si scatena con questo.' Mi tocca il petto all'altezza del cuore. 'Gli incubi ti trattengono solo.' Mi informa e io sospiro.
Vedo la luce di una torcia e Penny resta a bocca aperta per la seconda volta in una serata. Anche Theo sembra sorpreso. "Lord Evans, siete vivo?" È davvero incredula. "Ebbene si Penny, sono riuscito a portare a casa la pelliccia, ma purtroppo non posso dire lo stesso di mia moglie. Sei crescita e ora hai un figlio." Afferma mio nonno. "Due lupi a Londra, è una benedizione." Penny guarda in su e poi torna a guardare noi. "Io è molto che ho mollato Penny, l'unica speranza è Asher. Ma purtroppo ha conosciuto in giovane età quanto possono essere spietati i cacciatori." Lei mi guarda dispiaciuta. "Ti hanno torturato?" Domanda Theo e io annuisco. "Puoi farmi vedere?" Domanda lei e io sono titubante. "Tranquillo, devi solo dargli la zampa, non ti tocca." Peter almeno sa come funzionano queste cose. "Non si fa toccare da nessuno." Commenta infine tornando a sedersi sul divano polveroso. Penny si siede di fronte a me e allunga le mani, poso le zampe sui suoi palmi e chiudo gli occhi. Gli incubi non tardano ad arrivare, ma sono come guidati, sospetto che Penny ci stia mettendo lo zampino.
Ho il battito accelerato, respiro pesantemente. "Resisti Asher, ho quasi fatto." Mi dice e poi vedo una donna, non ricordavo questo particolare mi ha lanciato addosso un liquido strano e poi il buio. Apro gli occhi e Penny mi sorride. "Ti hanno stregato ragazzo, i tuoi incubi sono così ricorrenti perché qualcuno ha voluto così." Mi spiega e poi confabula con Theo, lui mi guarda e poi si avvia all'uscita.
"Puoi aiutarlo?" Domanda Peter e Penny annuisce sorridente. "Ti toglieremo questo maleficio e così non avrai più problemi con gli incubi." Mi avvisa, ma resto comunque schivo è diffidente.
Theo aiuta sua madre a preparare non so cosa di preciso, è una roba puzzolente e viscida, finché non aggiungono un ultimo ingrediente, recitano qualche parola senza senso e poi il miscuglio diventa giallo e inodore. Lei prende la boccetta e si avvicina, resto fermo solo perché Peter mi ha suggerito così, ma se fosse per me sarei già scappato.
Mi versa quel liquido addosso e sento prudere intensamente, mi gratto, fino a graffiarmi. Ringhio, nella mia mente si stanno susseguendo tutti gli incubi avuti fino ad ora, quella settimana schifosa che ho passato in mano ai cacciatori.
Quando riapro gli occhi vedo la sabbia che mi scorre sul pelo, riesco a comandarla a mio piacimento, Penny mi osserva ammaliata e Theo è ancora più incredulo.

"Tuo nipote Peter è il lupo d'ombra e non ha un branco? Volevo farne parte e lui è scappato." Commenta la signora, mio nonno sospira. "Penny, Asher è cresciuto da umano, non da licantropo. Suo padre non ha mai riconosciuto che fosse suo figlio e così è cresciuto senza sapere come essere un lupo, si è arrangiato come poteva. Lui non sa nulla del branco, delle altre creature e non sapeva nulla nemmeno sulla leggenda del lupo d'ombra." Afferma Peter. "Aaron mio figlio non lo ha cresciuto quindi non ha le nostre abitudini." Il vecchio sembra dispiaciuto, ma è consapevole che a diciannove anni non cambi le abitudini così facilmente ad una persona.
"Ma gliele puoi spiegare?" Penny è risoluta. "No, non ha senso stravolgerli la vita, i cacciatori hanno avuto già la vita di troppi lupi. Lui è così e se sta bene senza branco non sarò io a obbligarlo." Peter si distende e Penny lo guarda dispiaciuta. "Posso vedere?" Domanda e io mi siedo di nuovo con lei, le poso le zampe sulle mani.
Scava nel mio passato, da quando ne ho memoria fino alla morte di mia madre, è come un veloce ripasso sulla mia vita. "Mad?" Domanda e io stringo le spalle. "Vedo che non hai un bel rapporto con tuo padre, hai molta rabbia verso di lui." Afferma e mi guarda con pietà. Non ho bisogno di essere compatito. Ringhio freddo, mi alzo e mi sposto da quel angolo di casa.
"Pensi sarebbe finita diversamente tua madre se Aaron ti avrebbe riconosciuto come suo figlio?" Domanda e io mi appoggio al vecchio camino, la guardo e poi mi volto.
Torno umano. "Non è perché non mi ha riconosciuto e nemmeno perché non è stato assieme a mia madre. È per come ha giocato coi suoi sentimenti. A mia madre lui piaceva e nemmeno poco, la ricordo benissimo piangere dietro la porta mente lui si scopava un'altra nella stanza di fronte. Oppure la lingua in bocca davanti a mia madre in salotto con la troia di turno." Commento e Peter resta in silenzio, non mi vergogno a stare nudo, non sarò di certo il primo ragazzo nudo che vede Penny.
"Mad è la nipote di Adele e diciamo che ci stuzzichiamo un po' a vicenda." Penny mi guarda senza giudicare e alza le mani. "Potresti tornare a casa nostra e restare per la notte se a Peter va bene?" Domanda la signora e mio nonno mi fa cenno di andare. Torno lupo e seguo i due fuori dalla casa, Carl mi osserva senza un giudizio stampato in faccia. "Ci segui?" Domanda Theo e io annuisco.
Riesco a seguirli tranquillamente fino a casa; per fortuna questa notte i cacciatori erano in un'altra zona.

Sono io quello giustoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora