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ZAIRA

Siamo salite sulla BMW nera di Tom e inizio a guidare, mentre Emily guarda fuori dal finestrino con la musica sotto fondo.
:Allora? Cosa è successo? Mi stai facendo preoccupare!: la informo mantenendo lo sguardo fisso sulla strada.
Lei prende un respiro, abbassa la radio e inizia a parlare.
:Abbiamo litigato...: annuncia.
:E perché?: la invito a continuare.
:Perché ho un ritardo di una settimana, quindi ieri ho comprato un test...ed è risultato positivo...
Sta mattina, mentre eravamo in macchina da soli ne ho approfittato per dirglielo: mi racconta a fatica.
:Non lo vuole?: chiedo riferendomi al bambino.
Lei fa segno di no con la testa.
:Certo che lo vuole...dovevi vederlo! Era entusiasta! Gli occhi gli brillavano! -contina a parlare senza sapere che solo al pensiero del mio fratellastro gli si è illuminato il volto da quanto è innamorata-....però sono io a non volerlo! Insomma...lui è praticamente al secondo anno di università ed io devo iniziare il primo anno di medicina! Sarebbe impossibile riuscire a mantenerci, studiare e al contempo stare con il bimbo!
Riesci a capirmi?: mi chiede con gli occhi lucidi, segno che tra non molto potrebbe piangere.
Annuisco tornando a riguardare la strada.
:Ma devi pensare che non siete soli...avete noi, i vostri amici, le vostre famiglie...non dico che sarà tutto semplice...questo non lo nego, ma avreste comunque un supporto.
Ma ad ogni modo il corpo è il tuo, perciò devi essere tu a decidere se volerlo o meno...e se lui ti volesse costringere ad averlo sta certa che un calcio sui coglioni, assieme a tante altre sventure, gli arrivano da parte mia!: dico facendole l'occhiolino e lei sorride lasciandosi sfuggire una lacrima.
:Grazie che ci sei Zaira!: ammette più sollevata.
:Prego:

Successivamente continuiamo a parlare fino ad arrivare a destinazione senza neanche rendercene conto.
Parcheggio la macchina, prendiamo i bagagli, sistemiamo le varie scartoffie e saliamo sul "Titanic 2".
:Secondo te cosa dovrei dire a Tom?: mi chiede sottovoce Emily mentre cerchiamo le nostre cabine.
:Allora...prima di tutto pensi a cosa vuoi fare, gli dici le tue paure, che sono certa al cento per cento che non gliene hai parlato e poi se ti appoggia con la tua decisione ben venga...:
:e se non è d'accordo?: chiede
:Lo spacco di botte: alla mia affermazione annuisce e sorride.
Troviamo finalmente le stanze... Emily e Tom sono in stanza assieme, anche Giacomo e Achille condividono la cabina, mentre io Jake le abbiamo separate. Le nostre cabine sono tutte sullo stesso piano. Quando entro nella mia noto il color crema delle pareti, i vari mobili marroni attaccati al pavimento e sopra al letto da una piazza e mezza trovo un biglietto dell'hotel.

Cara clientela,
La informiamo che questa sera si terrà una festa sulla nave. Ci saranno bibite d'ogni genere e canzoni del momento.
In caso ci farete l'onore di presentarvi, di vestirvi eleganti e di esserci alle ore 21.00 sulla navata centrale.
La ringraziamo di aver scelto la nostra crociera e le auguriamo un buon soggiorno.

LA DIREZIONE

Appena termino di leggere la lettera sento bussare alla porta. La apro e trovo Emily.
:Hai letto la lettera?: chiede accomodandosi sul mio letto.
:Si... non sistemi le tue cose?: chiedo riferendomi alla sua valigia.
:Nop...lo fa Tom. Dice che non vuole affaticarmi, quindi sono praticamente servita e riverita.: ammette felice.
:Quindi fanno indovinare...hai deciso di tenerlo perché così lo potrai comandare a bacchetta?:
Le chiedo immaginando già la risposta.
:Ovvio! Secondo te mi faccio scappare un'occasione del genere?!: chiede con ovvietà confermando la mia ipotesi.
:Allora sai che alla festa di sta sera non potrai ubriacarti...:
:Lo so...e per questo sono venuta da te, perché quando ci andremo dovrai fare in modo che non cado in tentazione!: afferma decisa.
:Eh va bene...e ora che fai?:
:resto con te a farti compagnia mentre sistemi le tue cose: dice iniziando a giocherellare col cuscino.
:va bene...sono felice che avete risolto: ammetto contenta.

Ho appena terminato di mettere via tutta la mia roba e ora stiamo andando a vedere le stanze dei ragazzi, intanto che sono molto simili alle nostre.
Facciamo un giro a vedere la nave e poi ognuno va a prepararsi per la cena

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