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EMILY

Dopo un'ora ci siamo finite di preparare.
Io ho deciso di mettere dei jeans neri con sopra una maglietta larga viola presa di nascosto a Giacomo assieme alle mie ciabatte nere da stare in casa.
Zaira, invece ha deciso di mettere dei pantaloni blu della tuta con la maglietta azzurra con le ciabatte del medesimo colore. Eh si...la mia amica è praticamente fissata con questo colore.
Ci siamo coperte le imperfezioni e messe il mascara; io ho aggiunto un rossetto rosso come il vino di sta sera e lei un lucidalabbra pieno di glitter rosa.
Zaira ha deciso di raccogliere sono la parte dei capelli davanti, per non averli sugli occhi, mentre io li ho lasciati sciolti.

Alle 20 precise sentiamo il campanello suonare, quindi andiamo ad aprire abbassando il volume della musica per poter sentire quel che ci diciamo.
Zaira apre la porta con me al suo fianco e quando vediamo Neil assieme ad un ragazzo biondo, che dovrebbe essere Luke restiamo imbambolate.
Il primo indossa i pantaloni della tuta nera ed una maglietta bianca che lo rende attraente anche nella sua semplicità, mentre il biondo un pantalone della tuta grigia ed una maglietta verde.
:Ciao Zaira, ciao Emily...lui è Luke, il mio amico e coinquilino: ci saluta Neil.
:Ciao...è un piac-: sto per salutare il biondo quando noto la mia amica e lui fissarsi.
:Non ci credo...: dice a bassa voce Zaira.
:Com'è piccolo il mondo è? Non sapevo avessi preso tu questo appartamento Zaira!: dice in modo scherzoso Luke, mentre la mia amica è ancora scioccata.
:Si...ci conosciamo già, poi ci raccontiamo meglio. Ora entrate: li fa entrare imbarazzata la mia amica.
:Comunque sono Luke: mi si presenta con un sorriso sincero.
:Piacere Emily...:gli sorrido porgendogli la mano.
:Che nome spettacolare, come colei a cui appartiene: mi lusinga baciandomi il dorso della mano con eleganza.
A quel gesto ritraggo la mano e per un attimo mi è sembrato di vedere della gelosia nel volto del moro.
Richiusa la porta alle mie spalle, li facciamo accomodare a tavola e mentre serviamo la cena ci riempiono di complementi per la casa.
Li ringraziamo e quando i piatti sono pronti ci sediamo e continuiamo a parlare.
:Allora, ci dovete spiegare come avete fatto a conoscervi...: inizia Neil dando voce al mio pensiero.
:Bhe, oggi sono andata per compilare delle carte nel bar dove lavorerò e quando sono arrivata là l'ho conosciuto: inizia Zaira.
:E dopo aver sistemato le scartoffie le ho spiegato le cose del bar e ora siamo colleghi: conclude Luke riassumendo il tutto.
Dopo di che continuando a mangiare parliamo del più e del meno, ma non riesco a fare a meno di osservare gli occhi dorati di Neil seduto di fronte a me.
:Mi stai ascoltando Emily?: mi riprendo dallo stato di trance grazie ad un calcio datomi da Zaira sotto il tavolo.
:Si...: rispondo incerta e proprio in quel momento senza farlo apposta mi scivola il calice di vino rosso sulla tuta del moro.
:Oh cavolo! Mi dispiace tanto! Scusa Neil!: mi alzo di fretta rendendomi conto del mio errore.
:T-Ti accompagno in bagno, così almeno ti sistemo subito la maglietta, se no rimane la macchia rossa: balbettò agitata. Non so se dover guardare di più il suo viso o la maglietta bagnata che aderisce perfettamente al corpo scolpito del ragazzo.
Lui annuisce e mi segue in bagno.
:Scusami ancora, a volte mi chiedo come faccio a essere maldestra!: mi auto rimprovero.
:Tranquilla, sono cose che capitano...e poi adesso abbiamo un po' di tempo per poter parlare da soli...: dice dopo aver chiuso la porta alle sue spalle.
Si toglie la maglietta bianca ormai sporca, lasciando in bella vista i suo addominali scolpiti che mi attirano come una calamita.
Mi passa la maglietta e dopo averla sistemata un po' con dell'acqua e con del sapone la cerco di asciugare con il phon.
:Ormai la macchia è praticamente sparita: lo informo, quando da dietro lo sento appoggiarmi le mani sui fianchi.
Lentamente mi gira facendomi aderire al suo corpo perfetto.
Ad un centimetro dalla sue labbra riesco a scorgere meglio ogni suo dettaglio che prima non avevo visto e poi mi bacia.
Lasciandomi trasportare dal bacio lascio stare il phon concedendo le mie attenzioni sul bel manzo che ho a disposizione.
:a volte quando sei agitata parli troppo: mi fa notare staccandosi un attimo dalle mie labbra.
Poi ci si rifionda e lentamente si sposta alla guancia, alla mandibola, poi al collo fino ad arrivare alla clavicola, poco distante dal mio seno, che ormai le sue mani stavano già tastando.
Le mie erano attaccate ai suoi capelli e alla sua schiena robusta, mentre le gambe gli circondavano il busto, dato che nel frattempo mi aveva spostata sul lavandino.
Però appena sento le sue labbra avvicinarsi troppo al mio seno mi blocco.
:N-neil...-non posso...fermati...: dico preoccupata ripensando a Tom. Non posso fargli questo!
:e perché scusa?: mi domanda alzando un sopracciglio stranito.
:ti spiegherò un altro giorno...ora dobbiamo tornare di là che ci stanno aspettando. La tua maglietta è ancora umida, quindi se mi aspetti ti vado a prendere una di mio cugino.:
Gli dico di fretta, tenendo lo sguardo basso ed entrando in velocità nea mia stanza.
Il cuore mi batte a mille, sento le gambe come fossero gelatina e quando noto il riflesso sul piccolo specchio noto il rossetto sbavato ed i capelli scompigliati.
In velocità mi do una sistemata, afferro una maglietta di Giacomo e la porto a Neil.
Ora che è vestito riesco a vederlo di più negli occhi con meno imbarazzo.
Nel suo sguardo noto solo un po' di confusione e poi come se nulla fosse successo ritorniamo a concludere la cena.

Verso la fine della serata noto il filo rosso assente nel dito di Neil, mentre in quello del biondo è presente.
Quel piccolo particolare mi ha stupita, però non riesco a ricordare che significa. Così la serata si conclude con un dubbio che mi rimane nella testa.

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