Sapore dolce
《Magister Massimo! Siamo quasi arrivati al porto!》disse la voce di un rodita mentre avanzavano a cavallo lungo le vie in tumulto della cittá.
Il generale si voltò verso Viza《Vai avanti. Io devo fare una cosa.》《Massimo ne è sicuro?》Domandò la serva. L'uomo rispose sicuro《Devo risolvere un conto in sospeso.》affermò lo stratega. Un drappello di cavalieri armeni si avvicinò allo stratega pronto a prendere ordini.
《Uomini! Al molo! Dobbiamo arrivare a dove i nemici sono sbarcati!》"E dove lui se ne sará andando , da vigliacco qual è" pensò osservando la mano priva di un dito la cui fasciatura era zuppa di sangue.In pochi minuti di corsa raggiunsero la zona dove il loro obbiettivo si trovava. Il suo obbiettivo. I soldati di Ottaviano non si aspettavano un assalto li e , anche se in grande numero , erano impreparati alla carica dei cavalieri asiatici.
《Avanti! Formazione a cuneo!》risuonò la voce del dux.
I fantini comandarono le cavalcature facendole disporre in quella formazione da sfondamento.
Un grido del generale scatenò la corsa diretta verso il gruppo di legionari ancora sparpagliati.
Come prevedibile la carica è stata devastante , come un coltello affonda in un corpo senza armatura , il gruppo di cavalieri aveva sbaragliato la sottile linea che si era formata.Mentre gli armeni facevano razzia di quel campo il generale andava a caccia della sua preda.
Vede una veste bianca accompagnata da due pretoriani scuri. Strizzò gli occhi , poi , con un colpo di briglie , lancia al galoppo il suo destriero all'inseguimento del senatore.
Taglia la strada a quei tre uomini che stavano per arrampicarsi sulla passerella che li avrebbe portati ad una nave.《Tu!》disse impaurito il senatore puntando un dito verso di lui mentre indietreggiava alle spalle delle due guardie. Il generale estrae il gladio e lancia il cavallo contro i due soldati una ennesima volta , facendoli crollare a terra , uno investito dalla bestia , l'altro colpito alla gola dalla spada. Intanto Velius , incespicando , si trova a terra e sguazza in una pozzanghera tentando di rialzarsi.
Massimo , con freddezza tale da parere senza anima , smonta dal destriero e , sempre con la lama in mano , cammina fino all'uomo biondo a terra.《Oh suvvia Massimo , non te la sarai presa vero?》balbettò cercando di alzarsi senza riuscirci , intrappolato in quelle vesti fluenti inzuppate di acqua marina. Il suo cacciatore sorrise beffardo verso quell'uomo che aveva in pugno. Frugò nella sacca che aveva con sé. Ne estrasse un piccolo sacchetto di pelle. Lo lanciò verso il senatore.
I rumori della battaglia risuonavano poco lontano mentre l'uomo a terra guardava stupito il sacchetto.
《Prendilo.》Ordinò lo stratega dagli occhi gelidi con la bocca leggermente increspata dalla dolce sensazione di vendetta che già si pregustava.
Il senatore aprì la piccola sacca. Ne estrasse quattro piccoli cubetti di legno. Guardò il padre di Emilio senza capire. 《Lanciali.》impose il vecchio.
1 2 3 1《Peccato Velius...》sibilò afferrando dadi a sua volta , tenendo puntato il gladio verso il suo ostaggio.
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《La fortuna gira Velius , oggi perdi. L'hai detto tu stesso , poco tempo fa , rammenti?》parlò Massimo.
Afferrò malamente il biondo senatore per le vesti , strattonandolo e sorreggendolo il piedi.
Poi appoggio il filo della spada sulla gola della vittima.
I due si guardarono negli occhi per un istante , poi il generale parve ripensarci. Spostò la lama e prese la mano di quell'infido essere.Un sorriso malvagio comparve sul viso del Magister mentre , con una mossa veloce , tagliava di netto la mano della sua preda.
Il senatore indietreggiò e vedendo il braccio monco , gridò di orrore. In un movimento frenetico dell'altra mano avvolse l'arto ferito nelle vesti che lentamente si coloravano del colore del fuoco.
Massimo alzò la spada all'altezza della gola del senatore che si bloccò immobile.
《Pietá! Non voglio morire! Ho ancora tanto da vedere! So che non è onorevole ma voglio morire di una dolce vecchiaia! Pietá...》Lo supplicò l'uomo in un pianto disperato.
Massimo sorrise soddisfatto. Alzò l'uomo sui suoi piedi poi , con dolcezza , lo portò vicino al bordo del molo.
Il senatore lo guardava , il viso rigato dal pianto , senza capire le sue intenzioni.
Il generale sfoderò un pugnale.
《Lo riconosci?》poi , con una presa lo spostò con le spalle che davano sul mare e gli pose il pugnale , tenendo sempre in mano il gladio.
《Hai detto che non è onorevole morire di vecchiaia. Bene , ora puoi rimediare. Troveranno il tuo corpo e sarai ricordato come un patriota. Forza. Hai l'arma. Raccogli tutto il tuo coraggio e fallo.》disse con voce calma il generale.
《Io... io... non posso , io ho dei figli da crescere , una moglie da amare , Massimo tenta di capirmi...》
《Anch'io avevo tutto questo! Ma coi me lo avete portato via! Voi mi avete privato della mia casa! Di mia moglie! Di Roma!》gridò furibondo alzando il gladio. 《Ucciditi. O sarò io a farlo per te.》
Il senatore , con lo sguardo sconsolato , guardò prima il pugnale poi il suo carnefice. Pianse un ultima volta poi trasse respiro《Livia , Cesare , Gneo... perdonate il vostro folle padre...》
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Roma Invicta
Historical FictionLa storia di un centurione romano dell'esercito di Ottaviano Augusto che, coinvolto in intrighi e complotti, fra battaglie e duelli, si troverà a scardinare una letale congiura che si sta ordendo alle spalle del triumviro. Fra miti e leggende di Rom...