Capitolo XXXXV

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Potere

La capitale dell'impero era in fermento. Il primo giorno dei giochi gladiatorii era arrivato , le arene erano state riempite , i lottatori si preparavano al confronto che avrebbe deciso la loro morte o la loro vita.
La giornata era magnifica , benedetta dagli dei , pronti anch'essi ad assistere ai ludii. Tutto il popolo assisteva allo spettacolo , dai mercanti agli artigiani , dai patrizi ai plebei , dai generali ai senatori.

Uno di questi , Ulpius , si trovava in una tribuna bassa , vicina alla sabbia dell'Arena , seduto , in attesa di qualcuno.
L'uomo di dondolava nelle sue larghe vesti bianche a causa del calore che era gettato sulla terra dal sole caldo di quei mesi.
Vicino a lui arrivò un uomo , incapucciato , alto , il viso coperto , si sedette al suo fianco. 《Buona giornata Corvo... felice dell'inizio delle festività?》L'uomo rispose 《Come ogni cittadino romano che si rispetti senatore.》

Entrarono i primi gladiatori , in un numero di quattro , due eques da un lato due dall'altro. A cavallo , questi guerrieri erano soliti a dare inizio ai ludii , combattendo a cavallo , poi scendendo e finendo la questione a piedi con le spade.

《Dunque , ha scoperto da Massimo chi c'era sulla nave sfuggita al porto siciliano?》interrogò il senatore.
I fantini cominciarono a muoversi , uno verso l'altro , due a destra , due a sinistra , ognuno diretto verso l'avversario.
Il conversante tentennò , poi parlò 《È sicuro che è giusto ciò che stiamo facendo?》
Un fantino era stato disarcionato da una serie di colpi inferti dalla lancia dell'avversario.
《È sempre giusto Corvo...》Lo rassicurò il senatore.
Un altro fantino venne scaraventato a terra. Tutti i combattenti si trovavano ora a terra.
《Dice un vecchio proverbio che un gladiatore decide le sue mosse nell'arena. Glie le suggeriscono il volto dell'avversario , i movimenti delle mani , l'inclinazione stessa del corpo , che lui studia attentamente.》parlò il vecchio.

In quell'istante , un gladiatore fu ucciso dal rivale , cadendo a terra con un tonfo , percepibile nonostante il gran vociare ed esultare proveniente dagli spalti. In poco tempo ne rimasero due , che si affrontarono con gran valore , finchè uno dei due non soccombette sotto i fendenti del nemico.

《Cosa intende senatore?》Domandò senza comprendere Corvo.

Nell'arena entrarono altri sei gladiatori , tre mirmilloni , tre reziari. Ognuno di loro scelse come avversario un gladiatore di diversa tipologia. Un reziario in pochi istanti neutralizzò il suo avversario con pochi semplici gesti , prima catturando la preda nella sua rete , poi finendola con il tridente che portava nell'altra mano.

《Noi siamo come i gladiatori Corvo , noi dobbiamo prevedere le mosse del nemico dai suoi movimenti , dalle sue movenze...》concluse enigmaticamente il senatore.

Un reziario , scagliando la rete troppo distante , la perde , rendendosi inerme contro gladio e scuto dell'avversario , per soccombere in pochi istanti.

《Non siamo sicuri di questo , ma da quel che abbiamo capito , sulla nave si trovava Pompeo.》informò l'incapucciato.

Un altro reziaro tentò di addescare la sua preda , mancando il bersaglio. Il mirmillone , preso dalla fretta , compie dei passi troppo vicini alla rete che , con uno strattone del rivale ne intrappola le gambe.

Il senatore sbuffò seccato.《Questo lo so anch'io. Dimmi qualcosa che non so per Giove.》sibilò l'anziano.

I gladiatori abbandonarono l'arena , lasciando posto a degli schiavi che posizionarono nell'arena dei ripari. Colonne di legno , casse , tavole dello stesso materiale furono piazzate per tutta la zona di combattimento.
Poco dopo finita la preparazione entrarono due sagitarii , uno da un lato , uno dall'altro , subito acclamati dalla folla , poco abituata a vedere quel tipo di duello.
I due arcieri , dopo i pochi convenevoli ; si lanciarono uno verso un riparo , l'altro si arrampicò su una piccola piattaforma per avere una posizione vantaggiosa sul nemico.

《Che altro sai Corvo?》lo interpellò l'uomo i cui pochi capelli rimastigli in capo , seppur lunghi , si scompigliavano al vento.

I dardi volavano poco più in basso di loro. Un lottatore era stato colpito e ora si era rifugiato dietro un riparo schierato li poco prima.

《Da quel che ha detto Massimo , sulla nave c'era anche l'ammiraglio prediletto di Pompeo , Emilio.》proseguì l'uomo col mantello.

Dopo un'elegante schivata , un saggitario scocca un ultimo proiettile , ferendo a morte il secondo tiratore che cade a terra esanime , colpito al collo , dopo pochi spasmi si riunisce alle anime dei lottatori caduti.

《Cosa sai di questo Magister Classes?》Domandò l'uomo questa volta sinceramente incuriosito.

L'arena intanto veniva liberata , per lasciar spazio a nuovi contendenti , giunti li per ottenere gloria , denaro o semplicemente perchè era ciò che facevano sempre.
Nell'arena , nei due opposti , comparvero i combattenti che sarebbero stati il culmine di quella giornata.
Un Dimachaerus Scaeva ed un Dimachaerus Andabata.

《Guarda Corvo. Si prospetta un bello spettacolo.》 Disse Ulpius indicando i nuovi guerrieri apparsi per dar spettacolo.

I gladiatori , entrambi armati di due spade , erano dello stesso tipo , ma ognuno con una particolarità. Lo Scaeva impugnava il gladio alla mancina , anziché la destra dove si trovava un pugnale , l'Andabata invece aveva l'elmo senza feritoie e probabilmente anche gli occhi bendati , in modo che potesse far conto solo sull'udito , sfruttando a suo vantaggio le esclamazione del pubblico , il terreno ghiaioso , il respiro affannato del rivale.

《Ammira》Ordinò l'anziano rivolto al suo complice 《il popolo gradisce maggiormente questo tipo di combattimento , dove i colpi non vanno quasi mai a vuoto. Perchè l'ausilio di scudi protettivi? Perchè le corazze? Esse ritardano solo la morte , in quanto , per uno dei due , è inevitabile. 》

Lo Scaeva fende l'aria verso il cieco che , con una mossa rapida para il colpo , respingendolo.

《Da quel che le nostre spie hanno scoperto , questo Emilio è figlio di Massimo. Potremmo trarre vantaggio da questo. 》disse il Corvo.

L'Andabata venne colpito ad un fianco dalla spada del mancino , indietreggia e rialza nuovamente la guardia.
Il vedente si lancia sulla prede apparentemente inerme.

《Bene. Ordini qualcosa , trova un modo di incastrare quel vecchio inutile.》Ordinò il senatore con noncuranza.

L'Andabata parò il colpo , rispedendo indietro il guerriero privilegiato della vista.

《Aumenterà il prezzo lo sa?》

Lo Scaeva , sicuro di sé , avanza di nuovo , intimorito dalla reazione dell'altro gladiatore.

《Quanto vuoi?》Chiese l'aristocratico.

L'Andabata indietreggiò , incassando il colpo. Lo Scaeva avanza di nuovo , pronto a finirlo.

《Il prezzo è quello che abbiamo già stabilito.》rispose la spia. 《No , la metá.》ribatte l'anziano.

L'Andabata , dopo aver parato i primi colpi si ritrova ad attaccare il nemico.

《Posso diminuire al massimo di un quinto.》obiettò il Corvo.

Lo Scaeva si era lanciato di nuovo all'assalto , ormai vincente.

《No. Due terzi del prezzo o basta.》impose il senatore 《Affare fatto Ulpius , i miei servigi le saranno utili.》rispose leggermente contrariato la spia mentre l'Andabata trafiggeva il collo del Dimachaerus rivale.

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