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HAMA

Sono stanca di lavorare in quest'inutile libreria per conto di Tritone.
Ho dovuto vendere un libro a questa Zaira qualche tempo fa, ora devo continuare in caso possa arrivare per chiedere informazioni riguardanti quel libro del cazzo.
Visto che al momento non ci sono clienti prendo un bicchiere d'acqua e mettendo un goccio di acqua datami dal boss creo un modo per chiamare Tritone.
:Ciao Hama...finalmente ti sei fatta viva!:
:Si...ho fatto tutto quello che mi hai detto, perfino fare quelle cose assurde a nome di "anima gemella"! E devo dirti che secondo me è una gran cazzata!: lo rimprovero con non chalance.
:Deve capire che sono io la sua anima gemella...: mi ricorda il piano.
:dandole un regalo, che sarebbe l'orso e un qualcosa che faccia capire l'acqua come la tubatura: ripeto le sue parole che mi aveva detto tempo prima.
:esattamente Hama. Sai se ci sono altre novità della donzella dai capelli blu?:
Mi chiede Tritone.
:Si...deve fare una crociera con i suoi amici e fratelli.: riferisco e in quel momento mi viene in mente il volto di uno dei suoi fratelli, quello più grande che lavora.
Termino in velocità la chiamata con Tritone per via di un cliente che è entrato nel negozio, per poi terminare il mio turno di lavoro.
Mentre torno nel mio appartamento noto da lontano Jake, così almeno mi pare che si chiami, che serve un cliente nel bar vicino alla mia libreria.
Senza pensarci mi ci dirigo e mi siedo su un tavolino nel terrazzo.
Mentre attendo che qualcuno venga a servirmi decido di prendermi un cappuccino e un bella brioche.

JAKE

Sono arrivato da qualche mese a Los Angeles e sono riuscito a trovare lavoro in un bar molto carino. Sto anche mettendo da parte dei soldi per andare in crociera coi ragazzi e ho una grande speranza di trovarmi una ragazza. Sono single da troppo tempo e mi sono rotto anche le scatole.
:Hey Jake, guarda fuori...è arrivata una cliente. La puoi servire, per favore?: mi chiede un mio collega e così mi dirigo verso la ragazza.
Ha i capelli lisci e castani, occhi neri come la pece, con varie cicatrici sul corpo e un piccolo neo vicino al sopracciglio.
:Buonasera, cosa posso portarle?: chiedo cordiale.
:Ciao...prendo un cappuccino e una brioche. Grazie:
:perfetto, allora un cappuccino e una brioche per la bella signorina...(?): dico lasciando in sospeso la frase. Sono curioso di questa ragazza, anche perché ho notato che il filo al mio dito si è illuminato.
:Hama. Tu?: chiede senza accorgersi del suo filo illuminato.
:Jake: mi presento e con un occhiolino vado a prenderle il suo ordine.

Una volta servita mi ringrazia e dopo devo tornare al lavoro che è arrivata altra gente.
Per tutto il turno di lavoro non faccio che pensarla e quando torno a casa, dopo una bella doccia vado a rompere le scatole a mia sorella.
:Come è andato il turno? Stancamente come al solito?: mi chiede una volta che mi sono buttato sul suo letto.
:Già...però oggi penso di aver trovato la mia anima gemella...: dico ripensando al suo volto.
:Come si chiama?:
:Hama...ha i capelli castani, occhi neri come la pece, varie cicatrici e un neo vicino al sopracciglio!: gliela descrivo e lei si mette a ridere.
:che hai da ridere puffetta?!: gli chiedo leggermente infastidito.
:Sembri un quindicenne con la sua prima cotta!: dice trattenendosi dalla risate.
:An si?!: le chiedo affidandola e lei annuisce.
:Allora l'hai voluto tu puffetta!: l'avverto prima di iniziare a farle il solletico.

Mi mancavano questi momenti, mi ricordano noi due quando eravamo piccoli.

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