Capitolo LXXIV

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Seconda battaglia di Antiochia

Ci è finalmente giunta risposta.
Roma non invierà altri rinforzi. Dovremo resistere con i soli seimila uomini a nostra disposizione. Una legione di tutto rispetto , purtroppo nulla in confronto ai diciottomila parti che all'indomani di oggi dovremo affrontare.
Gli esploratori riferiscono che l'armata si sta muovendo , divisa in tre gruppi. Una da Settentrione , una da Oriente , l'ultima da Meridione.
Il Magister ,su consiglio dei centurioni , ha optato per un assalto preventivo.
Invieremo quattromila uomini contro l'armata a Settentrione , nella speranza di vincere la battaglia senza subire perdite eccessive.

I genieri hanno fatto rapporto.
Le macchine da guerra a nostra disposizione sono un totale di ventisette. Tredici onagri , sette baliste , sette scorpioni da bastione.
Le munizioni ammontano ad un totale di settecento proiettili per Onagri , centodieci per le baliste e trecento darci di scorpione.

Sempre a seguito della riunione , abbiamo preso la grave decisione un caso di fallimento del nostro contrattacco. Gli uomini rimasti lotteranno in cittá , presidiando le piazze principali e le vie alla cittadella. Organizzeremo le difese attorno ad essa.
Fortificheremo le tre vie principali piantando pali in modo modo tale tale da costringere il nemico a muoversi a zig zag mentre gli scorpioni alla fine della strada potranno bersagliarli.
Nelle piazze principali barricheremo le vie laterali e posizioneremo rocce aguzze lungo le strade principali per impedire eventuali cariche della cavalleria.

Il Magister ha preso la sua decisione che non cambierà in caso di vittoria o sconfitta.
Non ci sará ritirata.

Centurione Tito

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