53

36 2 0
                                    

L'assistente sociale è venuta da New York fino a qui per sincerarsi se io stessi effettivamente bene e che Aaron mi stesse veramente ospitando.
"Sognor Evans è veramente un piacere vedere che finalmente qualcuno si occupi di questo ragazzo. Non sa quante volte è finito in centrale, sempre per sciocchezze, ma è bene che qualcuno lo guidi con polso." Afferma, io me ne resto in silenzio sperando non aggiunga altri dettagli.
"Per cosa finiva in centrale?" È Mad la più curiosa come sempre, Vinc per lo meno ascolta in silenzio. "Bhe, alle volte era per rissa, ma la peggiore è stata la volta della prostituzione." Afferma e io abbasso lo sguardo, so che Mad mi sta guardando per avere spiegazioni, tutti mi staranno guardando.
'Asher.' Madison prova la via della telepatia, ma non le rispondo, sospiro solo.
"In che senso prostituzione?" È Aaron a chiedere. "Bhe, lo abbiamo beccato nel ghetto delle prostitute, se ne stava sul muretto, ma quando passava qualche bella signora che voleva divertirsi non si tirava indietro a farsi pagare per una scopata." Spiega ed effettivamente era così.
"Posso chiederle dov'è il bagno?" Vinc si alza per accompagnare la signora e così restiamo momentaneamente soli a tavola. "Non hai nulla da dire Asher? Insomma immaginavo qualche marachella, ma addirittura questo?" Incenerisco Aaron con lo sguardo, Mad invece mi posa la mano sulla coscia. "Non avevamo soldi per mangiare, sei più contento ora che sai perché mi scopavo qualche casalinga scontenta in un fottuto vicolo del ghetto?" Chiedo con Aaron che non si aspettava saltassi su così. "Tra le cure e l'affitto restava sempre poco. In più io andavo ancora a scuola e non potevo andare al lavoro." Spiego e Mad lascia la mano sopra la mia coscia. "Non ho detto mai nulla sul perché lo abbia fatto, mi avrebbero portato via da mamma e non volevo farla certo morire da sola." Questa volta è Aaron ad abbassare lo sguardo. "Non pensavo che Mina se la passasse così male." Afferma mio padre dispiaciuto. "All'inizio non era così, è stato da quando si è ammalata, l'hanno lasciata a casa dal lavoro. L'assicurazione sanitaria per fortuna copriva le spese mediche, ma lentamente per poter sopravvivere ha venduto tutto, ci siamo trasferiti nel ghetto per pagare meno affitto. Uscivo di casa armato il più delle volte, un'arma non registrata per essere sicuro." Spiego.
Madison non sposta la mano mentre Aaron congiunge le mani davanti alla sua faccia e lo vedo non troppo sorpreso.
"Perché Mina non ha mai detto nulla? Insomma i tuoi nonni non se la passano male da quel che ricordo." Afferma. "Stai parlando degli stessi che hanno buttato fuori casa la loro figlia a sedici anni perché incinta e sopratutto perché aveva deciso di tenermi. Gli stessi che quando sono nato non hanno nemmeno chiamato. Comunque mamma aveva scritto ai suoi genitori per dirgli che era molto malata e che si trovava in difficoltà. La loro risposta è stata che non avrebbero dato un centesimo per aiutarla. Io non li ho nemmeno mai visti i miei nonni." Dico piano, l'assistente sociale torna assieme a Vinc e si risiedono a tavola.
"Bhe immagino che farà rigare dritto il ragazzo signor Evans." Afferma quella vecchia strega. "Certo signora. Io e Asher abbiamo pattuito poche, ma inderogabili regole e sta rigando dritto." Mente spudoratamente Aaron.

Per fortuna la mia tortura con quella signora è finita, se tutto va bene non la rivedrò mai più.
Mi metto sul divano assieme a Mad, una coperta sottile sopra, lei addossata a me che guarda il football. "Ci sono altri dettagli così brutti del tuo passato?" Domanda, si volta leggermente e mi osserva attenta. "Vorrei poterti dire di no, ma invece ce ne sono." Immagino che vorrà sapere quindi mi preparo mentalmente al suo interrogatorio. "Raccontacene almeno qualcuno, per favore." La gentilezza di questa ragazza mi disarma sempre. "Avevo quattordici anni, avevo già scopato una o due volte, non ero un gran esperto. La professoressa di matematica era una gran bella donna, rispetto a quello a cui eravamo abituati. Lei scopava con tutti gli studenti e io non sono stato da meno, l'ho scopata diverse volte, quando poi venne fuori che era incinta. Il bambino era di una mio compagno, lei fu trasferita e disse che aveva abortito." Lei mi ascolta attenta. "Nel ghetto c'era una bisca clandestina in cui si svolgevano dei combattimenti. Alle volte combattevo per guadagnare qualcosa, del sesso a pagamento lo sai quindi non ci torno sopra. Bevevo e fumavo erba quando uscivo con i ragazzi della scuola, era un modo facile per staccare il cervello." Le dico e lei mi bacia la guancia, le prendo i pantaloncini e glieli abbasso assieme alle mutandine.
"Non possiamo." Mi rimprovera senza convinzione, le metto due dita nella sua intimità, è già calda e pronta per me. "Che bugiarda, senti come sei bagnata. Lo vuoi anche tu e ti eccita l'idea che ci becchino, dimmi la verità Mad perché il tuo corpo me lo sta dicendo chiaramente. Dai Mad." Le dico per poi baciarle piano la pelle del collo, scendo lungo la clavicola.
"Hai il preservativo?" Domanda, sorrido contro la sua pelle.
"Certo che c'è l'ho. Potresti fare la visita per prendere la pillola." Le suggerisco. "Mmmm.." Mugugna. "È un si?" Le domando. "È un ci lavoreremo, per ora continuiamo ad usare i preservativi." Afferma e io concordo. Indosso il profilattico e poi la penetro da dietro, il suo sedere è morbido. Mi muovo veloce mentre lei si aggrappa al mio collo con una mano e l'altra si tiene al divano.
"Cazzo, Mad." Le stringo il gluteo nella mia mano così da poter spingermi di più dentro di lei.
"Ash." Ansima. "Si Mad, vieni per me." Le dico mentre la porto al limite, viene gemendo il mio nome. Continuo a spingere finché non vengo anche io scaricandomi nel profilattico.
"Avete finito ragazzi?" Domanda Vinc, Madison sprofonda sotto la coperta mentre io annodo il profilattico usato.
"Si abbiamo finito." Rispondo e così Aaron assieme a Vinc si uniscono a noi sul divano.
"Domani sera saremo a casa di amici. I Roger, daranno una serata elegante quindi Asher ti consiglio di andare assieme a Madison a fare shopping per la serata." Afferma mio padre e io sbuffo mentre Mad mi da un piccolo buffetto.

Sono io quello giustoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora