Tuoni
La piccola squadra guidata da Marco per conquistare la torre attraversava le desolate vie della cittá , una volta prospera e ricca , ora ridotte a cumuli di macerie , case abbandonate o sigillate , al cui interno avrebbero forse potuto rifugiarsi i pochi cittadini rimasti dopo l'assedio.
Le vie erano deserte si sentivano soltanto i passi dei principes , nell'aria aleggiava un vago odore di bruciato , le bancarelle ai lati erano scomposte e abbandonate a loro stesse , con ancora mercanzie sopra , perfino cibo , ormai andato a male.
Marco dedusse da ciò che l'assedio doveva essere giunto all'improvviso , tanto da convincere la folla a fuggire prima che la cittá fosse circondata completamente , per rifugiarsi nelle campagne coltivate , anche quelle ormai razziate , bruciate e saccheggiate dagli invasori.Il cielo si faceva cupo.
Delle nuvole terrificanti , che cavalcavano il vento verso di loro come arpie su avvicinavano da ovest , dove ormai il sole stava cominciando a calare per lasciare il posto alla luna.Un lampo di luce rossastra attraversò il cielo ed il proiettile si abbattè poco avanti loro lungo la via che stavano percorrendo.
Una casa fu colpita in pieno, mandata in frantumi dalla forza mastodontica della caduta del masso infiammato.
Alzando gli occhi al cielo si distinguevano chiaramente le colonne di fumo nero che si alzavano in cotrasto al colore rosso del cielo al tramonto.Dalla casa abbattuta , ormai quasi ridotta in polvere uscì una piccola squadra di uomini , celtici , in armatura blu , tipica delle armate di Pompeo , con le parti non coperte dall'armatura che mostravano tatuaggi blu e verdi.
Appena furono capaci di vederli , uno di loro ringhiò qualcosa in gallico , gli altri risposero ruggenti , poi si scagliato no verso di loro in una carica disordinata.
Marco , a capo della sua squadra Ordinò ad essa di serrare i ranghi e prepararsi all'impatto con la carica avversaria.
La foga dei barbari non fu sufficiente a scavalcare la barriera di scudi e spade che si era formata in mezzo alla via.
Nonostante la maggioranza numerica del nemico , quei venti principes , grazie alla tempra del loro addestramento e la loro disciplina sconfissero i nemici senza perdere nemmeno un uomo , riportando solo ferite superficiali.Ripresero la marcia.
Marco cominciò a ragionare. Pompeo stava arruolato mercenari celti nel suo esercito. Non poteva significare altro eccetto che si trovasse in difficoltà.
Armare celti con le sue insegne non avrebbe mai potuto concedergli un vantaggio sulla disciplina che caratterizza i legionari veri e propri , romani , o meglio cresciuti come essi.
Il ragazzo era tuttavia sicuro che ci fossero ancora dei legionari veri e propri nelle legioni di Pompeo a costutiure il nerbo delle sue armate.Continuando la loro avanzata , fermandosi anche un paio di volte di fronte a larghi gruppi di nemici diretti alle zone dove i combattimenti si stavano concentrando , arrivarono ad una via poco rialzata rispetto al loro obbiettivo.
La gigantesca torre era situata sopra una caserma , probabilmente in quel momento quasi completamente sguarnita , eccezione fatta per i soldati che manovravano l'enorme onagro sulla cima.Marco non vide nessun motivo per annullare l'attacco. Attraversarono rapidamente la piazza che li separava dalla torre osservano le vie abbandonate nel caso arrivassero eventuali rinforzi diretti alla zona calda.
Sfondarono la porta ed entrarono in una stanza deserta , come Marco aveva giustamente previsto. Lasciò una dozzina di uomini al controllo della porta e gli altri salirono le scale insieme a lui.
La torre era molto alta , almeno tre volte una normale casa , più ovviamente la base che costituiva la caserma , rendeva questo edificio tale che faceva sentire i numi più vicini.
Ad ogni piano vi erano numerose feritoie e un scorpione , una sorta di balista caricata a giavellotti di recente invenzione. Marco aveva avuto l'opportunità di utilizzarla durante l'addestramento e la prima volta rimase sorpreso nel vedere la velocità con cui si poteva ricaricare e la precisione del tiro.Al terzo piano lui e i suoi compagni sentirono dei rumori.
Una sorta di grugnito distratto e dei passi di un uomo che correva avanti indietro.
Marco dedusse che fossero dei tiratori con lo scorpione. Quello che correva avanti ed indietro doveva probabilmente andare a prendere i dardi che venivano poi consumati con strabiliante velocità.
L'ambiente ristretto impediva ad un grosso numero di uomini di combattere agevolmente e questo convinse i principes che la scelta migliore fosse avanzare a coppie. I primi sarebbero stati lui e Fabio , un principes giovane in cerca di gloria e carriera , sveglio e abile con la spada corta era forse uno degli uomini migliori a sua disposizione. Marco avrebbe cercato di prendere alle spalle il trasportatore di munizioni , Fabio si sarebbe occupato del manovratore dello scorpione.Salirono le scale lentamente , Fabio si avvicinò furtivamente alle spalle del suo bersaglio , Marco fece altrettanto.
Fabio neutralizzò il suo bersaglio sgozzandolo , purtroppo fece troppo rumore e il secondo uomo si voltò estraendo la spada con una rapidità che sorprese Marco. Tentando di colpire il suo aggressore il barbaro fece roteare la spada verso il fianco del principes , che intercettò il colpo con lo scudo , alzò a sua volta la spada tentando di colpire l'avversario con un fendente che l'uomo riuscì a bloccare con la mano , afferrandolo per il braccio con la mano libera. Marco stava per essere sopraffatto , l'energumeno aveva molta più forza nelle braccia di quanta ne avesse il legionario.
Con un tempismo perfetto arrivò Fabio che con brutalità tranci di netto un braccio al nemico che si stacco da Marco tenendo stretto il braccio ferito lasciando cadere la spada a terra. Fabio aproffittò per infliggere un colpo letale all'avversario.
《Grazie , ti sono debitore.》 Lo ringraziò Marco 《I numi hanno voluto che ti salvassi la vita è così è stato.》disse cordiale il ragazzo.Raggiunsero la cima.
Lo spazio era molto più aperto ed accoglieva un enorme insieme di contrappesi che scagliava proiettili fino all'orizzonte. C'erano sette soldati , cinque manovratori , un ufficiale ed una guardia.
Marco e i suoi erano di più , ma il vantaggio del numero non sarebbe valso in un ambiente così ristretto.
Salirono tutti insieme , cercando di eliminare i nemici in fretta. Mentre loro stavano lottando per la conquista dell'obbiettivo anche altri uomini della V Legione stavano facendo altrettanto e morivano per la patria.
Lo scontro fu facile , i nemici erano stati colti alla sprovvista e solo l'ufficiale e la guardia opposero resistenza , essendo gli unici armati. I manovratori furono comunque legati e rinchiusi in una stanza d'osservazione quasi totalmente vuota eccetto che per alcuni sgabelli ed un tavolo al centro.Marco mise cinque dei suoi uomini ai comandi della macchina da guerra.
《Mirate alle torri vicino alle porte , così i nostri uomini potranno muoversi più liberamente senza la necessità della testudo!》Urlò ai legionari in attesa di ordini. 《Poi , fatto questo mirate alle mura ed aprite un paio di brecce , completato anche questo compito distruggete la macchina ed unitevi al resto dell'assalto. Capito?》li interpellò Marco 《Sissignore!》 Risposero in coro gli improvvisati manovratori.Marco rimase solo per osservare il primo tiro. Lo spostamento d'aria provocato dal movimento violento del braccio della catapulta scagliò il proiettile nella direzione da lui indicata. L'iniziale sibilo fu poi sostituito da un rumore infernale del proiettile che si abbatteva su una delle torri vicino all'entrata presa d'assalto.
Un rumore cupo , simile ad un tuono , un rumore tanto basso da serate provenire dagli stessi inferi si alzò al cielo , facendo sembrare le urla di agonia dei feriti il canto dei grilli quando la torre , colpita a morte si accartocciò su se stessa , portando con sé una porszione di muro un numero spropositato con sé.Marco era soddisfatto. 《Bene. Fate come vi ho detto. Io vado ad unirmi all'assalto. 》
STAI LEGGENDO
Roma Invicta
Historical FictionLa storia di un centurione romano dell'esercito di Ottaviano Augusto che, coinvolto in intrighi e complotti, fra battaglie e duelli, si troverà a scardinare una letale congiura che si sta ordendo alle spalle del triumviro. Fra miti e leggende di Rom...