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ZAIRA

Emily ha detto che entrava più tardi a scuola, quindi mi ritrovo momentaneamente sola in questo grande edificio. Fortunatamente trovo qualche collaboratore scolastico che m'informa dove si trova la segreteria.
:Buongiorno, potrebbe darmi l'orario delle lezioni, per favore?:
:Buondì, certo...puoi ditmi il tuo nome e cognome?:
:Zaira Smith: dico alla signora.
:Ecco a te...questi sono gli orari, questa è la cartina della scuola e questo è il numero del tuo armadietto assieme al codice: dice la signora consegnadomi i vari fogli.
La ringrazio, la saluto e vado alla ricerca del mio armadietto. Per fortuna sono arrivata prima per fare tutto questo.
Dopo non so quanto riesco a individuarlo e con la fortuna del principiante riesco ad aprirlo solo dopo tre tentativi. La prima volta ce ne avevo messo 20, prima di aprirlo senza scassinarlo, nella vecchia scuola.
Metto dentro i libri e tengo nello zaino quelli che mi serviranno per la giornata.
Ora devo cercare la classe di scienze...allora...forse è questa!
Non so quanto sia utile questa cartina che mi ha consegnato la signora, visto che non dice neanche dove sono i bagni!
Busso alla porta, visto che tutti gli studenti sono già entrati da un pezzo.
:Avanti: sento dire da un prof all'interno.
:Salve...è questa l'aula di scienze?:
:No signorina. Primo giorno?: intuisce il prof.
Annuisco, mentre sento l'ansia divorarmi dentro.
:Perfetto...allora...Jennifer potresti mostrare la scuola in velocità alla nuova ragazza?: chiede il prof
:Certo: dice la ragazza interpellata dal prof.
Una volta chiusa la porta ed esserci allontanate un po' toglie quel sorriso finto dalle sue labbra, sostituendolo con una smorfia schifata.
:Allora...l'aula in cui sei entrata facendo una figura di merda è quella di musica.
Dammi il foglio con gli orari...ti mostro le aule che ti servono, i bagni e la mensa!: detta Jennifer. Le porgo il foglio e mentre lo analizza noto che ha i capelli lunghi, neri e lisci. Sulla fronte le ricadono dei ciuffi e le incorniciano il volto. Ha gli occhi azzurri, pochi nei in viso che la rendono attraente ed sarà alta un metro e settanta centimetri.
:mhm...hai il prof figo per storia: commenta per poi mostrarmi tutto quanto. Mentre mi mostra la scuola capisco che sia una ragazza snob, popolare, soprattutto schizzinosa e antipatica. Non mi piace.
Per ultima mi mostra la mia aula.
:Bayyy novellina!!: dice con voce strillante. Oltre a essere antipatica si veste anche da tro- NO! NO ZAIRA NON SI DICE!
Busso nuovamente alla porta, saluto il prof, spiego la motivazione del ritardo che subito comprende e mi mette come compagno di banco un ragazzo dai capelli rossi, ricci e dagli occhi marroni.
:Piacere...Giacomo: mi sussurra.
:Piacere...Zaira: mi presento e poi iniziamo col seguire la lezione.
Con la coda dell'occhio guardo l'orologio appeso sul muro e solo ora noto di non aver ancora visto Emily. Forse avrà un'altra materia.
Termino tutte le lezioni della mattina in tranquillità, ho pranzato in mensa, ma ancora nessuna traccia della mia amica.
Le avrò mandato tre mila messaggi...ma nulla. Forse avrà anche un orario diverso(?)
Comunque termino l'ultima lezione di oggi e poi abbiamo due ore libere che lascia la scuola in cui si sceglie se andare a casa, fare sport o partecipare ad un club o se poter stare in biblioteca.
Inutile dire che mi dirigo verso quest'ultima. Voglio vedere il perché i miei capelli si illuminano vicino a quella grotta, ma soprattutto voglio scoprire di più su di essa!
Peccato che Jennifer non mi abbia mostrato dove fosse la biblioteca, tutto tranne che quella. A quanto pare non ci ha pensato ed io non ho neanche chiesto; nella mia vecchia scuola non c'era.
Per fortuna anche Giacomo si dirige nella mia stessa direzione e chiacchierando ci arriviamo.
:Mi scusi...dove posso trovare i libri sulle grotte?: chiedo alla bibliotecaria.
Mi guarda stranita e col dito mi indica uno scaffaletto isolato da tutti i libri. Talmente piccolo da non averlo notato.
:Grazie: dico alla vecchia signora.
:Ora mi spieghi perché proprio le grotte?: mi chiede il rosso.
:Morbosa curiosità...ne sono attratta: ammetto.
:E da dove deriva questa curiosità?: chiede.
:Mi hanno sempre attirato: mento.
Lui alza le spalle.
:Tu che libri cerchi?: gli chiedo.
:Il prof di italiano ci ha dato da leggere un libro e farne la recensione: quando l'ha dato questo compito?: facciamo gli stessi corsi, ho seguito tutte le lezioni attentamente ma il prof non ha parlato di questo.
:l'ha detto una settimana fa e vuole il compito consegnato tra due settimane: dice
:il libro è a scelta?:
:Si, ma non deve essere uno che hai giù letto. Il problema? Non mi piace leggere: dice scocciato.
:Che ti piace di solito?: gli chiedo.
:Moda...perché?
Perché sorridi così? Fai paura Zaira:
:Tieni questo!: dico dandogli i tre libri. Accendo il telefono e cerco il libro che m'interessa e che ho a casa.
:Trovato!: dico felice.
:Cosa?: azzarda alzando un sopracciglio.
:Il libro che fa al caso tuo. Si da il caso che ne abbia uno a casa. Domani te lo porto. Leggi pure la traccia e se ti piace te lo presto. Nessuna data di scadenza.: ammetto sorridente. Appoggia i libri sul tavolo, gli porgo il telefono e mentre legge la trama lo vedo sorridere; gli piace.
:Bene...allora te lo porto!: dico precedendolo.
Per poi metterci a studiare.

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