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Resto in camera con Mad finché posso, purtroppo le infermiere stanno arrivando e probabilmente tra poco la verranno a controllare.
Mi alzo cercando di non svegliarla, ma appena mi muovo lei apre gli occhi. La saluto delicato, passo una zampa piano sulla sua guancia. "Tornerai a trovarmi?" Domanda e io annuisco, le bacio la fronte per poi uscire dalla finestra. È l'alba quando corro sui tetti per tornare verso casa.
Sento uno sparo e dopo non molto vedo un proiettile conficcarsi nel tetto qualche tegola prima di me. Mi hanno mancato, controllo attorno e vedo dei cacciatori su una terrazza. Corro cambiando direzione, vado nella direzione opposta così che non possano vedere dove stia andando.
Per fortuna non ci sono altri cacciatori e appena entro in camera chiudo la finestra così che non possa vedermi nessuno.
Mi giro e vedo che Adele assieme a mio zio e Aaron aspettano in piedi dentro la mia camera.
"Allora?" Domanda Adele e io guardo Aaron. 'Dille che Madison risponde agli stimoli, i suoi muscoli si sono mossi.' Affermo per poi andare in bagno per vestirmi intanto che Aaron riposta a Adele.
Esco dal bagno vestito e loro sono ancora in camera mia. "In che senso ha risposto agli stimoli?" Domanda preoccupata. "Le ho stretto la coscia nella zampa e i suoi muscoli hanno reagito quindi quando si sarà sfiammata secondo me ha buone possibilità, ma non sono un medico Adele." Le rammento e lei sospira speranzosa. "Abbiamo un altro problema." Tutti si girano. "I cacciatori sono all'erta due mi stavano aspettando sui tetti della città stanotte." Spiego e Aaron serra la mascella.
"Dovrai stare molto attento Asher. I cacciatori non non ci andranno leggeri. Insomma già ti hanno fatto quello che ti hanno fatto ed eri piccolo. Ora che sei grande ci andranno ancora più pesante." Temo anche io che ci andranno giù pesante con me se mi prendono.
"Non posso non andare da Mad, le serve un aiuto per rimettersi in piedi, per credere in se stessa." Spiego e Adele sorride quando sente nominare sua nipote. "Cosa ti fa sorridere così?" Le domando curioso. "Si fa chiamare Mad solo da te." E dopo questa confessione esce dalla mia camera.
"Si affezionerà a te così." Dice Aaron e io poso i pungi sul cassettone, ne sono consapevole. "Lo so, ma se non la aiuto mi sentirei in colpa per non averle dato una mano sapendo che posso fare la differenza in questo caso. Se non si rimettesse in piedi e io invece avessi potuto fare qualcosa? Penso che sopporterà un cuore spezzato, ma tornerà a camminare." Aaron soppesa le mie parole e in definitiva mi da ragione.
Mi caccio nel letto perché stanotte non ho dormito gran che, Madison parlava molto e io l'ho ascoltata a lungo. Crollo nel sonno dopo poco.

Mi sveglio che è pomeriggio inoltrato, è davvero strano dormire durante il giorno. Mi stiracchio e lentamente mi alzo dal letto, mi rendo presentabile e scendo giù al piano terra.
"Ben svegliato Asher." Mi dice Adele e io guardo la sala titubante, vedo Francy che è in lacrime sul divano. "I medici le hanno dato poche speranze di rimettersi in piedi e io non riesco ad accettarlo. Quel tipo non si è fatto nulla mentre la mia bambina potrebbe non camminare più." Singhiozza. "Secondo me invece ha buone possibilità. Ma ci vorrà tempo." Cerco di tirare su il morale a Francy.
"La mandano a casa dopodomani. Ma sia io che suo padre siamo sempre fuori casa alle volte anche per più giorni." Afferma la signora triste. "Potrebbe stare qui con me e Tobias, Asher andrà a Cambridge e Madison va alle superiori lì accanto quindi può accompagnarla a scuola. In più io sono spesso a casa." Afferma Adele e io mi stringo nelle spalle.
"Ma Madison è da sollevare per portarla in bagno ed è sa vestire per andare a scuola. Come farai a tirarla su?" Domanda Francy. "Asher mi darà una mano, insomma per lui non è difficile sollevare Madison." Mi indica e Francy mi guarda in attesa. "Come volete." La sorella di Adele ci ringrazia infinitamente perché così la figlia continuerà ad avere una vita decente durante la convalescenza.
"Grazie Adele, veramente grazie mille." Afferma Francy asciugandosi le lacrime.

Finita la cena mi alzo per andare in camera, ma Aaron mi prende per un polso, cerco di liberarmi, ma lui mi trattiene. "Non andare sta sera." Mi intima. "Perché?" Domando. "I cacciatori si aspettano che tu sia fuori anche sta sera, aspetta che lei venga a stare qui, è più sicuro." Afferma, odio dovergli dare ragione.
Mi rimetto seduto col broncio, non so perché io voglia tornare da Mad così intensamente.
Non mi devo attaccare a nessuno perché poi a starci male sono solo io e non voglio di certo stare male per una ragazza qualunque.
Quando tutti hanno finito mi rintano in camera, ma presto mi stufo di stare chiuso in camera. Prendo il foglietto con il numero di quella ragazza conosciuta al debutto. Alicia si chiama e da quel che ho capito è la capa delle ragazzine vogliose qui a Londra. -Stavo proprio pensando a te. Sta sera c'è un pigiama party a casa mia. Potresti fare un salto come fanno anche gli altri.- Sorvolo sulle faccine da gatta morta che mi manda.
Mi gira l'indirizzo di casa sua e così mi vesto prendendo su solo il giubbotto da moto che mi ha voluto prendere Aaron.
Mi avvio veloce verso il garage con la moto e Adele mi vede con la coda del occhio. "Dove vai Asher?" La sua domanda è innocente non pressante. "Vado ad accontentare qualche ragazza." La informo e lei mi lascia andare senza altre domande, la vedo però alzare gli occhi al cielo.
Accendo la moto e mi dirigo verso l'indirizzo che mi ha girato Alicia, le strade sono abbastanza sgombre e io non ho fretta di arrivare.
Parcheggio dentro enormi cancelli in ferro battuto, la casa sembra davvero bella grande ed ad aspettarmi fuori c'è Alicia che ha già qualcosa in mente lo vedo da lontano.

Sono io quello giustoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora