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Con l'arrivo di un nuovo giorno, arriva anche una nuova settimana.
Così, dopo aver fatto colazione, ci ritroviamo in cortile come sempre per il discorso d'inizio settimana del preside.
Ci da il buongiorno e inizia col farci i complimenti per aver preso la cravatta e che avremo la gioia di fare la prima gita con pernottamento sotto le stelle!
E poi ci comunica che, con il fatto che ha dovuto allontanare qualche studente, si sono liberati due posti. Manda quindi il sorvegliante via e tutti iniziano a pensare la qualunque.
Il sorvegliante torna con due nuovi ragazzi e rispettive famiglie. Un ricciolino e un'altro con una melenzana in testa come Vale.
Si presentano il primo come Matteo Palazzo ed è franco italiano.
E l'altro si presenta invece, il ricciolino, come Davide Cresta e viene dalla Sicilia.
<Sicilia dove?>
Chiede Kim guardandolo. Se non lo avesse fatto lei, lo avrei fatto io.
<Messina>
In quel momento io e Edo esultiamo. Un'altro siciliano tra noi!
Successivamente il preside li manda a compilare il modulo e poi, come regalo per la nostra riuscita, ci fa consegnare le lettere dai sorveglianti da parte dei nostri genitori.
Cosi la sorvegliante ci consegna le lettere.
Quando le da a tutti, in fretta ci mettiamo a leggerle.
La mia l'ha scritta mia madre, diciamo che l'amore per la scrittura l'ho preso da lei.
Mi dice che Serena sta bene, che tutti stanno bene, che mi amano e che gli manco e che vogliono che concluda questo percorso al meglio.
Quando finisco di leggerla, alzo lo sguardo e ritrovo tutti in lacrime come me.
Mi alzo e mi viene davanti Edo e in fretta ci abbracciamo, stringendoci forte.
<Chi ti ha scritto?>
Gli chiedo staccandomi e guardandolo.
<Mio padre>
<Ma che carino!>
Commento facendolo ridacchiare
<Che ti ha detto?>
<Cose belle. Che gli manco, che ha capito di non aver passato tanto tempo con me e poi le solite cose, ma diciamo che lui è sempre via per lavoro e che se ne sia accorto, mi fa piacere. Tanto>
Mi spiega lui facendomi sorridere un po'.
<Ma loro secondo me se ne rendono conto, aspettano solo il momento giusto per agire ed ammazzarci>
Rispondo diciamo un po' ironica e facendolo ridere.
Successivamente abbraccio Sara e poi Ana.
Subito dopo ci dirigiamo in classe per la prima lezione della giornata che scopriamo essere italiano.
Qualcuno esce il discorso delle lettere e Maggi parla con Kim che non ha aperto la lettera perché sa già che ha scritto solo sua mamma.
L'argomento della lezione è la lettera di Leopardi che ha scritto a suo padre.
Quindi parliamo dei genitori, Mariasofia sostiene che i genitori prima di diventarlo, devono studiare.
Ognuno ha comunque un rapporto diverso coi propri genitori.
Così Maggi ci assegnare che come compito per casa dobbiamo scrivere una lettera ad un amico, compagno o familiare in cui gli scriviamo tutto quello che non gli abbiamo detto mai che vorremmo tanto dirgli. Queste le leggeremo in gita.
A lezione finita, ci ritroviamo tutti fuori e mi siedo sulla panchina.
<è stata bella questa lezione, mi è piaciuta tanto>
Commento con Sara guardandola dato che si è seduta al mio fianco.
<Vero. Sono d'accordo>
Risponde lei prendendomi sotto la sua spalla. Che carina la mia Sara.
Mariasofia finalmente esce dalla classe e richiama l'attenzione su di lei.
<In occasione dell'entrata dei due nuovi collegiali e in generale perché ultimamente ci sono state molte liti, ho potuto parlare con il professor Maggi arrivando alla conclusione che sarebbe intelligente organizzare un'assemblea di classe per discutere delle problematiche>
Tutti iniziano a dire che stiamo bene anche senza quella, ma secondo me è giusto farla.
Nessuno la prende seriamente, anzi alcuni fanno pure finta di fare i bodyguard per proteggerla.
Enzo ci rispedisce tutti in classe e Mariasofia inizia a parlare ancora, ma non la prendono seriamente.
Fino a che lei non sbotta urlando di finirla.
Successivamente chiede chi vuole esprimersi per le cose che non vanno in classe.
Vincenzo chiede l'acqua frizzante, Matilde il cioccolato e Edoardo lo stesso tipo di biscotti nel vassoio la mattina a colazione e più chiamate.
<Una cosa importante, ci sono delle problematiche interne alla classe cioè c'è qualcuno che vorrebbe dire qualcosa a qualcun'altro?>
Chiede Mariasofia mentre un paio di persone alzano la mano.
<Mi stai sulle palle!>
Urla ironico Edoardo a Alessandro indicandolo.
<Nella camerata femminile avete molte cose da discutere! Noi siamo tranquilli fra noi>
Dice poi a tutta la classe tornando serio e guardando le ragazze.
<Non possiamo litigare ogni tre per due regà>
Dice anche Sara guardandoci.
<Abbiamo già parlato, basta, non è che dobbiam parlarne davanti a tutta la classe. Se ci son dei problemi personali fra uno, uno e uno. Cè che senso ha?>
Risponde Anastasia.
<Però ci sono degli atteggiamenti comuni che comunque vengono manifestati pure durante le ore in classe che ci portano a litigare->
In quel momento Rebecca interrompe Mariasofia iniziando a cantare e la segue Alessandro.
Così Mariasofia ricomincia ad urlare e in quel momento arriva la Petolicchio in classe.
Ci risistemiamo ognuno al suo posto e...
<Ca semu>
Mormora Edoardo guardando verso la porta ed io mi giro notando l'entrata dei due nuovi collegiali con il sorvegliante.
Successivamente li presenta alla Petolicchio e se ne va. I due si sistemano il ricciolino con Rebecca nel suo vecchio banco e davanti a loro Anastasia con il francesino.
La professoressa inizia a scrivere alla lavagna e i miei compagni iniziano anche a fare casino e a leggere quello che scrive.
<La geometria non fa per me>
Dice Rubino alla professoressa quando si è girata di nuovo verso di noi per dire 'basta'.
<Non m'interessa!>
Urla lei facendomi sbarrare gli occhi mentre Edoardo scoppia a ridere.

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