<Siamo tutte sveglie pronte belle e vestite>
Informa Kim la sorvegliante che stava entrando scuotendo la campana.
<Vi ho viste>
E successivamente inizia col fare l'ispezione.
<Cosa vuol dire questa roba che c'è qua?>
Chiede guardando l'unico letto libero, quello di Sveva. Quello che ieri sera è stato incurvato.
Va a controllare e trova un cuscino sotto al materasso chiedendoci spiegazioni.
<Di chi è questo letto qua?>
<È de Sveva>
Rispose Gaia guardandola.
<Era il mio però ci sono stati tutti sopra e me l'hanno rotto e l'ho cambiato con quello di Sveva>
Spiega in fretta Federica guardandola.
<Quello era il suo letto. Lei era tranquilla e cos'è successo?>
<Io non c'ero proprio. Si sono seduti sopra e me l'hanno rotto>
<Voglio sapere chi ha rotto il letto allora>
Dice a tutte noi la sorvegliante ma nessuno fa nomi.
Più che altro non sappiamo completamente chi sia stato.
<Per me la signorina Cangiano è responsabile di quel letto quindi io ne prenderò atto, grazie ci vediamo a brevissimo>
Dopo un po' viene a riprenderci e ci porta, con i ragazzi e il sorvegliante, a colazione.
<Ma voi sapete chi ha rotto il letto?>
Chiedo ad Edoardo e a Raffaele mangiando il biscotto imbevuto nel latte.
<Quale il primo o il secondo?>
Chiede Edoardo scoppiando a ridere con Fiorella al suo fianco. In effetti, ha ragione.
<Il primo. Quello incurvato>
Risponde Gaia guardandolo e loro scuotono la testa non sapendone niente.
Poi i sorveglianti, a fine colazione, ci portano al cospetto del preside dove in fretta ci sediamo sulle sedie.
<Inizia per voi oggi la seconda settimana, non mi sembra che sia iniziata bene. La signora sorvegliante questa mattina al risveglio ha trovato il letto della signorina Cangiano sfondato. È stata lei, signorina?>
<No>
<No, chi è stato>
La ragazza guarda i maschi e si rigira, nessuno parla.
<Avete idea di chi sia stato?>
<Io ho un idea>
Mormora Federica guardandolo.
<Dica, dica>
<Secondo me, da come ho capito, Alessandro>
<E vabbè>
Risponde Giglio e Simone controbatte:
<Perché parlate se non sapete le cose?>
Il preside li zittisce e chiede ad Alessandro se effettivamente è stato lui ma lui dice di no.
<Sono stati i maschi, non sappiamo chi>
Dice il preside indicandoli.
<Ma come i maschi?>
Chiede Simone sconvolto.
<Scaricabarile>
Mormora anche Edoardo mentre il preside continua a parlare:
<Facciamo una cosa, questa settimana le signorine, com'era previsto, potranno effettuare una telefonata a casa, le telefonate dei maschi sono sospese fino a nuovo ordine>
Poi ci avverte che inizieranno le trasmissioni della radio del collegio che cureremo noi.
<Vi ricorderete che il secondo giorno, una vostra compagna, essendosi rifiutata di farsi tagliare i capelli, ha preso la porta e se n'è andata. Si è liberato un posto e quindi abbiamo pensato di dare una possibilità ad una nuova aspirante collegiale>
Ci giriamo tutti verso la porta. I maschi sono elettrizzati.
In quel momento entra una ragazza dai capelli rossi, magra.
Affianca poi il preside con i suoi genitori.
<Sono Matilde, vengo da Fiorenzuola d'arda in provincia di Piacenza. Sono una grande festaiola, mi piace far festa e soprattutto casino>
Applaudiamo a quella presentazione.
<Qualcosa di un po' più serio di lei, la scuola>
Chiede il preside guardandola.
<Vado a scuola, faccio parrucchiera, estetista>
Poi il preside li fa andare a compilare il modulo mentre noi andiamo a lezione.
Rientriamo nel grande edificio e poi in classe.
<Oh raga se gli serve un tutor levatevi dal cazzo eh>
Dice Davide ai ragazzi mentre percorriamo il corridoio per andare in classe.
<Tu fai gli onori di casaa>
Dice anche Edoardo davanti a lui.
<te piace?>
Chiede Gaia al mio fianco guardandolo.
<Lascia stare>
<Mo la vedi struccata!>
<La voglio vedere senza trucco. Pure io col trucco sto na favola>
Rispondo ai ragazzi andando verso la finestra.
<Sono gelose>
Urla Davide affacciato e sicuramente a quella Matilde.
<Boh amo, è figa, però secondo me è antipatica. Vuole fà vedé che è quella festaiola ma poi è una santa de merda>
Dice Gaia dall'altro lato rispondendo a Valentina.
Dopo aver ricevuto la paghetta, andiamo in classe e mi siedo al mio posto.
Prima ora, la Petolicchio che ci parla dello scheletro.
<Stai prendendo appunti?>
Chiedo ad Edoardo guardandolo scrivere mentre Raffaele è in piedi accanto allo scheletro per via della Petolicchio.
Lui annuisce senza spostare lo sguardo dal quaderno.
<Bravo, bravo, poi mi passi tuttu cosi>
In quel momento alza la testa e scoppia a ridere guardandomi e stessa cosa faccio io, poi torniamo lui a scrivere ed io ad ascoltare la pallosa lezione della Petolicchio.
Durante tutta la lezione Simone e Alessandro cantano e vengono rimproverati dalla professoressa.
<Mo glie parte er tacco>
Mormora Gaia facendomi ridere.
<Il tacco non parte, è collaudato!>
Risponde la Petolicchio ed io e Gaia scoppiamo a ridere insieme.
Mentre Gaia è alle prese con lo scheletro, la Peto va verso Simone, Alessandro e Davide che hanno ripreso a cantare. Ad un certo punto lo scheletro quasi cade e Gaia lo afferra subito facendo un casino.
Io rido mentre do una botta ad Edoardo di guardare e di andarla ad aiutare. Il ragazzo si alza in fretta e va ovviamente ad aiutarla mentre io e la classe continuiamo a ridere. Edoardo riesce ad aggiustare lo scheletro e la Peto intanto manda fuori Ale, Simone e Davide.
Quando torna al mio fianco la situazione parve tornare normale.
Dopo un po' la Petolicchio dichiara finita la sua lezione e Alessandro rientra in classe.
<Signorina Cascino, mi mandi dentro gli altri due vertici del triangolo famoso>
<Va bene, ma lo vuoi un panino? To pijo?>
Chiede Gaia mentre i miei compagni si dirigono verso l'uscita ed io mi alzo dal mio posto ridendo.
<No grazie, gentilissima>
Usciamo da quell'aula e scoppio a ridere prendendomela sotto braccio.
<Sei magnifica, Cascì!>Spazio Autrice
Regalo di Capodanno❤️
Auguri bellii❤️❤️

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Il Collegio 6
FanfictionGreta ha 16 anni e viene da un piccolo paesino di Catania, Acireale, ed è una ragazza abbastanza dolce e si definisce spiritosa e frizzante, oltre ad essere una combina guai. Ama truccarsi e vestirsi bene. Segue la moda in poche parole. È molto estr...