La tempesta
La sola vista delle mura , per quanto mal ridotte incute va timore negli assalitori.
Marco si trovava nella foresta insieme ai suoi compagni , in attesa dell'ordine.
Al primo colpo di onagro che avrebbe colpito una torre delle porte nordest , avrebbero dovuto avanzare rapidamente e mettersi poi in formazione a testudo , per garantirsi una protezione dai dardi che i difensori avrebbero scagliato.
Fra le coorti vicine a quella di Marco riconobbe anche quella di Evocati del centurione Octavio , alcuni equites e sei veliti poco dietro loro.
Questi ultimi avrebbero avuto il compito di appiccare il fuoco alle porte e infastidire gli arcieri nemici sulle mura con i loro giavellotti.In un istante si sentì un suono di corno in lontananza , e subito si videro delle free infuocate piombare contro le torri difensive a nord.
Il loro centurione urlò《Forza ragazzi , cento metri in corsa poi formazione a testudo , mi raccomando , tenete alti gli scudi!》
Partirono tutti in corsa , ma la risposta dei difensori fu molto , troppo rapida e furono investiti da una nuvola di frecce mortali. Marco alzò lo scudo e si inginocchiò per essere coperto maggiormente.
Vide numerosi suoi compagni fare lo stesso ma alcuni non furono abbastanza rapidi e furono infilazati da quei pungiglioni che gli piovevano addosso.《Formazione a testuggine ora! Mentre rinviano le frecce! 》 Ordinò loro il capitano. Si misero in formazione quadrata , la prima fila mese gli scudi verticalmente , la seconda li alzò in diagonale e le altre dietro di loro li alzarono sopra le loro teste.《Avanti!》Urlò il centurione non appena furono in formazione.
Marco osservava alle sue spalle e vedeva i veliti , qualche centinaio di metri da loro cominciare a correre verso le porte.
La testuggine so fermò vicino alle porte e si posizionò in difensiva .
I soldati , ora inginocchiati sotto i loro scudi osservavano i veliti lanciare le torce che tenevano in mano verso la porta , che prese fuoco dopo poco tempo.
Compiuto il loro lavoro i veliti si ritirarono , lasciando i legionari in attesa che il fuoco completi la sua opera.
Nonostante l'insistenza dei difensori nel tentare di colpire i legionari non riuscirono a ferire nessuno dei soldati in attesa fuori dalle porte.Le porte crollarono in un fragore di legna carbonizzata.
I legionari si alzarono in sincronia e , mantenendo la formazione , entrarono in cittá.
I difensori che si trovavano sulle mura scesero da esse per affrontare i liberatori nel corpo a corpo.Il centurione di Marco attese l'ultimo momento per sciogliere la formazione e piombare addosso al nemico.
I suoni acerbi del ferro che batte sugli scudi infastidivano l'udito di Marco.
Lo scontro si faceva cruento e difficile.
Nonostante le truppe alla porta nord stessero impegnando una grossa fetta di nemici , gli assaltatori stavano soccombendo sotto numero degli avversari.
Marco e alcuni altri principes entrarono nelle mura , scalandole dall'interno.
Giunti in cima neutralizzarono degli arcieri che stavano punzecchiando gli alleati più in basso.Il principes abbassò momentaneamente la guardia . In questo frangente un nemico lo colpì alle spalle con lo scudo.
Marco barcollò in avanti , rischiando di cadere dalle mura poi si voltò per affrontare l'aggressore.
Si sorprese nel riconoscere il suo aggressore come un celtico in armatura romana. E ora che ci badava il principes notò che effettivamente molti dei fedeli a Pompeo erano altrettanto.Il gallico fece la prima mossa , scagliandosi addosso al nemico con furia che costrinse il legionario a inginocchiarsi con lo scudo alzato. Fortunatamente il nemico pareva determinato ma non abile o intelligente. Appena Marco notò un varco temporale sufficiente a contrattaccare alzò la spada verso la gola del soldato , infilzandolo da parte a parte.
Entrò nella torre dove gli arcieri in blu si arresto senza combattere. Legati gli arresi , il principes uscì e vide che le porte erano aperte e gli equites entravano a cavallo seguiti dai veliti.
Octavio , a capo dell'assalto stava facendo una rassegna delle perdite.
Appena sceso dalle mura il ceturione si diresse verso di Marco.
《Ragazzo , non possiamo sconfiggere i nemici alle porte nord nonostante il vantaggio dell'effetto sorpresa.
Voglio che tu e una ventina di principes andiate verso quella torre la la vedi?》Domandò indicandogli una torre mastodontica con in cima un onagro fisso da assedio che stava rispondendo al fuoco dell'artiglieria di Massimo.
Marco annuì 《Bene , allora vai lassù , impossessati di quell'onagro e poi utilizzalo per eliminare i difensori dietro le porte , così noi potremo arrivare e aprirle per permettere agli altri di entrare. Capito?》《Sissignore!》Rispose deciso Marco.
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Roma Invicta
Historical FictionLa storia di un centurione romano dell'esercito di Ottaviano Augusto che, coinvolto in intrighi e complotti, fra battaglie e duelli, si troverà a scardinare una letale congiura che si sta ordendo alle spalle del triumviro. Fra miti e leggende di Rom...