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"Asher!!!? Asher!!!!" Mi chiama Adele e io mi siedo sul letto, non capisco perché debba urlare così.
Entra in camera mentre sono ancora con solo i boxer e solo così forse si rende conto che era meglio aspettare fuori. Mi infilo veloce un paio di pantaloncini e una maglietta.
"Vestiti per uscire, ho bisogno che mi accompagni all'ospedale. Si tratta di Madison." Mi avvisa e così allora tolgo pantaloncini e maglietta. Afferro i jeans e un maglioncino grigio, mi vesto in fretta perché lei è già pronta.
"È ora di punta come pensi di arrivare veloce all'ospedale?" Mi domanda e io faccio penzolare le chiavi della moto.
"Va bene, per questa volta salirò in moto con te."
Afferma e domani probabilmente ci sarà il diluvio universale.
Usciamo dal garage veloci, per fortuna le strade sono state pulite e sghiacciate, sfreccio agile in mezzo alle macchine in coda per gli incroci.
Mi devo fermare per forza al semaforo, nemmeno a farlo apposta accanto c'è mio zio con Aaron in macchina, tiro su la visiera mentre mio padre abbassa il finestrino. "Che ci fate qui?" Domanda Tobias e solo dopo vede che Adele è stretta a me nel posto dietro. "Stiamo andando all'ospedale. Mi ha detto solo che è per Madison." Spiego e allora mi dicono che ci seguono anche se di sicuro arriveremo prima noi.
Appena scatta il verde riparto facendomi strada tra le macchine, di certo dopo oggi Adele non salirà mai più in moto con me.
Parcheggio proprio davanti all'entrata, spengo la moto e metto il blocca sterzo, Adele mi passa il suo casco mentre entriamo svelti per sapere cosa sia successo.

"Francy." Chiama Adele e la sorella di alza in lacrime e si abbracciano. "Sei andata in moto Adele?" Domanda shoccata. "Si, Asher mi ha portata qui il più velocemente possibile ed è bravissimo a guidare." Spiega veloce. "Madison è caduta con gli scii mentre eravamo nelle Alpi francesi, si è ripresa ieri e oggi l'hanno trasferita qui sotto nostra richiesta." Spiega. "Ha uno schiacciamento e ci hanno detto che sarà difficile, ma potrà tornare a camminare." Francy e speranzosa anche se nella sua voce sento incertezza.
La seguiamo dentro la stanza e quando incrocio gli occhi di Mad vedo che è spenta. Il suo odore non è cambiato, ma è più sbiadito e ciò mi preoccupa.
"Tesoro, la zia e Asher sono venuti a trovarti." Le dice sua madre per poi uscire dalla stanza.
"Tesoro per fortuna ti sei ripresa. La mamma mi ha tenuto sempre aggiornata. Vedrai che presto tornerai a camminare come sempre." Afferma speranzosa a sua volta.
Quando le due hanno parlato un po', Adele va via per rincuorare la sorella. "I medici hanno detto che ci sono poche speranze." Mi dice onesta Mad, mi poggio sul letto e lei mi guarda in attesa. "Vedremo di ricadere in quelle poche speranze Mad." Le dico risoluto, lei sorride e sospira. "Non sento nulla dalla vita in giù." Afferma e io non so cosa dirle perché non sarà facile. "Prometti che ci proverai." Le porgo il mignolo e lei lo incrocia con suo. "È una promessa." Afferma, è arrivato anche Tobias che cerca di capire quante siano veramente le possibilità che Madison torni a camminare, scopro che un cazzone le ha tagliato la strada con lo snowboard e così lei è caduta malamente.
"La verrai a trovare stanotte?" Mi domanda Aaron e io annuisco, lupo è quello che potrebbe aiutarla davvero a ritrovare la speranza.
Manometto la finestra prima di uscire così stanotte quando torno sarà più facile entrare.

Finita la cena mi rintano nella mia camera, chiudo la porta a chiave e poi mi spoglio completamente. Sento bussare alla porta. "Asher, sono Tobias, mi raccomando. Stai attento, ma fai bene e io e Aaron siamo dalla tua parte.
Esco dalla finestra e salto di tetto in tetto per arrivare prima da Madison.
La sua finestra è aperta come l'avevo lasciata, entrare così è facile, lei sta sonnecchiano piano.
Mi avvicino piano e le poso una zampa sulla sua mano, si sveglia di soprassalto così sono costretto a tapparle la bocca. Appena mi riconosce si tranquillizza.
"Sei venuto a trovarmi lupo." Lascio che mi accarezzi piano, sa bene che non mi piace troppo.
"Purtroppo non potrò più correre con te la notte come avevamo scherzato." Afferma e io invece non sono d'accordo. Vorrei morderla per poter parlare con lei, ma poi temo riconosca la mia voce. "Non sento nulla dalla vita in giù." Sta piangendo, dopo aver mantenuto con tutti un certo muro con lupo si sta lasciando andare.
Premo le mie labbra contro le sue, mi asseconda e affonda di più le dita nel mio pelo.
Scosto la coperta, vedo le sue gambe immobili, dice di non sentire nulla, ma non le credo.
Poso una zampa sulla sua coscia e lentamente risalgo, il tutto continuando a giocare con la sua lingua così che non pensi a ciò che sto facendo.
Le stringo leggermente la coscia, sento la reazione dei suoi muscoli al mio stimolo e lei si stacca da me, controlla dove ho la zampa. "Ho sentito che hai stretto." Afferma incredula, sogghigno e continuo a stuzzicarla mentre lei mi guarda in attesa.
Sento i suoi muscoli guizzare sotto al mio tocco, mi spingo giù fino le caviglie e poi lentamente risalgo, mi sto eccitando dannazione e la mia erezione inizia a vedersi.
Risalgo fino la sua intimità, lei ansima piano, ma mi arriva comunque e la mia erezione ormai è più che evidente.
Le prendo la mano e la poso sul mio sesso duro e proteso verso di lei, la vedo shoccata dal contatto con la mia pelle. Le scosto brusco le mutandine per poi infilare due dita dentro di lei, inarca la schiena e geme.
Viene sulle mie dita e i suoi ansimi riempiono la stanza, il macchinetto dei battiti mostra che è eccitata.
La sua mano si muove insicura sul mio sesso, le do una zampa per imparare come fare e quando sono vicino vengo sul fondo del lenzuolo, domani le infermiere avranno molto da domandarsi.

Sono io quello giustoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora