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Un ragazzo alto e biondo cammina verso il bancone del bar, una volta di fronte a me, con la mano mi accarezza il viso. Ha la mascella scolpita, qualche tatuaggio sulle braccia e due occhi blu come zaffiri.
Mi respira sulle labbra, ormai a separarci ci sono pochi centimetri, sorride ammaliato e poi....
Una sveglia che suona?

Di soprassalto mi sveglio e spengo con la mano la sveglia sul comodino che squilla in continuazione.
:Era solo un sogno...eppure sembrava tanto reale...: dico pensierosa alzandomi e toccandomi con le dite le labbra, come se nel sogno quel ragazzo mi avesse veramente baciata.
Infilo le ciabatte ai piedi, poi mi dirigo in bagno per darmi una sistemata e prima di andare a cambiarmi sveglio Emily.
Oggi devo andare a parlare con il mio futuro capo di lavoro per sistemare delle scartoffie, ma prima ancora porto la mia amica all'università per prendere gli orari delle lezioni e per visitare il campus, così quando inizierà tra due giorni, ovvero lunedì si sarà già ambientata.
Finiti questi impegni l'andrò a ritirare per poi fare la spesa assieme.
Busso alla porta di Emily e non sentendo nulla entro e la trovo ancora addormentata con i capelli scompigliati.
:Emily, svegliati. Oggi dobbiamo fare un  sacco di cose!:
:Altri cinque minuti mamma...: dice con la voce impastata e gli occhi chiusi.
:Allora nel frattempo ti alzo la serranda, così con la luce che c'è fuori sono certa che ti svegli: l'avviso facendo entrare la luce del sole dalla finestra.
In tutta risposta lei fa un verso infastidito, poiché vuole continuare a dormire.
:alzati pure con calma, poi prima di portarti all'università facciamo colazione in un bar: affermo prima di uscire dalla sua stanza ed entrare nella mia.
Dall'armadio tiro fuori dei jeans neri e una maglietta di un rosa chiaro un po' sbiadito con il disegno di Stich, indosso le mie snikers celesti e dato che fa ancora caldo metto solo del correttore dove serve, un gloss trasparente e del mascara per far risaltare le ciglia.
I capelli, invece li pettino in una coda alta e nella borsetta ci metto il telefono, i vari documenti, una penna, un pacchetto di fazzoletti, le chiavi della macchina e il portafoglio.
Pronta esco dalla mia camera e attendo che Emily finisca di prepararsi, quindi nel frattempo prendo anche le chiavi dell'appartamento.
:Sono pronta, andia-: mi raggiunge Emily, ma viene interrotta dal bussare alla nostra porta.
Annuisco e con lei affianco apriamo la porta d'ingresso.
:Ciao...voi siete le ragazze nuove di questo piano?: chiede un ragazzo dai capelli mori, dagli occhi dorati, dalla mascella squadrata con un filo di barba e dal fisico scolpito.
:Ciao...si siamo noi, siamo arrivate ieri.
Io sono Zaira e lei è la mia amica Emily.: ci presento.
:Piacere: porge la mano la mia amica al bel ragazzo di fronte a noi.
:Io sono Neil, è un piacere conoscervi.: si presenta stringendo la mano di Emily.
:Abito qui di fronte assieme ad un amico, Luke, quindi se avete bisogno di qualsiasi cosa potete chiedere a noi.: c'informa facendo un sorriso gentile, ma con lo sguardo puntato sulla ragazza al mio fianco.
:Va bene, grazie: lo ringrazia Emily con un sorrisetto e sbattendo le ciglia.
:An quindi siete voi quelli che suonano la batteria?: chiedo ricordandomi di ieri.
:In realtà è il mio amico che la suona, io preferisco dedicarmi ad altro. Se può farvi stare più tranquille si esercita solo al pomeriggio: aggiunge capendo a dove volevo arrivare.
:Perfetto, grazie mille. Ora però dobbiamo andare, abbiamo degli  impegni; ma se volete domani  sera potete venire a cena da noi: propongo per essere gentile.
:Per me va bene, quando torna Luke sento se per lui va bene e vi faccio sapere...vi lascierò un biglietto da sotto la porta: conclude. Così ci salutiamo e andiamo dirette verso il garage

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