Colpo di mano
Un trotto frenetico si sente per la piazza zittita.
《Ave Imperator!》grida uno dei fantini che poco prima sfilavano in file ordinate《La tua ora è giunta!》altri cavalieri si affiancano a questo. Dalla folla sorgono grida di orrore e paura mentre alcuni soldati si facevano strada per avvicinarsi alle colonne che poco prima stavano marciando in onore del sovrano.《Che diamine succede?》domandò Marco a Flavio , poco avanti a lui , a capo di un'altra coorte di Triarii《Non ne ho la più pallida idea ,ma non promette nulla di buono!》gridò estraendo il gladio e ordinando ai suoi soldati di fare altrettanto. Marco si accorse che alcuni guerriglieri si stavano avvicinando a loro facendosi strada fra la folla. 《Voi! Bloccate quei rivoltosi!》urlò indicando gli assalitori alle sue Aquile.
Poi si voltò verso il compagno《Andiamo Flavio. Roma necessita di nuovo del nostro aiuto.》
Sì avviarono lungo la piazza , schivando cittadini e evitando assalti dei loro nemici. Marco osservò meglio il cavaliere che prima aveva parlato e ora stava aizzando i cavalieri alle sue spalle. Sbiancò. Era Adriano. "Che diamine sta facendo quel pazzo?" Si chiese il centurione. Di fronte ad Ottaviano si era formato un muro di pretoriani. Il Princeps si era alzato in piedi , allarmato , seguito da Marco Antonio.《Carica!》sente gridare Marco. Gli equites si scagliano contro il muro di scudi della guardia pretoriana che si era formato. Marco osserva spaventato quello spettacolo. Il pazzo cavaliere riesce a scavalcare il muro di guardie con un balzo del destriero. Si trova ora do fronte al Primus.
《Mio sovrano.》salutò Adriano con un finto inchino di scherzo di fronte ad Ottaviano. Questo si guarda attorno spaventato. Vede il generale poco lontano da lui , impassibile《Victorius! Aiuto! Che cosa aspetta!》lo implora il sovrano mentre il fantino si lancia alla carica contro la sua preda.
Estrae la picca dalle sella e punta il giovane sovrano.《No!》grida Marco.
Un suono sordo pare rimbombare nella piazza. Il corpo dell'Imperatore cade a terra , inerme.
Il centurione inizia una corsa sfrenata verso la cima delle scalinate. Supera le guardie pretoriane e vede il carnefice in piedi , di fronte al corpo del Princeps.
Marco percepisce dei mugolii provenire dalla vittima. Un piccolo sussulto rivela che l'uomo è ancora in vita.
《Se il ferito piange , allora la lama non è andata abbastanza a fondo.》bisbiglia chiaramente Adriano rialzando di nuovo l'arma.Marco spicca un salto verso l'attentatore , afferrando la lancia e tirandola con tutte le sue forza. L'assassino si volta e lo riconosce《Centurione Marco...sei venuto anche te a morire in onore di Roma?》sospira stringendo ulteriormente la presa sul bastone.
《Sporco traditore. Non sei altro che feccia , vigliacco.》sibila Marco , spingendo il bastone verso il ventre del cavaliere , il quale schiva elegantemente la punta dell'arma con un semplice movimento del bacino.
《Ricordi cosa ho detto Marco? I coraggiosi perdono. I vigliacchi vincono. E se si deve essere vigliacchi per vincere , che così sia.》dice muovendo la picca e spezzandola in due parti. Fa volare in aria il frammento che ha in mano , estraendo il gladio e afferrando nuovamente al volo , per il legno , la lancia spezzata , puntando la punta dell'arma distrutta verso il rivale.
Marco sente dei passi alle spalle. Flavio ed Ottavio appaiono dietro di lui《Il Primus! Soccorretelo finché c'è tempo! Io posso farcela.》Intanto Marco Antonio è rimasto in piedi ad ammirare il caos da lui scatenato. Grida infernali , fracasso di spade e lance infestavano la piazza. Si crogiolò in quello che considerava il suo successo. Frugò fra le vesti. Ne estrasse un sacchetto. Svestì il contenuto. Alzò il Palladio al cielo.
《ROMA! SALUTA IL TUO NUOVO PADRONE!》urlò con quanto fiato in gola alla piazza. Dietro di lui si avvicinò Victorius《Ora la Repubblica tornerà e il senato tornerà al potere. Vero mio signore?》chiese il Magister.
Antonio sogghignò fra se e sè《Certamente generale , ma ora c'è una battaglia da vincere , giusto?》
《Da perdere , vorrai dire!》gridò una voce esaltata alle loro spalle. Si girano , giunto in tempo per vedere una freccia sfiorare i loro visi.
Emilio era la in piedi , un gladio puntato verso di loro. Subito dietro di lui Pinco《Ho mancato di proposito il bersaglio. E non lo rifarò.》
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Roma Invicta
Historical FictionLa storia di un centurione romano dell'esercito di Ottaviano Augusto che, coinvolto in intrighi e complotti, fra battaglie e duelli, si troverà a scardinare una letale congiura che si sta ordendo alle spalle del triumviro. Fra miti e leggende di Rom...