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Mi trasformo davanti ai suoi occhi, lei resta momentaneamente interdetta e poi comincia a ridere. "Non ci credo, lupo sei sempre stato tu Ash. E io che parlo a te di te." Almeno l'ha presa bene, le prendo delicato la mano e la mordo piano sul dorso, le compare il mio marchio e così ora potremmo capirci. "Ahi perché mi hai morso?" Ritrae veloce la mano. 'Perché così ora non abbiamo più bisogno di un tablet per comunicare.' Le dico e lei mi guarda affascinata. 'Perché non me lo hai detto prima?' Domanda, me lo aspettavo. 'Perché tuo padre è un cacciatore. Dovevo capire se eri dalla sua parte o meno.' Spiego e lei annuisce.
Mi è mancato sentire le sue mani tra il mio pelo folto, sta ripensando a tutte le notti passate con lupo e le spunta quel sorriso che tanto mi piace. Assurdo come averla persa mi abbia mostrato quanto tenessi a lei.
Torno umano perché ho di nuovo voglia di affondare dentro di lei, anche lei è eccitata il suo odore non mente.
Afferro a tentoni il portafoglio, ultimo preservativo cazzo, dopo mi toccherà accontentarla in altro modo. Le succhio il capezzolo duro e lei affonda le dita nei miei capelli.
Lei geme e sono sempre più duro per lei, affondo due dita nella sua intimità, mugola e come mi aspettavo è bagnatissima.
"Ash." Geme e io le mordo il lobo, sento come i suoi ormoni siano in subbuglio, mi manda fuori di testa. Metto alla svelta il profilattico e affondo nel mio piccolo paradiso, stretto attorno a me.
Mi spingo freneticamente dentro e fuori di lei, ne voglio sempre di più, cazzo è peggio di una droga.
Assaggio ogni centimetro della sua pelle, il suo corpo è smanioso sotto al mio, guardo Mad negli occhi e ritrovo quella luce che aveva la notte del ballo.
"Ash." Viene mugolando il mio nome e io continuo a spingere finché non vengo anche io sfogandomi nel preservativo.

La mattina mi sveglio con Mad avvinghiata a me, il suo corpo è accarezzato delicato dai raggi del sole che passano dalle veneziane. Le accarezzo il gluteo esposto e la sento lamentarsi con un verso assonnato.
"Svegliati dormigliona, sarà meglio che torniamo a casa. Sennò chi la sente tua zia?" Le domando e lei alza la testa di scatto. "Oddio, mia madre stamattina mi voleva a colazione a casa di mia zia." Si alza di scatto e saetta per la stanza. "Vestiti che siamo in ritardo." Ordina e mi lancia i miei boxer.
Mi rivesto veloce, lei apre lentamente la porta controllando il corridoio, io la precedo tronfio come se fossi a casa mia.
Alicia è già a tavola con sua madre così la saluto veloce con un cenno della mano, quando vede Madison con me fa un sorrisetto comprensivo e così poi usciamo da casa sua.
Madison si mette il mio casco e poi mi dirigo veloce verso casa si mio zio, saremo comunque in ritardo, ma Adele non ce ne farà una colpa.
Entriamo silenziosi in casa, quando ci affacciamo nella sala da pranzo, Adele ci guarda squadrandoci mentre Francy è molto sorpresa.
"Sei in ritardo perché eri con lui?" Domanda Francy. "Mamma.." Mad è in difficoltà. "Si, era con me. Fuga romantica mia sentito parlare?" Sono uno sbruffone dopotutto, Mad mi da una leggera gomitata e io me la rido sotto i baffi. "Sedetevi ragazzi è ora di colazione." Afferma Adele, il piccolo Ben si sbraccia perché vuole venire in braccio a me. Lo prendo al volo e mentre mi siedo lo piazzo sulle mie gambe, lui mi guarda sorridente e Mad mi guarda come se io fossi una visione mistica. Mangio in silenzio mentre vedo che a tavola si susseguono sguardi che potrebbero uccidere.
Mad è tesa, ma non dovrebbe esserlo dopotutto ci siamo appena ritrovati.
"Oggi che fai?" Le chiedo tranquillo, lei mi guarda guardinga. "Nulla che io ricordi." Afferma pacata. "Bhe, allora preparati che andiamo a farci un giro." Le dico serio e lei mi sorride.
Sono davvero contento che lei si stia fidando di nuovo di me così, tornare al nostro rapporto di prima con quel qualcosa in più che ancora devo capire cosa comporterà.

Mad si stringe a me sulla moto, parto piano dato che non è così abituata, è una bella giornata di sole e per nulla al mondo mi chiuderei in una polverosa aula del college.
La porto fino alla campagna, qui potremo starcene tranquilli senza che qualcuno venga a disturbarci, l'unico che potrebbe spiare è mio nonno.
Mi spoglio guardingo e poi mi trasformo, lei mi aspetta sdraiata sul lenzuolo che avevo caricato nello zaino, mi stendo accanto a lei, sentire la sua pelle liscia sotto le mie zampe è stupendo. Affondo il muso nel suo petto più che generoso, i suoi seni mi abbracciano e lei mi accarezza piano le orecchie.
Mi sto eccitando sotto al suo tocco, è diventata audace e mi piace, mi tiene in mano e mi da piacere. Non sono ancora pronto a scoparla da lupo, ho paura di farle del male.
'Sei così brava Mad.' Le dico ansimante, poco dopo vengo scaricandomi nell'erba dalla parte opposta a lei.

Sento un colpo ad aria, ho dolore alla coscia e quando controllo vedo un dardo. 'Va via Mad! Va alla tenuta Evans e cerca Peter. Va ora!' Le ordino lei mi guarda spaventata. 'Asher, non ti lascio qui.' Afferma, ma le ringhio. 'Va! Sono i cacciatori.' Il suo sguardo è spaventato, ma per fortuna fa come le dico e si nasconde nella boscaglia, cerco di alzarmi per difendermi dai cacciatori, ma il sonniferò sta facendo effetto. "È un bel esemplare grosso." Afferma uno di quegli stronzi. "Iniziamo con le corde." Afferma il padre di Mad, lui è un capetto quindi. Lanciano le funi e  io cerco di schivarle come posso, mi reggo a fatica in piedi, non posso nemmeno correre, mi cederebbero le zampe dopo poco.
Mi afferrano le zampe superiori e poi mi mettono qualche corda a strozzo al collo. Più mi ribello e più stringono, sono costretto a terra senza possibilità di muovermi. Mi sento venir meno l'ossigeno con quelle corde al collo, perdo i sensi dopo poco.

Sono io quello giustoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora