Capitolo XXXXIV

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Volere

《Esigiamo maggiori informazioni!》gridò un senatore a quello che stava discorrendo all'assemblea 《Come vi ho già detto , ciò che sappiamo , seppur il Primus non lo volesse , è che due navi sono riuscite a sfuggire dalla cittá , poco prima della sua conquista.》rispose seccato il senatore interpellato.
《Non è sufficiente! Augusto non può non informarci!》protestò un secondo senatore.

Le urla riecheggiavano nell'ampio edificio circolare , scelto per la riunione. La stanza era adornata di marmo e altre roccie raffinate che , insieme , creavano una sublime armonia.

《Chi si trovava su quella nave?》Domandò un'altro assennato 《Non ci è dato saperlo.》commentò sconsolato un'altro.
Quello più in basso , colui che stava rispondendo alle domande dei suoi colleghi , si agitava nelle vesti bianche contornate da una linea rossa.
《Non possiamo permettere al sovrano di scavalcare i nuovamente! Sarebbe un segno di debolezza e lo incoraggierebbe a rifarlo!》gridò un altro uomo.
《SILENZIO! SILENZIO! Per Giove! Ricordatevi il privilegio che ci è stato dato e che è stato dato ai nostri predecessori! Noi rappresentiamo Roma! Anche se in privato , cerchiamo di mantenere un certo decoro!》sbottò il portatore delle notizie.

Nell'aula si impose il silenzio , il gran vociare prima presente , ora si era assentato.
Il senatore che aveva appena sfuriate sospirò compiaciuto. 《Signori , ricordatevi che Massimo stesso si trovava al porto. Dobbiamo interpellarlo. Se Ottaviano non intende renderci partecipo delle novità , lo faremo da soli!》
I riuniti borbottarono approvando la proposta.
《Velius , tu dimentichi la fedeltà del Magister a Gaio Ottavio. Non parlerà se gli è stato imposto di non farlo.》obiettò un senatore. 《Hai ragione Ulpius , ma dimentichi che non parlerà con noi...》Lo rassicurò l'anziano. 《Bene , ora passiamo al prossimo argomento...》

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