Capitolo XXI

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I rinforzi

A seguito della battaglia della collina la cittá di Lilybaeum è stata occupata senza che opponesse resistenza.
La V Legione Fulminata si era stanziata nella cittá finché non fossero arrivati i rinforzi.

Dopo neanche una settimana nel porto della cittá apparvero una ventina di navi che scaricavano uomini , viveri , macchine da guerra e ogni altra sorta di materiale necessario.

La V Legione ora non era più sola ma si trovava affiancata la IV Legione Cascalis , rendendo così le forze di Ottaviano forti di quindicimila uomini pronti a marciare verso Syracusae e mettere fine una volta per tutte al regno di Pompeo.

Nella caserma dove si trovavano Marco e I suoi principes giunsero anche dei principes della IV Legione.
L'aquila fece subito la conoscenza di Servo Tullio , il centurione dei loro "ospiti".

《Da dove venite?》Domandò cordialmente Marco a Tullio 《Eravamo di stanza in provincia , a Marsellia, fino a quando non ci hanno richiamato a Roma per spedirci poi qua in vostro aiuto.》rispose l'altro.
Marco era interessato dalla storia dei principes che erano arrivati.
A quanto pare il loro generale , prima di diventare senatore , aveva conosciuto suo padre per poi separarsene in maniera definitiva dopo un diverbio poco prima della battaglia di Alesia.
《Ci hanno mandato qui per rinfoltrire i vostri ranghi.》continuò il nuovo amico di Marco.
L'aquila lo scrutava nel dettaglio.
Il viso definito e il mento prominente lasciavano spazio a una fronte alta su cui campeggiava un cicatrice che la divideva in due parti orizzontali.
Tullio era alto ma magro. Dava l'idea di essere agile ma non troppo forte. Lo sguardo profondo pareva quello di un rapace , la vista acuta e rapida , aveva colto la maggior parte dei dettagli dell'alloggio non appena entrato nella stanza.

《Avete notizie di che cosa è successo a Roma?》 Domandò l'acuto osservatore.
Marco lo squadrò sorpreso 《No. Che sta succedendo?》lo esortò il centurione 《Un senatore favorevole a Ottaviano è stato assassinato. Trasportava informazioni dalla Grecia dirette all'erede di Cesare.》
《Di che natura erano queste informazioni?》lo interrogò l'altro interlocutore 《Che razza di informazioni fossero lo sapeva solamente il senatore , ma dovevano essere di una certa importanza per intenzionarsi a disturbare il Princeps durante una sosta alle terme. Purtroppo quelle informazioni sono partite per l'oltretomba con l'anima del nostro fidato collaboratore.》rispose Tullio.

La cittá era in fermento. Le rivolte erano all'ordine del giorno e gli occupanti avevano le mani legate. Reprimere le sommosse nel sangue non avrebbe fatto altro che aggravare la situazione.
La partenza era ormai prossima e l'ordine pubblico lasciava a desiderare.
Non potendo però permettersi di lasciar tirare fiato al nemico Massimo avrebbe probabilmente rinunciato a una fetta dei suoi rinforzi per mantenere il controllo della cittá piuttosto che concedere una pausa al nemico.

La cittá era in fermento. Mancavano cibo e acqua , requisiti dall'esercito. Gli sfollati erano aumentati esponenzialmente , costretti ad abbandonare le loro case per lasciar spazio al gigantesco movimento delle truppe in quella cittá.

La marcia sarebbe ripresa nel giro di pochi giorni , forse ore.
Ogni minuto era prezioso per la riuscita della campagna militare di Massimo.

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