La stanza è ormai satura di fumo, l'odore di sudore è palpabile. Mio zio sta sudando freddo al tavolo da poker, stiamo reggendo bene, ma tra non molto spero in una buona mano così da appianare il suo debito. Il tipo di fronte a me mi fuma letteralmente in faccia.
Questa mano non è andata benissimo, il mazziere distribuisce le carte e decido di cambiarne due, secondo i miei conti dovrebbe poter arrivare una buona mano. Ho un full e date le carte che sono uscite dovrei avere la mano migliore.
Punto tutto e mio zio fa esattamente lo stesso, il grassoccio banchiere ispanico punta una grossa somma e anche gli altri. Il mio full è la migliore mano e così mi aggiudico diciassette milioni di sterline così in un colpo solo.
"Io signori mi fermo." Affermo e mio zio si ritira prima di combinare altro casini.
"Tu Reed mi devi quattro milioni dalla scorsa giocata." Il tipo nero ben piazzato lo prende per il colletto e lo addossa ad un muro.
"Tieni, i tuoi quattro milioni. Ora sei a posto." Il tipo mi guarda stranito, ma poi prende i suoi soldi. "Andiamo." Ordino a mio zio che mi segue veloce.
Tredici milioni in contanti non sono mica male, altro che gli spiccioli con cui sopravvivevo in America.Rientrati a casa metto al sicuro i soldi in un borsone in camera, non che non mi fidi di mio zio, ma le abitudini sono dure da mandare via. Mi metto pantaloncini e canotta per poi entrare piano nella camera di Mad. Lei sta leggendo un libro, sta leggendo quei libri che vanno di moda ora. Cinquanta sfumature, la guardo dubbioso, ma poi scosta le coperte e mi stendo accanto a lei.
Leggo qualche trafiletto del libro assieme a questa verginella che ogni tanto sento sospirare, sopratutto nelle scene più spinte. Capirai per un frustino e perché la lega a qualche oggetto.
"Se vuoi posso fartele anche io quelle cose Mad." Le dico in un sussurro e lei chiude veloce il libro per poi guardarmi desiderosa.
Scivolo giù sotto le coperte e strappo via i pantaloni assieme alle mutande a Mad. Affondo il viso tra le sue cosce, scosto le sue labbra e trovo il suo clitoride. È bagnata, eccitata per me e devo dire che il mio amichetto è un po' che non si dà da fare.
Risalgo lungo il suo corpo, trovo il suo seno e lo succhio avido. Lei affonda le dita nei miei capelli e sento che quando succhio più forte lei tira leggermente e inarca la schiena.
"Cazzo, vorrei scoparti qui e adesso." Le dico mentre lei è un preda al piacere. Premo la punta del mio sesso sul suo clitoride così da farla impazzire, è presa dagli spasmi di piacere quando viene così da regalarmi una visione di lei bellissima.
Vengo sulla sua pancia, c'è mancato poco che le venissi proprio sulla sua figa bagnata, lascio che continui a passare le sue dita tra i miei capelli.
Le pulisco la pancia dai miei umori mentre lei mi guarda rapita, mi rimetto steso con il viso tra i suoi seni.
"Dormi Mad, domani sarà ancora più impegnativo di oggi." Le dico sereno, la sento sospirare e quando le sue dita si fermano capisco che si è addormentata.È passata anche la befana e domani sarà il mio primo giorno a Cambridge, sono abbastanza teso. Tobias mi lascerà la macchina così che io possa portare Mad a scuola senza che lui o Adele debbano fare un viaggio apposta.
Mad è sul suo letto che ripiega bene l'uniforme, io non ho mai dovuto mettere per forza certi vestiti a scuola, ci si andava con pannò normalissimi. Speriamo non sia da portare sempre, verso l'estate sarebbe un problema con il mio caldo continuo.
"Sei teso?" Mi domanda lei incrociando il mio sguardo. "Sarà una scuola come un'altra." Le dico nascondendo la mia agitazione.
"Anche se non tieni sempre su quel muro non ti fai male." Mi punzecchia acida. "Il mio muro me lo tengo, ha sempre fatto egregiamente il suo lavoro. Tu piuttosto mi sembri tesa." Le dico per poi annullare la distanza tra me e lei. La inchiodo contro il materasso, ho sempre più voglia di scoparla, di farle gridare forte il mio nome, tanto forte da svegliare tutto il vicinato.
"È inutile che mi resisti, lo vedo che mi disideri." Le dico sicuro per poi tirarmi su, lei mi guarda mentre io esco dalla sua camera.
Alicia mi ha invitato ad una festa a casa sua e ho accettato, tanto so che Mad oggi starà con Lily la sua amica del cuore.Suonano al campanello, vado io ad aprire e una ragazza dai capelli rossicci con le lentiggini sul naso mi si para davanti. "Sono Lily l'amica di Madison. Tu sei Asher?" Domanda senza nascondere minimamente che ci sta provando. "Sono Asher. Madison è di sopra che ti aspetta." Le dico, potrei darle una ripassata se quando torno è ancora qui. "Dille che io esco, se ha bisogno c'è sua zia in casa." Lily annuisce per poi sparire al piano di sopra.
Vado diretto al garage, monto in sella ed esco silenzioso dal garage con la moto.
Alicia mi apre un grosso cancello automatico in ferro, la casa sembra parecchio vecchia, rimane nella prima periferia di Londra.
"Bentornato, ci sei mancato Asher." Afferma la padrona di casa con la voce acida. "Si bhe, ho avuto qualche contrattempo." Le dico seguendola dentro la casa.
Mi siedo su uno dei divanetti, ci sono anche altri ragazzi. "L'ultimo giorno di vacanza prima di quelle estive. Devi sapere che se ti beccano a scuola con una studentessa non te la fanno passare liscia signor Reed." Mi informa e io la ringrazio per la dritta.
Si siede comoda sulle mie gambe, uno dei ragazzi mi guarda male, forse la sua preda preferisce un altro cacciatore questa volta.
Prendo Alicia per il fianco e glielo stringo piano, lei di risposta si lecca le labbra in modo provocante, dopo la farò pregare a letto.
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Sono io quello giusto
ChickLitAsher è il tipico ragazzo che dalla vita agiata ha dovuto imparare a cavarmela da solo, la malattia di sua madre lo ha costretto ad imparare l'arte di arrangiarsi. È un ragazzo speciale, la notte il suo corpo si copre di un folto pelo nero come la n...