Colpo di Venere
《Massimo , dove va?》
《A fare un giro Viza. Di ad Emilio che tornerò stasera.》rispose il padre , poi , vedendo la donna in apprensione , la rassicurò ulteriormente《Viza , non preoccuparti. So badare a me stesso. E poi ho sempre questo con me.》disse scostando il mantello e mostrando un pugnale.
《D'accordo. Ma sia prudente Magister. Si ricordi che la vogliono morto.》insistette la donna.
《Te lo prometto Viza.》disse accarezzandole il viso.L'uomo uscì di casa. Il sole si apprestava a tramontare , uno spettacolo mirabolante su quell'isola.
Passeggiando arrivò al porto , mentre alle sue spalle il sole calava inesorabile. Il Colosso che ancora era fieramente alto su quel luogo aveva assunto una colorazione dorata a quell'ora del crepuscolo. Massimo non si sarebbe mai stancato di ammirare tale meraviglia.Dopo altri pochi minuti di passeggio lungo le ancora trafficate vie del porto giunse in una taverna.
Entrato , diventato da qualche giornata cliente abituale , ordinò alloste un calice di vino rosso. Lo prese e si sedette ad un tavolo appartato , vicino ad una finestra , mentre sorseggiava la bevanda.Un uomo si sedette di fronte a lui.
Dai capelli biondi lunghi e in carne l'individuo suscitò la curiosità dell'importunato. Lo squadrò. Indossava una tunica rossa e aveva in mano un piccolo sacchetto di pelle.
Massimo lo osservò più attentamente sbarrando poi gli occhi dalla sorpresa.
《Felice di vedermi Massimo?》Domandò l'altro mentre altri quattro uomini in tunica rossa si avvicinarono al tavolo restando in piedi. Massimo provò ad alzarsi ma fu respinto nuovamente seduto. Si arrese pronto alle conseguenze.
《Che ci fai qui Velius?》sibilò il comandante. 《Eseguo gli ordini di Ottaviano caro il mio generale. Ah è vero , non lo sei più , ora sei solo feccia.》spiegò sboccatamente il senatore. Massimo lo scrutò mentre armeggiava con il sacchetto.
Ne tirò fuori quattro dadi.
《Fai una partita Massimo?》
A quel punto un soldato lo trascinò fuori privandolo del mantello.
Scoperta la cintura la guardia requisì il pugnale e un sacchetto di monete.
《Quelle non ti serviranno.》disse l'altro ancora seduto. Poi , con un cenno della mano e una spinta sulla schiena il vecchio si sedette nuovamente.
Velius , con un sorriso beffardo , lo guardò《Su punta il tuo denaro.》Lo invitò.《Ah non ne hai? Allora se proprio vuoi giocare dovremo cercare un'altro premio , se no non c'è gusto. Beh , decideremo sul momento eh?》ipotizzò il senatore mentre lanciava i dadi.5 2 4 1
《Oh accidenti , poteva andare meglio》disse porgendogli i tre cubetti 《Su , tocca a te.》
Massimo soppesò i quattro oggettini di legno , poi li lasciò cadere.3 2 3 1
《Ah ah ah! Ho vinto! E allora? Cosa mi dai?》disse il senatore osservandolo. Lo sguardo cadde sul bicchiere di vino. Lo afferrò e lo portò alle labbra. 《Ah... dissetante. Suvvia non vorrai arrenderti vero? Il destino sorride a tutti!》Pronunciò afferrandolo nuovamente gli oggetti del vizio e scagliandoli ancora una volta.
6 2 3 1
《Ah ah! Poteva andarmi meglio!》disse guardandolo sorridente. Il Magister , muto , osservò i quattro numeri prima di afferrare anche lui i quattro dadi.
Lì lanciò , con soddisfazione notò i numeri usciti.4 5 3 6
《Ah! Accidenti! Te l'avevo detto! Riecco qua il tuo bel bicchiere.》ridacchiò restituendo gli il calice vuoto.
《Su su , la serata è ancora lunga e spero che tu non sia assonnato!》parlò il biondo senatore.5 5 4 5
《Bel tiro! Accidenti , mi sa che non vinci anche questa partita!》lo sbeffeggiò il senatore.
Massimo guardò i dadi. La situazione non prometteva nulla di buono. Cosa aveva in mente quell'uomo? Perché stava giocando come il gatto col topo?3 3 4 5
《Oh peccato. Vediamo... ah , ma che bel pugnale il tuo Massimo... chissà se taglia bene...》borbottò afferrandolo dalle mani di una guardia e scorrendo il dito sopra il filo della lama.
Massimo , ancora taciturno , lo osservò in preda al panico. Cosa poteva ancora prendergli? Nulla. Cosa sarebbe successo se avesse perso ancora? Il senatore fece rotolare i dadi ancora una volta.6 6 6 6
《Ah ah ah! Massimo! Non puoi vincere un colpo di Venere! Ah ah ah!》disse asciugando una lacrima scesa dalle tante risate.
Il vecchio generale lanciò ancora una volta i quattro cubetti.5 6 4 5
《Oh , bel tiro , ma non è sufficiente.》disse allegramente il vincitore. 《E ora...》
Il senatore lo guardò serio , tenendo il pugnale in mano. 《Tu tradirai Emilio... o te ne pentirai. Dimmi i suoi piani! Ora!》sbraitò l'uomo.
《Non te li direi mai cane!》rispose il Magister. Velius tornò a sedersi. 《Bene , bene.》sospirò facendo una cenno ai suoi scagnozzi. Afferrarono le mani del vecchio stratega , tenendole strette sul tavolo. 《Io non ho ancora avuto il mio premio Massimo...》Lo minacciò sottovoce il suo avversario. Afferrò la sua mano destra e , con un colpo netto , ne tranciò l'indice.
Massimo gridò dal dolore.
《Bene vecchio parassita. Il prossimo sará il tuo occhio destro. Poi la testa.》disse annoiato quel rapace.
《Uccidimi! Non tradirò mio figlio! Non di nuovo!》
L'uomo biondo sospirò , tendendo il coltello a una delle sue guardie.
《Finiscilo. Ah e aspetta che me ne vada. Odio la violenza eccessiva.》gli ordinò il mandante nel frattempo che altri due soldati stringevano e alzavano le braccia della vittima.Una porta sbattè mentre il senatore e una guardia uscivano e il capitano si mosse verso di lui con fare minaccioso. Massimo , disperato si guardò attorno , in cerca di una via di fuga. Senza vederne , si limitò ad attendere. Il tirapiedi alzò la lama.
Massimo sferra un calcio facendo perdere al suo carnefice la presa sull'arma e facendo volare in aria il pugnale. Contorcendosi riesce a liberarsi della presa di un uomo in tunica rossa e lo fa incespicare addosso al boia che anch'esso cade.
Il pugnale torna a terra e , con una precisione che il tutto pareva calcolato , il pugnale atterra sul collo di uno dei due energumeni a terra , infilzandolo.
Massimo poi colpisce due volte al viso il terzo soldato con il pugno libero , senza ottenere risultati. Allora , in risposta alla tenacia del suo nemico afferra il calice vuoto e comincia a colpirlo al viso con esso. In tre suoni metallici secchi rompe il naso al suo rivale facendolo crollare a terra. L'unico uomo rimasto intoccato si alza sguainando un coltellaccio dalla cinta. Sorpreso e senza possibilità di muoversi , il vecchio para il colpo col calice che , con un suono acerbo si incrina pericolosamente. Un secondo fendente arriva al bersaglio ferendo Massimo alla gamba destra. Questo , afferrando per le spalle il lo spadaccino romano lo fa cadere con uno sgambetto e , quando finalmente a terra anche il terzo guerriero , mentre minaccia di rialzarsi , il Magister lancia con forza il calice di metallo contro la testa del nemico , facendolo svenire in un rumoreMassino si chinò sul corpo del primo morto per recuperare il pugnale. Aiutandosi con esso taglia una sezione rettangolare della tunica rossa di uno degli scagnozzi a terra per poi avvolgerci la mano ferita.
Uscendo dalla taverna nel cuore della notte , deciso ad avvisare il figlio del pericolo incombente , sospirò
《Sono troppo vecchio per queste cose...》
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Roma Invicta
Fiksi SejarahLa storia di un centurione romano dell'esercito di Ottaviano Augusto che, coinvolto in intrighi e complotti, fra battaglie e duelli, si troverà a scardinare una letale congiura che si sta ordendo alle spalle del triumviro. Fra miti e leggende di Rom...