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A differenza di ieri, oggi dormivamo tutti quando la sorvegliante è venuta a svegliarci.
Dopo la colazione ci rintaniamo tutti in classe pronti per la prima lezione, ma i miei compagni iniziano ad escogitare un piano per non fare lezione.
<Oh Greta, scappiamo. Ci stai? Vieni a far casino?>
Mi propone Matilde dal banco e mi giro a guardarla.
<Si ci sto>
Rispondo pronta. Non m'interessa sapere gli altri quello che fanno.
<Amo tutti lo stama a fa>
Risponde Gaia a Giovanni che ha detto che se lo facevano tutti lo faceva anche lui.
<Dipende che prof è>
Mi dice Casadei guardandomi.
La prima prof ad entrare è quella di inglese.
<Ah allora è proprio tutto organizzato!>
Urlo alzandomi in piedi per salutarla.
<Facile>
Mormora Edoardo a Vincenzo e Filippo ridendo.
<È destino che lo dobbiamo fà>
Dice Gaia mentre ci risediamo tutti.
<P me, ci ni puttim già nà mo>
Dice Giovanni facendoci scoppiare a ridere mentre la prof chiede il nome e cognome a Matilde e poi ci dice che la sua lezione sarà sul passato.
<Io ho fatto mandare un'immagine di voi quando eravate piccoli>
<Noo>
Mormoriamo tutti dissenziando.
<Cringe>
<Imbarazzante vi prego>
Commentiamo Edo e io, prima lui e poi io.
Poi ci mostra la prima foto e ad indovinare è Valentina che azzecca su Sofia.
Poi chiede la foto a Edoardo e indovina dicendo che è Simone, come fa anche Raffaele che indovina Anastasia.
<Signorina Rizzo, chi è>
Chiede mostrandomi la foto di un bambino che si sistema il papillon allo specchio.
<Vincenzo, scontato>
Dico girandomi verso Vincenzo che ride.
<Sorry?>
Chiede la prof guardandomi e giro lo sguardo verso di lei.
<Rubino!>
<Rubino?>
Chiede la professoressa guardando Vincenzo.
<Yes, io sono>
E il ragazzo si alza per prendere la fotografia.
<Signorina Masserini, mi sa dire chi è questa?>
Dopo un paio di foto, finalmente esce la mia. Cerco si non farmi capire ma si vede benissimo.
<It's Rizzo! Greta Rizzo>
Risponde Sara guardandomi. La prof mi chiede l'approvazione ed io annuisco.
<Yes! It's me!>
Quando le fotografie finiscono, la prof comunica che avremo fatto un tema. Matilde viene chiamata alla lavagna.
<Ora?>
Chiede Gaia guardando la Ricorda.
<No no, quando inizia il tema>
Risponde la ragazza. Infatti Gaia quando si alzerà conterà fino a 3.
Quando la prof ci fa iniziare il tema...
<Dai su>
Dice Matilde ed io e Gaia ci alziamo insieme e iniziamo a scappare fuori. Ci raggiungono Rebecca, Matilde con lo scheletro e Kim.
Scappiamo quindi e sediamo lo scheletro in un divanetto che sta di fronte all'ufficio del preside.
<Usciamo!>
Propongo alle ragazze e tutt'e cinque usciamo fuori ed io e Gaia ci abbracciamo.
<Ora finiamo nei casini noi cinque e basta>
Dice Rebecca guardandoci.
Poi dopo un po' ci raggiungono Ale e Simo.
Scoppio a ridere e poi vado verso Alessandro che mi prende al volo e ci abbracciamo ridendo.
<Raga che babbi gli altri che non sono usciti, veramente>
Mormora ancora Rebecca. Loro tema e noi ci godiamo l'aria aperta noi.
<Ci sono le susine>
Dice Simone indicando il giardino e in fretta ci dirigiamo anche lì iniziando a mangiare le cose dall'albero e anche i pomodorini.
Mi giro verso l'entrata e noto la persona che non volevo neanche notare.
<Raga, correte>
Dico iniziando a correre e seguita poi da loro mentre Gaia urla:
<La sorvegliante!>
Iniziamo quindi a scappare dalla sorvegliante, ma poi ci riesce a recuperare e ci prepariamo ad andare dal preside.
Entriamo quindi nel suo ufficio salutandolo.
<Mi risulta che la signorina Ricorda, fresca fresca appena arrivata, abbracciando uno scheletro è uscita dalla porta. A seguire: uno, due, tre, quattro, cinque, sei pecoroni si sono alzati e le sono andati dietro>
Dice indicandoci uno ad uno.
<Facciamo così: i maschi hanno già avuto una punizione ieri le signorine no, allora pecore donne questa settimana telefono zero. I due pecori maschi due settimane senza il telefono. Questa e la prossima.
Poi ci manda fuori e lascia solo Matilde.
<Io volevo chiamà il mio ragazzo>
Si lamenta Gaia mentre la prendo sottobraccio.
<Prendiamoci le nostre responsabilità amò, non mi lamento io. L'ho fatto e quindi mi prendo le mie responsabilità>

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